Siamo nell'agosto del 1938 a Lisbona sotto il regime salazarista. Pereira è un giornalista che abbandona la cronaca nera per curare la rubrica letteraria del "Lisboa". La sua vita scorre placida, tra il suo amore per la letteratura e la contemplazione della foto della moglie morta di tubercolosi, mentre il regime sta cambiando il Paese e l'Europa si prepara ad affrontare nuovi sconvolgimenti. L'isolamento dalla realtà in cui vive finisce nel momento in cui prende in prova al giornale un giovane, Monteiro Rossi, che inizia a scrivere articoli sgraditi al regime e giudicati non pubblicabili da Pereira (come quello su D'Annunzio di cui attacca l'adesione al fascismo). Piano piano inizia a capire la realtà del regime in cui vive ed aiuta il giovane antifascita inseguito dalla polizia a nascondersi. Rafforza le sue convinioni quando conosce il dottor Cardoso in una clinica talassoterapica dove si va a curare che gli illustra "la teoria della confederazione della anime": ognuno, secondo questa teoria, non ha una sola anima ma una confederazione di anime su cui domina un io egemone; talvolta può accadere che una nuova anima prenda il sopravvento, determinando così una vera e propria metamorfosi; l'inquietudine di Pereira potrebbe essere quindi il preludio di un grande cambiamento.
Monteiro Rossi sarà ucciso nella sua casa dalla polizia politica e lui troverà il modo e la forza di scrivere sul giornale un articolo di denuncia sul regime e sull'omicidio prima di abbandonare definitivamente Lisbona.
Grande romanzo civile in cui si intrecciano la storia, il concetto di libertà, la paura della morte, la coscienza di vivere, la letteratura ed il sogno. Vi è anche una memorabile interpretazione di Pereira di Marcello Mastroianni nell'omonimo film di Roberto Faenza del 1995.
Nessun commento:
Posta un commento