Terzigno e la discarica della discordia

Leggevo oggi un reportage del Corriere della Sera che fermava un'immagine significativa della guerriglia urbana in cui si trova Terzigno tra la gente che difende la propria terra, i camion che devono scaricare e la polizia : un nonno che si è trovato a tirare una molotov, oggetto che non aveva mai visto prima in vita sua e che, dopo averla tirata, aveva un'espressione smarrita un pò di vergogna e un pò di paura. Conosco bene quelle zone ed è sempre difficile in certe situazioni discernere interessi della camorra, della politica e di mani di ogni tipo. Stavolta, però, si riesce a capire che è una guerriglia fatta di anziani, impiegati, ragazzini, mamme che poco hanno a che fare con la malavita e la politica e che, invece, sono stati usati da questi. La camorra non ha interesse a chiudere le discariche semmai ad aprirne di nuove e, anzi, sappiamo bene quanti fossi ha aperto in quella terra per riempirli di notte di rifiuti tossici, magari provenienti dalle ricche fabbriche del nord. Si dovrebbe ascoltare quella gente, toccare la terra di quei posti, mangiarne i frutti, fiutarne l'aria ogni giorno come fa quel nonno, che forse è ancora lì a tirare molotov, e non mandare eserciti.

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