Presentata a Roma la 28° edizione del Torino Film Festival. Il direttore artistico Gianni Amelio lo ha definito "Un Festival per tutti" e ha precisato come la sua direzione voglia andare oltre l'evento strettamente cinefilo. Il Festival, che avrà inizio il 26 novembre e si concluderà il 4 dicembre, ha in dote ben 234 titoli, 16 in concorso, tante anteprime mondiali ed europee e numerose sezioni. Le sezioni in programma sono Italiana.Doc, Italiana.Corti, Spazio Torino (corti realizzati in Piemonte), Onde e Festa Mobile. Nell'ambito della sezione Festa Mobile ci sarà la proiezione di trenta inediti tra cui "127" di Dannys Boyle, "Mr Nice" di Bernard Rose e il nostro "Napoli 24", la città vista da 24 registi napoletani tra cui Paolo Sorrentino. La giuria quest'anno è presieduta da Marco Bellocchio e composta dall'attrice Barbara Bobulova, dallo scrittore Joe Lansdale, il critico Michel Ciment e il produttore Helmut Grasser. Intanto già è stato assegnato il "Gran Premio Torino" a Jhon Boorman che sarà presente a Torino per la proiezione del film del 1972, per cui è stato candidato all'Oscar, "Un tranquillo week-end di paura". Chiuderà la manifestazione il nuovo film, attesissimo, in anteprima europea, "Hereafter" di Clint Eastwood con Matt Damon, Cecile De France, Bryce Dallas Howard. Di seguito clicca e continua a leggere il programma completo
Ecco il programma della 28esima edizione del Torino Film Festival:
TORINO 28
THE BANG BANG CLUB di Steven Silver (South Africa/Canada, 2010, 35mm, 113') Alla scarcerazione di Mandela, nel 1994, il Sudafrica è percorso dalla violenza. Quattro giovani fotografi d’assalto raccontano con i loro scatti i terribili mesi che precedono la fine dell’Apartheid. Due di loro vinsero il Pulitzer. Da una storia vera, il primo film di finzione di un documentarista che ha lavorato con Roger Spottiswode. Con Ryan Philippe (Flags of Our Fathers, Gosford Park).
FOUR LIONS di Christopher Morris (UK, 2010, 35mm, 100') Quattro musulmani residenti a Londra decidono di aprire una cellula di terroristi suicidi. Chi si addestra in Pakistan, chi fa reclutamento: ma sono stupidi e maldestri, e gli esiti saranno insieme tragici e ridicoli. Una feroce commedia sul terrorismo, esordio nel lungometraggio di Chris Morris, scrittore televisivo celebre per Brass Eye, una serie satirica sull’immoralità dei media.
GLÜCKLICHE FÜGUNG / BLESSED EVENTS di Isabelle Stever (Germany, 2010, 35mm, 91') Simone è una trentenne solitaria. Durante un capodanno alcolico ha un’avventura di una notte con Hannes, conosciuto in un locale. Simone rimane incinta e, quando per caso incontra di nuovo l’uomo, insieme decidono di provare a costruire una famiglia. Un ritratto psicologico che assume i ritmi misteriosi di un’indagine, costruito per ellissi attraverso una regia incisiva e raffinata.
HENRY di Alessandro Piva (Italy, 2010, DCP, 94') Due fidanzati coinvolti in una storia di droga e omicidi, due poliziotti un tempo amici, una guerra tra gang in una Roma notturna e inedita. Dal romanzo di Giovanni Mastrangelo, un noir feroce ed esilarante, diretto dall’autore di LaCapaGira e Mio cognato. Nel cast: Carolina Crescentini, Paolo Sassanelli, Michele Riondino, Dino Abbrescia, Claudio Gioè e un grande del nostro teatro, Alfonso Santagata.
LES HOMMES DEBOUT di Jérémy Gravayat (France, 2010, Betacam, 75') Dalle miniere algerine d’inizio secolo alle fabbriche lionesi degli anni '70, agli odierni cantieri in demolizione: memorie dei lavoratori emigranti, raccolte nel suo primo lungometraggio da un regista attento all’esilio contemporaneo. Rovine, oggetti abbandonati, immagini di repertorio e volti di oggi raccontano la storia della civiltà industriale. E sognano un mondo migliore.
THE INFIDEL / INFEDELE PER CASO di Josh Appignanesi (UK, 2010, 35mm, 105') Crisi di identità per un tranquillo padre di famiglia musulmano che, poco prima di incontrare il futuro consuocero (un barbuto fondamentalista), scopre di essere stato adottato e che i suoi veri genitori sono ebrei. Acida commedia sugli stereotipi culturali, con Omid Djalili nella parte di Mahmud e Richard Schiff (Jurassic Park, West Wing) in quella del tassista ebreo suo vicino di casa.
LAST CHESTNUTS di Zhao Ye (Japan, 2010, HDCam, 60') Dal regista di Jalainur (in concorso l’anno scorso qui a Torino), un progetto targato Naomi Kawase: in un paesaggio autunnale, una donna va alla ricerca del figlio, tra sconosciuti gentili e umani. Tutto raccontato sul filo di una tensione crescente, e con un pudore e una generosità di sguardo rari e commoventi. Interpretazioni da applauso e un finale che è una stretta al cuore.
LAS MARIMBAS DEL INFIERNO di Julio Hernández Cordón (Guatemala/France/Mexico, 2010, HDCam, 73') Don Alfonso è un suonatore di marimba (lo strumento a percussione tradizionale dell’America centrale) che ha perso il lavoro; Chiquilín ha aspirazioni canore, ma si accontenterebbe di fare il manager musicale; Blacko è un ex metallaro satanista che fa il medico in un consultorio. Insieme decidono di mettere su una band marimba rock. Surreale e laconico, il secondo film del regista di Gasolina.
POR TU CULPA di Anahí Berneri (Argentina/France, 2010, 35mm, 87') Una donna in casa con due bambini. Il marito è partito. L’ansia di un lavoro da finire al computer. Poi, un piccolo incidente e la corsa in ospedale. Ma per Julieta, madre fragile e in difficoltà, l’arrivo in ospedale è l’inizio di un incubo fatto di attese, equivoci, sospetti. Dramma al femminile serrato come un thriller, diretto dalla promettente autrice di Encarnación.
PORTRETUL LUPTATORULUI LA TINERETE / PORTRAIT OF THE FIGHTER AS A YOUNG MAN di Constantin Popescu (Romania, 2010, 35mm, 126') Dopo l’invasione sovietica della Romania del 1944, molti giovani scelsero di organizzare la resistenza armata nelle campagne. Epico e arioso come un western, il film racconta, lungo tutti gli anni '50, la vita di uno di questi gruppi combattenti, i ricordi, l’amicizia, le imboscate, i tradimenti, gli scontri a fuoco. Impregnato degli ideali della giovinezza, l’esordio nel lungometraggio di uno dei 5 registi di Racconti dell’età dell’oro.
LES SIGNES VITAUX di Sophie Deraspe (Canada, 2009, 35mm, 87') Dopo la morte della nonna, la giovane Simone lascia l’università per dedicarsi a tempo pieno all’assistenza dei malati terminali. Ma il suo gesto altruistico ha un lato oscuro, legato alla sua segreta e drammatica menomazione. E Simone rischia anche di perdere un grande amore. Secondo film di una giovane autrice del Quebec, crudo e coraggioso, sospeso tra brutalità e romanticismo.
SMALL TOWN MURDER SONGS di Ed Gass-Donnelly (Canada, 2010, HDCam, 75') In un villaggio dell’Ontario in cui vive una comunità mennonita, un poliziotto dal passato violento convertito ai cristiano evangelici indaga sull’omicidio di una ragazza. Noir esistenziale che ricorda Egoyan e i Coen. Sorprendente colonna gospel-rock dei canadesi Bruce Peninsula, un tormentato Peter Stormare (Fargo, Dancer in the Dark) e un’intensa Jill Hennessy (Crossing Jordan, Law & Order).
SOULBOY di Shimmy Marcus (UK, 2010, DigiBeta, 82') A metà degli anni '70, Joe cresce nell’Inghilterra del Nord. Affascinato da una parrucchiera più grande di lui, la segue fino al Wigan Casino, un locale dove si suona e si balla il “Northern Soul”, e si appassiona a quella musica. Una “febbre del sabato sera” british, diretta da un giovane irlandese e interpretata da Martin Compston, il protagonista di Sweet Sixteen di Loach.
VAMPIRES di Vincent Lannoo (Belgium, 2010, HDCam, 88') Le prime due troupe che hanno tentato di fare questo documentario sono scomparse, racconta il regista. Ma la terza ce la fa: entra nella casa dei Saint-Germain, la famiglia belga di vampiri che ha accettato di raccontarsi davanti alle telecamere, intervista i loro amici e i vicini, registra le crisi tra genitori e figli. Bizzarro mockumentary sulla vita quotidiana dei Dracula moderni.
WHITE IRISH DRINKERS di John Gray (USA, 2010, HDCam, 109') Un quartiere operaio di Brooklyn a metà degli anni ’70, due fratelli sognano di andarsene. Il più grande prende una brutta strada, il più piccolo dipinge e ascolta musica nello scantinato. Un giorno, una tappa locale dei Rolling Stones dà corpo alle speranze. Commosso dramma familiare diretto dall’inventore di Ghost Whisperer, con la grande Karen Allen nella parte della mamma.
WINTER'S BONE di Debra Granik (USA, 2010, 35mm, 100') La diciassettenne Ree Dolly è più matura della sua età. Con un padre assente e una madre catatonica è lei a badare ai fratellini. Quando rischiano di perdere la casa in cui vivono tra i monti del Missouri, Ree Dolly si mette alla ricerca del padre. Una storia potente di violenze e insospettate solidarietà femminili, raccontata con mano sicura. La protagonista, Jennifer Lawrence, è una rivelazione.
FESTA MOBILE
THE BANG BANG CLUB di Steven Silver (South Africa/Canada, 2010, 35mm, 113') Alla scarcerazione di Mandela, nel 1994, il Sudafrica è percorso dalla violenza. Quattro giovani fotografi d’assalto raccontano con i loro scatti i terribili mesi che precedono la fine dell’Apartheid. Due di loro vinsero il Pulitzer. Da una storia vera, il primo film di finzione di un documentarista che ha lavorato con Roger Spottiswode. Con Ryan Philippe (Flags of Our Fathers, Gosford Park).
FOUR LIONS di Christopher Morris (UK, 2010, 35mm, 100') Quattro musulmani residenti a Londra decidono di aprire una cellula di terroristi suicidi. Chi si addestra in Pakistan, chi fa reclutamento: ma sono stupidi e maldestri, e gli esiti saranno insieme tragici e ridicoli. Una feroce commedia sul terrorismo, esordio nel lungometraggio di Chris Morris, scrittore televisivo celebre per Brass Eye, una serie satirica sull’immoralità dei media.
GLÜCKLICHE FÜGUNG / BLESSED EVENTS di Isabelle Stever (Germany, 2010, 35mm, 91') Simone è una trentenne solitaria. Durante un capodanno alcolico ha un’avventura di una notte con Hannes, conosciuto in un locale. Simone rimane incinta e, quando per caso incontra di nuovo l’uomo, insieme decidono di provare a costruire una famiglia. Un ritratto psicologico che assume i ritmi misteriosi di un’indagine, costruito per ellissi attraverso una regia incisiva e raffinata.
HENRY di Alessandro Piva (Italy, 2010, DCP, 94') Due fidanzati coinvolti in una storia di droga e omicidi, due poliziotti un tempo amici, una guerra tra gang in una Roma notturna e inedita. Dal romanzo di Giovanni Mastrangelo, un noir feroce ed esilarante, diretto dall’autore di LaCapaGira e Mio cognato. Nel cast: Carolina Crescentini, Paolo Sassanelli, Michele Riondino, Dino Abbrescia, Claudio Gioè e un grande del nostro teatro, Alfonso Santagata.
LES HOMMES DEBOUT di Jérémy Gravayat (France, 2010, Betacam, 75') Dalle miniere algerine d’inizio secolo alle fabbriche lionesi degli anni '70, agli odierni cantieri in demolizione: memorie dei lavoratori emigranti, raccolte nel suo primo lungometraggio da un regista attento all’esilio contemporaneo. Rovine, oggetti abbandonati, immagini di repertorio e volti di oggi raccontano la storia della civiltà industriale. E sognano un mondo migliore.
THE INFIDEL / INFEDELE PER CASO di Josh Appignanesi (UK, 2010, 35mm, 105') Crisi di identità per un tranquillo padre di famiglia musulmano che, poco prima di incontrare il futuro consuocero (un barbuto fondamentalista), scopre di essere stato adottato e che i suoi veri genitori sono ebrei. Acida commedia sugli stereotipi culturali, con Omid Djalili nella parte di Mahmud e Richard Schiff (Jurassic Park, West Wing) in quella del tassista ebreo suo vicino di casa.
LAST CHESTNUTS di Zhao Ye (Japan, 2010, HDCam, 60') Dal regista di Jalainur (in concorso l’anno scorso qui a Torino), un progetto targato Naomi Kawase: in un paesaggio autunnale, una donna va alla ricerca del figlio, tra sconosciuti gentili e umani. Tutto raccontato sul filo di una tensione crescente, e con un pudore e una generosità di sguardo rari e commoventi. Interpretazioni da applauso e un finale che è una stretta al cuore.
LAS MARIMBAS DEL INFIERNO di Julio Hernández Cordón (Guatemala/France/Mexico, 2010, HDCam, 73') Don Alfonso è un suonatore di marimba (lo strumento a percussione tradizionale dell’America centrale) che ha perso il lavoro; Chiquilín ha aspirazioni canore, ma si accontenterebbe di fare il manager musicale; Blacko è un ex metallaro satanista che fa il medico in un consultorio. Insieme decidono di mettere su una band marimba rock. Surreale e laconico, il secondo film del regista di Gasolina.
POR TU CULPA di Anahí Berneri (Argentina/France, 2010, 35mm, 87') Una donna in casa con due bambini. Il marito è partito. L’ansia di un lavoro da finire al computer. Poi, un piccolo incidente e la corsa in ospedale. Ma per Julieta, madre fragile e in difficoltà, l’arrivo in ospedale è l’inizio di un incubo fatto di attese, equivoci, sospetti. Dramma al femminile serrato come un thriller, diretto dalla promettente autrice di Encarnación.
PORTRETUL LUPTATORULUI LA TINERETE / PORTRAIT OF THE FIGHTER AS A YOUNG MAN di Constantin Popescu (Romania, 2010, 35mm, 126') Dopo l’invasione sovietica della Romania del 1944, molti giovani scelsero di organizzare la resistenza armata nelle campagne. Epico e arioso come un western, il film racconta, lungo tutti gli anni '50, la vita di uno di questi gruppi combattenti, i ricordi, l’amicizia, le imboscate, i tradimenti, gli scontri a fuoco. Impregnato degli ideali della giovinezza, l’esordio nel lungometraggio di uno dei 5 registi di Racconti dell’età dell’oro.
LES SIGNES VITAUX di Sophie Deraspe (Canada, 2009, 35mm, 87') Dopo la morte della nonna, la giovane Simone lascia l’università per dedicarsi a tempo pieno all’assistenza dei malati terminali. Ma il suo gesto altruistico ha un lato oscuro, legato alla sua segreta e drammatica menomazione. E Simone rischia anche di perdere un grande amore. Secondo film di una giovane autrice del Quebec, crudo e coraggioso, sospeso tra brutalità e romanticismo.
SMALL TOWN MURDER SONGS di Ed Gass-Donnelly (Canada, 2010, HDCam, 75') In un villaggio dell’Ontario in cui vive una comunità mennonita, un poliziotto dal passato violento convertito ai cristiano evangelici indaga sull’omicidio di una ragazza. Noir esistenziale che ricorda Egoyan e i Coen. Sorprendente colonna gospel-rock dei canadesi Bruce Peninsula, un tormentato Peter Stormare (Fargo, Dancer in the Dark) e un’intensa Jill Hennessy (Crossing Jordan, Law & Order).
SOULBOY di Shimmy Marcus (UK, 2010, DigiBeta, 82') A metà degli anni '70, Joe cresce nell’Inghilterra del Nord. Affascinato da una parrucchiera più grande di lui, la segue fino al Wigan Casino, un locale dove si suona e si balla il “Northern Soul”, e si appassiona a quella musica. Una “febbre del sabato sera” british, diretta da un giovane irlandese e interpretata da Martin Compston, il protagonista di Sweet Sixteen di Loach.
VAMPIRES di Vincent Lannoo (Belgium, 2010, HDCam, 88') Le prime due troupe che hanno tentato di fare questo documentario sono scomparse, racconta il regista. Ma la terza ce la fa: entra nella casa dei Saint-Germain, la famiglia belga di vampiri che ha accettato di raccontarsi davanti alle telecamere, intervista i loro amici e i vicini, registra le crisi tra genitori e figli. Bizzarro mockumentary sulla vita quotidiana dei Dracula moderni.
WHITE IRISH DRINKERS di John Gray (USA, 2010, HDCam, 109') Un quartiere operaio di Brooklyn a metà degli anni ’70, due fratelli sognano di andarsene. Il più grande prende una brutta strada, il più piccolo dipinge e ascolta musica nello scantinato. Un giorno, una tappa locale dei Rolling Stones dà corpo alle speranze. Commosso dramma familiare diretto dall’inventore di Ghost Whisperer, con la grande Karen Allen nella parte della mamma.
WINTER'S BONE di Debra Granik (USA, 2010, 35mm, 100') La diciassettenne Ree Dolly è più matura della sua età. Con un padre assente e una madre catatonica è lei a badare ai fratellini. Quando rischiano di perdere la casa in cui vivono tra i monti del Missouri, Ree Dolly si mette alla ricerca del padre. Una storia potente di violenze e insospettate solidarietà femminili, raccontata con mano sicura. La protagonista, Jennifer Lawrence, è una rivelazione.
FESTA MOBILE
GRAN PREMIO TORINO - John Boorman
DELIVERANCE / UN TRANQUILLO WEEKEND DI PAURA di John Boorman (USA, 1972, 35mm, 110') Quattro uomini d’affari di Atlanta decidono di prendersi un week end lontano dalla famiglia e dalla città, per risalire in canoa un fiume che li porta nel cuore della wilderness. Ma a essere selvaggia non è solo la natura. Jon Voight e Burt Reynolds nell’esplosivo ritorno all’animalità narrato da Boorman nel 1972. Un thriller barbaro e angosciante che apre interrogativi enormi sul conflitto civiltà/natura.
FESTA MOBILE - Figure nel paesaggio
127 HOURS di Danny Boyle (USA/UK, 2010, 35mm, 94') Deserto dello Utah, 2003: un giovane sportivo, Aaron Ralston, si trova solo, con il braccio intrappolato tra le rocce di un canyon. Ha qualche galletta e una borraccia d’acqua. Per sopravvivere, deve liberarsi. Danny Boyle (8 Oscar nel 2008 per The Millionaire) ritrova lo stile visionario di Trainspotting e la tensione di 28 giorni dopo per raccontare l’avventura di Ralston, interpretato da James Franco.
ANIMAL TOWN di Jeon Kyu-hwan (South Korea, 2009, HDCam, 97') Un tipografo in lutto e un pedofilo in libertà vigilata si sfiorano quasi quotidianamente, finché le due vite si risolvono l’una nell’altra. Secondo film della trilogia della città (preceduto da Mozart Town e seguito da Dance Town), disturbante ritratto della Seoul del presente, un mostro dal ventre aperto, di acciaio e mattoni, che condanna i suoi abitanti alla solitudine.
BIBLIOTHÈQUE PASCAL di Szabolcs Hajdu (Hungary/Germany, 2010, 35mm, 111') Una giovane donna cerca di ottenere la custodia della sua bambina e racconta la sua storia a un funzionario dei servizi sociali: il grande amore, la sua scomparsa, la nascita della bambina, la necessità di affidarla a una zia chiromante prima di rinchiudersi in un bordello di Liverpool. Dall’autore di White Palms, un film sospeso tra crudo realismo e sfrenata fantasia.
BURLESQUE di Steve Antin (USA, 2010, 35mm, 115') Una ragazza di campagna in cerca di fortuna, un locale di burlesque in cerca di rilancio: incontro esplosivo tra Christina Aguileira (la provinciale innamorata del palcoscenico) e Cher (la padrona del locale che la trasforma in una stella), nel musical diretto da Steven Antin, uno degli interpreti di N.Y.P.D. Arbitro tra le due prime donne: l’irresistibile Stanley Tucci.
BUS PALLADIUM di Christopher Thompson (France, 2010, 35mm, 100') L’amicizia, l’amore e le scelte di quattro ragazzi (più il loro manager) che decidono di mettere su una band. Incidono un disco e fanno un tour, ma tra Manu, il tormentato cantante, e Lucas, il chitarrista, si interpone Laura, una splendida groupie. Un cast di giovani future star francesi per il “coming of age” esordio nella regia dell’attore e sceneggiatore Christopher Thompson.
CATERPILLAR di Kôji Wakamatsu (Japan, 2010, 35mm, 85') La guerra partorisce mostri, del corpo e della psiche: nel 1940, il tenente Kurokawa torna al suo villaggio come eroe pluridecorato. Ma è senza gambe e senza braccia. Wakamatsu affronta di petto le storture freak di ogni devozione ideologica e i sacrifici sovrumani della devozione coniugale. Dopo United Red Army (al festival del 2008), l’autore giapponese è ancora arrabbiato con la Storia.
CONTRE TOI di Lola Doillon (France, 2010, 35mm, 80') Una ginecologa parigina torna a casa sconvolta da un’apparente vacanza. In realtà, la sera prima di partire è stata rapita da un uomo che ha un conto in sospeso con lei e che l’ha tenuta segregata per giorni. Hanno urlato, parlato, hanno cominciato a capirsi. Dramma d’interni diretto da Lola Doillon (figlia del regista Jacques), interpretato da Kristin Scott Thomas e dall’emergente Pio Marmaï.
CYRUS di Mark e Jay Duplass (USA, 2010, 35mm, 92') John è timido, un po’ imbranato, divorziato. A una festa incontra Molly, la donna che fa per lui. Si piacciono, si danno appuntamento, fanno l’amore. E John conosce Cyrus, il figlio di Molly, ancora più “alieno” di lui. Bella commedia su solitudini diverse che s’incontrano e si scontrano, con John C. Reilly e Marisa Tomei. Ma è il giovane Jonah Hill a rubare la scena.
HEREAFTER di Clint Eastwood (USA, 2010, 35mm, 129') Un operaio americano che comunica con i morti; una giornalista francese superstite da uno tsunami; due giovanissimi gemelli inglesi con una mamma drogata. Il loro rapporto con la morte. Le loro e le nostre paure. La loro e la nostra ricerca di assoluti. Romantico e spettacolare, il nuovo viaggio di Eastwood nel nostro bisogno d’amore. Con Matt Damon, Cécile De France e Bryce Dalls Howard.
HOMME AU BAIN di Christophe Honoré (France, 2010, 35mm, 72') Homme au bain è un dipinto dell'impressionista Gustave Caillebotte che ritrae un uomo nudo di schiena appena uscito dalla vasca da bagno. Diario di una rottura amorosa girato tra una periferia parigina e New York, un film perturbante sul corpo maschile, sul sesso e sull'amore a
partire da un corpo “estremo”, quello di François Sagat, star del porno gay. Come mettere a nudo un attore abituato a filmare nudo?
INSIDE AMERICA di Barbara Eder (Austria, 2010, 35mm, 107') La ricerca della felicità alla “Hanna High School”, sul confine fra Usa e Messico: inconvenienti della sessualità, vendette adolescenziali, consumo di droghe e concorsi da miss. Una galleria di ritratti intensi e disarmanti, filmata da una regista austriaca che da adolescente frequentò quella scuola e che ci è tornata per raccontare il cocente rovescio dell’american dream.
JACK GOES BOATING di Philip Seymour Hoffman (USA, 2010, 35mm, 89') Clyde e Jack guidano limousine per la stessa compagnia e un giorno Clyde decide di migliorare la vita dell’impacciato Jack: gli presenta un’amica della moglie, gli insegna a cucinare e a nuotare. Le timidezze, i sorrisi, le tensioni di due coppie normali, sullo sfondo di New York. Intenso esordio nella regia di Philip Seymour Hoffman (che è Jack), con un cast perfetto.
KABOOM di Gregg Araki (USA/France, 2010, 35mm, 86') Grazie a dei biscotti allucinogeni, lo studente bisessuale Smith crede di scoprire un omicidio e un complotto planetario. Definito un “science fiction cyber thriller”, il film di Araki è un vertiginoso frullato di giovanilismo, fumetti, fantascienza apocalittica, teorie del complotto e sensualità queer. Un divertentissimo Alice nel paese delle meraviglie in salsa Lynch.
LITTLEROCK di Mike Ott (USA, 2010, HDCam, 83') Due giovani giapponesi, Rintaro e sua sorella Atsuko, viaggiano in California diretti a Manzanar, dove durante la Seconda guerra mondiale vennero imprigionati più di 100.000 giapponesi americani. Bloccati da un guasto a Littlerock, conoscono i giovani locali. Quando Rintaro riparte, Atsuko resta, nonostante non parli inglese. Un Lost in Translation al contrario, sulla comunicazione non verbale e sugli inganni dei sentimenti.
MISTÉRIOS DE LISBOA di Raúl Ruiz (Portugal/France, 2010, DCP, 272') Una traversata vertiginosa dell’Europa, dal Portogallo alla Francia all’Italia, sull’onda di avventure, intrighi e passioni violente che ruotano attorno alla figura dell’orfano Pedro da Silva, in cerca della sua vera identità nella Lisbona dell’Ottocento. Film romanzesco, quasi balzacchiano, pittorico, fatto di affreschi ampi e maestosi. Il Barry Lindon di Raúl Ruiz.
LA MOSQUITERA di Agustí Vila (Spain, 2010, 35mm, 95') Una famiglia disfunzionale: i genitori sono virtualmente separati, la nonna ha l’Alzheimer, l’adolescente Luis si consola raccogliendo animali randagi. L’atmosfera è greve e, stretto tra la madre iperprotettiva e il padre più severo, Luis si chiude sempre di più nel suo mondo. Dramma eccentrico travestito da commedia nera, nella migliore tradizione spagnola. Cameo di Geraldine Chaplin.
MR. NICE di Bernard Rose (UK/Spain, 2009, 35mm, 121') La storia di Howard Marks, uno dei maggiori trafficanti internazionali di hashish e marjuana degli anni '80. Aveva cominciato a Oxford, quando si era accorto di comprare più roba di quanta potesse fumarne. Dopo 7 anni di carcere, ha scritto un bestseller, dal quale è tratta la commedia di Bernard Rose, con Rhys Ifans (Marks), Chloë Sevigny (sua moglie) e David Thwelis (un travolgente agente dell’Ira).
THE MYTH OF THE AMERICAN SLEEPOVER di David Robert Mitchell (USA, 2010, HDCam, 97') L’estate sta finendo e il college si avvicina. I ragazzi di una cittadina del Michigan festeggiano organizzando dei party notturni in cui cercano l’amore, la serenità, i ricordi, le emozioni, il sesso, la crescita. Un film corale dall’atmosfera sospesa, quasi fiabesca. Un affresco sulla gioventù americana pieno di affetto e malinconia, tra American Graffiti, John Hughes e Robert Altman.
NAPOLI 24 di AA.VV. (Italy, 2010, video, 75') Ventiquattro registi napoletani raccontano, in frammenti di pochi minuti, la propria idea della città. Vicoli e periferie, mare e musei, neonati e centenari sono seguiti scegliendo chiavi che vanno dal poema visivo, all’intervista, al racconto breve. Un mosaico, una sfida: cogliere in un lampo una città complessa e inafferrabile. Tra i registi, Paolo Sorrentino e Pietro Marcello, vincitore del TFF 2009 con La bocca del lupo.
NEDS di Peter Mullan (UK/France/Italy, 2010, 35mm, 124') Ned significa “non-educated delinquent”. John cresce in un brutto quartiere di Glasgow negli anni '70; è timido, intelligente, studioso; ma ha un padre violento e un fratello più grande che si è fatto la fama di “selvaggio”. Chiesa e scuola non aiutano. Tutto lo porta verso i “Neds”. Scritto e diretto da Peter Mullan con vitalità e un tratto surreale di umorismo amaro che ricorda Orphans.
NYMAN WITH A MOVIE CAMERA di Michael Nyman (UK, 2010, HDCam, 72') Nel 2002, Michael Nyman scrisse una partitura per accompagnare le proiezioni della versione restaurata di L’uomo con la macchina da presa, il capolavoro del 1929 di Dziga Vertov. Affascinato dalle teorie del cineasta sovietico sulla “vita colta sul fatto”, ha riscritto il film di Vertov sequenza per sequenza con i materiali da lui girati a Mosca, Riga e Kiev nel corso degli ultimi vent’anni.
WITNESS I di Michael Nyman (UK, 2008, DVD, 6') WITNESS II di Michael Nyman (UK, 2008, DVD, 6') GUNS AND DOLLS di Michael Nyman (UK, 2003, DVD, 10') WHISTLE WHILE YOU WORK di Michael Nyman (UK, 2000, DVD, 9') ICE TANGO di Michael Nyman (UK, 2004, DVD, 3') Una selezione dei film girati da Nyman negli ultimi dieci anni, durante i suoi viaggi: la tragedia dell’Olocausto raccontata attraverso fotografie di ebrei e zingari scattate nei campi di concentramento e immagini di Birkenau; una serie bambole che cantano e di pistole in split screen; un tango sui pattini a Vienna; un musicista di strada che, a Lisbona, suona la sua chitarra malconcia.
PARKED di Darragh Byrne (Ireland/Finland, 2010, DCP, 90') Un uomo torna nei dintorni di Dublino, dove abitava un tempo, e prende residenza nella propria auto, parcheggiata di fronte al mare e perfettamente attrezzata per viverci. L’incontro con un ragazzo problematico e con una signora gentile cambiano la sua vita. Esordio di un giovane regista irlandese, con lo straordinario Colm Meany (Life on Mars, The Van, The Snapper, The Commitments).
IL PEZZO MANCANTE di Giovanni Piperno (Italy, 2010, DigiBeta, 71') “Edoardo si è tolto la vita a 46 anni. Non sappiamo bene chi fosse in realtà il figlio di Gianni Agnelli, e sappiamo poco della storia di questa famiglia, nascosta e protetta per anni dal mito dell’Avvocato”. Interviste a studiosi e amici, animazioni e filmati di repertorio, per una saga familiare lunga un secolo. Dall’autore di L’esplosione (vincitore TFF 2005) e Cimap! (Locarno 2008).
RCL - RIDOTTE CAPACITÀ LAVORATIVE di Massimiliano Carboni (Italy, 2010, DigiBeta, 75') Luglio 2010. Una troupe sgangherata, capitanata da Paolo Rossi in veste di regista, arriva a Pomigliano d’Arco, dopo il referendum sull’accordo proposto dalla Fiat, per fare i sopralluoghi di un film. Incontra il sindaco, il parroco, il sindacalista e gli operai. Tra il tragico e il comico, di bruciante attualità, un docufilm che Paolo Rossi ha definito di “surrealismo civile”.
RED HILL di Patrick Hughes (Australia, 2010, DCP, 96') Un giovane poliziotto di città prende servizio in una tranquilla cittadina australiana. Ma ecco che, come nello Straniero senza nome di Clint Eastwood, arriva una visita non gradita dal passato, che fa riemergere orrori inconfessabili. Intreccio di western, thriller e horror per un esordio appassionante, con Ryan Kwanten (Jason in True Blood) e una macchina da guerra inarrestabile e memorabile.
SHEKARCHI / THE HUNTER di Rafi Pitts (Germany/Iran, 2010, 35mm, 92') Alì è un ex detenuto con la passione per la caccia. Un giorno la moglie perde la vita in uno scontro con la polizia e la figlioletta scompare. Dopo averla cercata nell’indifferenza generale, Alì trova nella vendetta la sua unica via d’uscita. Film radicale e coraggioso che racconta, attraverso un apologo doloroso e con l’andamento di un thriller, la drammatica condizione dell’Iran contemporaneo.
SHI / POETRY di Lee Chang-dong (South Korea, 2010, 35mm, 139') Una nonna ancora giovane vuole imparare a scrivere poesie ma è costretta a fare i conti con l’Alzheimer incipiente e con i disturbi psicologici del nipote, corresponsabile del suicidio di una coetanea. Dal regista coreano autore di Oasis e Secret Sunshine, la storia toccante della perdita e della riscoperta di sé, tratteggiata con sguardo morale, sereno e umano.
THE SPECIAL RELATIONSHIP / I DUE PRESIDENTI di Richard Loncraine (UK/USA, 2010, 35mm, 92') Quando nel ‘94 Tony Blair andò in visita alla Casa Bianca, Bill Clinton predisse che sarebbe diventato Primo Ministro. Parte da qui la storia dell’amicizia che ha legato due degli uomini più potenti del mondo. Scritta da Peter Morgan (The Queen, Frost/Nixon, Hereafter) e diretta da Richard Loncraine (Riccardo III con Ian McKellen), un’acuta commedia politica con Dennis Quaid e Michael Sheen.
SUPER di James Gunn (USA, 2010, HDCam, 96') Jack è uno come tanti, goffo e maltrattato dalla vita. Ma quando sua moglie lo lascia per uno spacciatore, Jack decide di diventare un supereroe, in guerra coi cattivi. Al suo fianco, la commessa di un negozio di comics. Rainn Wilson (Six Feet Under e The Office) ed Ellen Page (Juno) in una commedia di humour nerissimo, diretta da uno sceneggiatore storico della Troma (Tromeo and Juliet).
THIRD STAR di Hattie Dalton (UK, 2010, HDCam, 92') James ha trent’anni ed è molto malato. I suoi tre amici più cari lo accompagnano in un ultimo viaggio in una magnifica regione costiera del Galles. Tra difficoltà pratiche, avventure improbabili, incontri surreali ed emozioni a nervi scoperti, i quattro scoprono nuove verità. Un film on the road sull’amicizia e sul dolore della perdita per l’esordio nella regia della montatrice Hattie Dalton.
THIS MOVIE IS BROKEN di Bruce McDonald (Canada, 2010, 35mm, 88') Docufiction? Film concerto? Storia d’amore in musica? Di certo, uno dei film più trascinanti dell’anno. Dal palco sul porto di Toronto il collettivo canadese Broken Social Scene contrappunta con la sua musica il rapporto affettivo tra Caroline, Bruno e il suo migliore amico Blake. Commovente e libero, non riuscirete a star fermi né con le mani, né coi piedi, né con il cuore.
TOURNÉE di Mathieu Amalric (France, 2010, 35mm, 111') Un impresario in crisi professionale e personale prova a risollevare le sorti della sua vita portando in giro per la Francia un gruppo di artiste del burlesque, vitali e incontenibili. Tra delusioni cocenti, trova un inaspettato sostegno proprio in quelle donne esplosive. L’attore Mathieu Amalric torna alla regia con un omaggio eccessivo, tenero e malinconico al mondo dello spettacolo.
WASTED ON THE YOUNG di Ben C. Lucas (Australia, 2010, 35mm, 97') Una scuola australiana frequentata da adolescenti ricchi e viziati. Zack regna indiscusso e, quando Xandrie rifiuta le sue attenzioni, decide di vendicarsi durante uno dei famosi party che organizza in assenza dei genitori. Ma al fratello Darren, timido e osservatore, piace Xandrie. Crudeltà e curiosità di adolescenti ed esplosive tensioni sommerse per un esordio stilisticamente ricercato e angosciante.
FESTA MOBILE - Paesaggio con figure
48 di Susana De Sousa Dias (Portugal, 2009, DigiBeta, 93') 48 sono gli anni della dittatura di Salazar in Portogallo. Il film costruisce il ritratto di un regime attraverso l'uso delle foto antropometriche dei prigionieri raccolte dalla Pide, la polizia politica, e grazie alla raccolta delle loro testimonianze. L'alternarsi dei volti e delle voci, i silenzi e i buchi neri provocano un'ipnotica e atemporale immersione nella brutalità di ogni dittatura.
ANG NINANAIS / REFRAINS HAPPEN LIKE REVOLUTIONS IN A SONG di John Torres (Philippines, 2010, DigiBeta, 118') Sarah, in cerca di Emilio, viaggia casa per casa raccogliendo sogni, miti e racconti. Qualcuno dice che lei è Nagmalitong Yawa che scese nella caverna di Kurundalan per liberare l’amato; altri che è le figlia di un rivoluzionario; o forse la vergine scelta per tramandare la storia di Nagmalitong. Tra tante storie possibili, ascoltate i volti, non badate troppo alle parole, la rivoluzione finirà e arriverà l’amore.
AUTOBIOGRAFIA LUI NICOLAE CEAU!ESCU / THE AUTOBIOGRAPHY OF NICOLAE CEAUE!ESCU
di Andrei Ujic# (Romania, 2010, 35mm, 180') “In fin dei conti, il dittatore non è che un artista che ha la possibilità di mettere totalmente in pratica il suo egoismo. Non è altro che una questione estetica, si tratti di Baudelaire o di Bolintineanu, di Luigi XVI o di Ceau$escu.” Andrei Ujic#. Film di finzione con personaggi reali, Autobiografia racconta, montando immagini ufficiali, la storia di un dittatore e di un'epoca.
AVALANCHE di Carlos Casas e Phill Niblock (Spain/USA, 2009/2010, HDV, 120') Il regista e artista Carlos Casas e Phill Niblock, leggenda della musica minimalista americana, partendo dalle immagini registrate nel Pamir, sul tetto del mondo, creano una meditazione visiva e sonora sulla scomparsa. Mettendo in scena la relazione tra cinema, musica e paesaggio, trasportano lo spettatore in uno stato di fluttuazione, esperienza fisica e mentale.
CASTAIC LAKE di Brigid Mccaffrey (USA, 2010, 16mm, 29') Un grande lago artificiale situato a nord di Los Angeles. Lo sguardo scivola fra le insenature e sonda i litorali di questo bacino idrico trasformato in struttura polivalente, portando alla luce frammenti di un ecosistema di cui l'uomo è al contempo artefice e ospite.
DANSE DES HABITANTS INVISIBLES DE LA CASUALIDAD di Vincent Le Port (France/Argentina, 2010, DigiBeta, 45') Nel 1979 la dittatura militare argentina chiuse la miniera di Zolfo de “La Casualidad”, una comunità di 2000 nativi delle Ande a 4200m di altitudine. I suoi abitanti sono dovuti partire e si sono dispersi nei quattro angoli del paese. Uno solo è rimasto a “La Casualidad”, a presidiarne le rovine, danzando con i suoi fantasmi, in attesa che quel passato ormai mitico ritorni realtà.
DEMAIN di Carmit Harash (Israel/France, 2010, miniDV, 54') Quale futuro per un riservista quasi trentenne in Israele? La sorella, emigrata in Francia, torna e cerca di confrontarsi con lui, che invece è rimasto, per comprendere le contraddizioni profonde di un paese bloccato dalla perenne attesa del prossimo attacco, dove il dialogo diventa monologo, l’amore rabbia, la verità menzogna.
FILM DE GUERRE di Carmit Harash (Israel/France, 2007, miniDV, 47') Estate del 2006, impazza la guerra tra Israele e Libano. Naharya, ai confini con il Libano, è una città fantasma. Dalle sue strade deserte affiorano, come ricordi, voci e immagini che raccontano generazioni talmente assuefatte alla guerra da aver perduto il senso della pace.
LET EACH ONE GO WHERE HE MAY di Ben Russel (USA, 2009, 16mm, 135’) Il viaggio di due fratelli dalle periferie di Paramaribo, Suriname, attraverso strade impolverate, miniere d’oro abusive e villaggi in festa, fin dentro la giungla, lungo il grande fiume Suriname che i loro antenati risalirono 300 anni prima, in fuga dall’oppressore olandese. Un gesto filmico, in 13 rulli, che libera dalla schiavitù il nostro sguardo.
MINAA ELZAKIRA / PORT OF MEMORY di Kamal Aljafari (Palestine/Germany/France/United Arab Emirates, 2009, 35mm, 63') La famiglia Aljafari ha ricevuto l’ordine di abbandonare la propria casa ad Ajami, un tempo ricco quartiere di Jaffa, quando la città era un porto prosperoso, ora invaso da macerie e ruspe. Una riflessione poetica, estetica e politica, ricamata sul dolore dell'esperienza soggettiva, sull’assurda condizione dei palestinesi in Israele, presenti e assenti, privati persino dell’immaginario.
MINONG, I SLEPT di Vera Brunner-Sung (USA, 2010, 16mm, 5') Sulla remota isola di Minong, nella zona dei Grandi Laghi al confine fra Canada e Stati Uniti, i resti delle attività dell'uomo sono stati ormai completamente inglobati dalla foresta. Una meditazione in forma di sonetto documentario, dove lo sguardo sul paesaggio diventa introspezione e ricerca di sé.
MÜRNERS UNIVERSUM di Jonas Meier (Switzerland, 2010, DigiBeta, 83') Il signor Mürner non ha dubbi: gli alieni sono sbarcati in Svizzera. Bisogna armarsi di cinepresa e raccontarlo al mondo. Ma la verità che ciascuno di noi porta dentro di sé non è mai facile da restituire agli altri, soprattutto attraverso lo sguardo della macchina da presa. Jonas Meier, osservatore e complice, ci regala il ritratto affettuoso, folle ed ironico di un incurabile sognatore.
QU'ILS REPOSENT EN RÉVOLTE di Sylvain George (France, 2010, DVCam, 153') La vita dei migranti a Calais nell'arco di tre anni, dal luglio 2007 al gennaio 2010. Spogliati di ogni diritto, trattati come criminali, umiliati, donne e uomini ridotti dal potere a meri corpi, denudati della vita, diventano, loro malgrado, i primi guerrieri di una nuova lotta di resistenza che ci riguarda tutti.
¿REQUIEM FOR DETROIT? di Julien Temple (UK, 2010, DigiBeta, 78’) Detroit. La città dell'auto, Motor City, Motown cresciuta all'ombra delle tre grandi case automobilistiche (Ford, General Motor, Chrysler). È stata a lungo l'incarnazione del sogno americano, ma anche la città dei riots del '67, della diffusione “politica” della droga tra i neri negli anni '80. Ora è una città post-industriale: il 40% dell'area urbana sta tornando rurale e si intravedono barlumi di nuovi modelli di vita.
SALAAM ISFAHAN di Sanaz Azari (Belgium, 2010, DigiBeta, 59') Isfahan, Iran. Giugno 2009. Con il pretesto di scattare delle fotografie ai passanti che lo desiderano, la regista racconta le giornate decisive che confermeranno al potere Mahmud Ahmadinejad. Ciò che emerge è un universo di vite, speranze e sogni, dietro il quale si cela, implacabile, il regime. Il documentario come arte e prassi politica dell'incontro.
SEM COMPANHIA / NO COMPANY di João Trabulo (Portugal, 2010, DigiBeta, 88') Ernesto e Gaspar stanno scontando la pena per i crimini commessi in una prigione nel nord del Portogallo. Il tempo si perde in attesa della scarcerazione. Il Cinema e la Pittura riescono davvero a trasfigurare la realtà in finzione?
SHRIMP CHICKEN FISH di Deborah Stratman (USA, 2010, DigiBeta, 5') Il talento di Deborah Stratman ci regala un omaggio all'East 95th Street Bridge di Chicago, alla mitica pescheria Calumet e ai due “fratelli del blues” più amati della città e della storia del cinema.
RECENT ANTHROPOLOGIES di Ben Russell Ben Russell è filmmaker, artista visivo e performativo, studioso e docente delle arti e dei linguaggi, curatore e sciamano di moderni rituali collettivi. Una selezione dei suoi lavori, eterogenei e nomadi, quasi tutti in 16mm (l’emulsione acida è parte in gioco) che ci invita a un viaggio nei luoghi più esotici e inesplorati della nostra mente, lontano dalla percezione codificata del mondo e dalle rigide categorie dentro le quali collochiamo le nostre e altrui identità. BLACK AND WHITE TRYPPS NUMBER THREE (USA, 2007, 35mm, 12') WORKERS LEAVING THE FACTORY (DUBAI) (USA, 2008, 16mm, 8') DAUMË (USA, 2000, 16mm, 7') TERRA INCOGNITA (USA, 2002, 16mm, 10') THE RED AND THE BLUE GODS (USA, 2005, 16mm, 7') TRYPPS #5 (DUBAY) (USA, 2008, 16mm, 3') BLACK AND WHITE TRYPPS NUMBER FOUR (USA, 2008, 16mm, 10') LAST DAYS (USA, 2004, 16mm, 5') TRYPPS #7 (BADLANDS) (USA, 2010, 35mm, 10')
RAPPORTO CONFIDENZIALE
AKMA-REUL BO-AT-DA / I SAW THE DEVIL di Jee-woon Kim (South Korea, 2010, 35mm, 141') Un serial killer e un poliziotto, in un duello senza esclusione di colpi. Da Kim Jee-woon, regista di Two Sisters e Bittersweet Life, una discesa speculare agli inferi, scontro di due mali che si confrontano. Il mondo ne subisce i contraccolpi sanguinosi. Vengeance-thriller violentissimo e sconvolgente, uno dei film coreani più chiacchierati dell’anno. Astenersi facilmente impressionabili.
ALTITUDE di Kaare Andrews (Canada, 2010, 35mm scope, 90') Kaare Andrews, noto fumettista e regista di videoclip americano, esordisce nel lungometraggio con un horror bizzarro e claustrofobico, chiuso nella carlinga di un aereo. Per le atmosfere, agli appassionati ricorderà Ai confini della realtà e le vecchie storie dello zio Tibia (Tales from the Crypt), mentre chi ha paura di volare è avvertito: nuvole, tuoni e fulmini non sono gli unici pericoli!
DAMNED BY DAWN di Brett Anstey (Australia, 2010, HDCam, 83') Gli scheletri degli inferi volano mentre la Banshee (un fantasma femminile che evoca la Morte per i suoi familiari) urla tutto il suo dolore. Un esordio che a molti ha ricordato quello di Sam Raimi, l’ormai leggendario La casa: basso costo, atmosfera stagnante, effetti speciali “casalinghi” ma efficaci. Tutto condito con un entusiasmo contagioso per il genere.
JOHN CARPENTER'S THE WARD di John Carpenter (USA, 2010, HDCam, 88') Dopo aver incendiato una fattoria abbandonata, Kristen, colpita da amnesia, viene rinchiusa in un istituto psichiatrico. Ci sono altre quattro ragazze con lei e l’atmosfera della clinica è cupa e percorsa di mistero. Quando le sue compagne cominciano una a una a scomparire, Kristen capisce di essere in pericolo. Da un maestro del genere, un horror essenziale, claustrofobico, tesissimo.
THE LAST EXORCISM / L'ULTIMO ESORCISMO di Daniel Stamm (USA, 2010, 35mm, 88') Una casa in Louisiana, una ragazza molto problematica, un pastore che accetta di compiere un ultimo esorcismo. Il diavolo ci mette lo zampino. O no? Un mockumentary che mette in discussione fedi e missioni e s’addentra in una ragnatela appiccicosa di superstizioni. Alla fine, niente è come sembra. Ottima suspense e finale anni ’70 per la nuova produzione di Eli Roth (quello di Hostel).
THE LEGEND OF BEAVER DAM di Jerome Sable (Canada, 2010, HDCam, 12') I boy scout sono seduti intorno al fuoco nella foresta, mentre il loro istruttore racconta storie di fantasmi accompagnandosi con la chitarra. Ma il mostro è in agguato e il ragazzino più goffo della compagnia può diventare un eroe. Travolgente musical horror scritto e diretto da un giovane canadese, pluripremiato autore di cortometraggi.
OUTCAST di Colm McCarthy (UK/Ireland, 2010, 35mm, 93') Mary arriva dall’Irlanda con il figlio adolescente e va a vivere in un casermone popolare alla periferia di Edimburgo. Un uomo dotato di poteri magici dà loro la caccia e Mary, per proteggersi, risponde con arti da strega. Una storia di stregoneria costruita su una curiosa commistione di antichi orrori e di facce, luoghi e voci che sembrano usciti dal realismo sociale di Ken Loach.
SUCK di Rob Stefaniuk (Canada, 2009, 35mm, 90') Una rock band di musicisti alle prime armi, il miraggio del successo che brilla in un patto diabolico. Un film rock-vampiresco con apparizioni di Alice Cooper, Iggy Pop, Moby, Henry Rollins e il Malcolm McDowell di O Lucky Man!. Pensate che le commedie horror riuscite siano poche? Suck fa ridere e affronta il genere con ironia. Con un paio di trovate addirittura geniali!
VANISHING ON 7TH STREET di Brad Anderson (USA, 2010, HDCam, 90') Tutto comincia con un blackout improvviso. L’umanità scompare. I pochi superstiti che si risvegliano erano vicini a generatori autonomi. Quattro di loro si rifugiano in un bar pieno di luci, ma il buio li assedia e il loro tempo è contato. Hayden Christensen, John Leguizamo e Thandie Newton inghiottiti dall’apocalisse fatta di ombre allestita dall’autore di Session 9 e L’uomo senza sonno
FESTA MOBILE - Figure nel paesaggio
127 HOURS di Danny Boyle (USA/UK, 2010, 35mm, 94') Deserto dello Utah, 2003: un giovane sportivo, Aaron Ralston, si trova solo, con il braccio intrappolato tra le rocce di un canyon. Ha qualche galletta e una borraccia d’acqua. Per sopravvivere, deve liberarsi. Danny Boyle (8 Oscar nel 2008 per The Millionaire) ritrova lo stile visionario di Trainspotting e la tensione di 28 giorni dopo per raccontare l’avventura di Ralston, interpretato da James Franco.
ANIMAL TOWN di Jeon Kyu-hwan (South Korea, 2009, HDCam, 97') Un tipografo in lutto e un pedofilo in libertà vigilata si sfiorano quasi quotidianamente, finché le due vite si risolvono l’una nell’altra. Secondo film della trilogia della città (preceduto da Mozart Town e seguito da Dance Town), disturbante ritratto della Seoul del presente, un mostro dal ventre aperto, di acciaio e mattoni, che condanna i suoi abitanti alla solitudine.
BIBLIOTHÈQUE PASCAL di Szabolcs Hajdu (Hungary/Germany, 2010, 35mm, 111') Una giovane donna cerca di ottenere la custodia della sua bambina e racconta la sua storia a un funzionario dei servizi sociali: il grande amore, la sua scomparsa, la nascita della bambina, la necessità di affidarla a una zia chiromante prima di rinchiudersi in un bordello di Liverpool. Dall’autore di White Palms, un film sospeso tra crudo realismo e sfrenata fantasia.
BURLESQUE di Steve Antin (USA, 2010, 35mm, 115') Una ragazza di campagna in cerca di fortuna, un locale di burlesque in cerca di rilancio: incontro esplosivo tra Christina Aguileira (la provinciale innamorata del palcoscenico) e Cher (la padrona del locale che la trasforma in una stella), nel musical diretto da Steven Antin, uno degli interpreti di N.Y.P.D. Arbitro tra le due prime donne: l’irresistibile Stanley Tucci.
BUS PALLADIUM di Christopher Thompson (France, 2010, 35mm, 100') L’amicizia, l’amore e le scelte di quattro ragazzi (più il loro manager) che decidono di mettere su una band. Incidono un disco e fanno un tour, ma tra Manu, il tormentato cantante, e Lucas, il chitarrista, si interpone Laura, una splendida groupie. Un cast di giovani future star francesi per il “coming of age” esordio nella regia dell’attore e sceneggiatore Christopher Thompson.
CATERPILLAR di Kôji Wakamatsu (Japan, 2010, 35mm, 85') La guerra partorisce mostri, del corpo e della psiche: nel 1940, il tenente Kurokawa torna al suo villaggio come eroe pluridecorato. Ma è senza gambe e senza braccia. Wakamatsu affronta di petto le storture freak di ogni devozione ideologica e i sacrifici sovrumani della devozione coniugale. Dopo United Red Army (al festival del 2008), l’autore giapponese è ancora arrabbiato con la Storia.
CONTRE TOI di Lola Doillon (France, 2010, 35mm, 80') Una ginecologa parigina torna a casa sconvolta da un’apparente vacanza. In realtà, la sera prima di partire è stata rapita da un uomo che ha un conto in sospeso con lei e che l’ha tenuta segregata per giorni. Hanno urlato, parlato, hanno cominciato a capirsi. Dramma d’interni diretto da Lola Doillon (figlia del regista Jacques), interpretato da Kristin Scott Thomas e dall’emergente Pio Marmaï.
CYRUS di Mark e Jay Duplass (USA, 2010, 35mm, 92') John è timido, un po’ imbranato, divorziato. A una festa incontra Molly, la donna che fa per lui. Si piacciono, si danno appuntamento, fanno l’amore. E John conosce Cyrus, il figlio di Molly, ancora più “alieno” di lui. Bella commedia su solitudini diverse che s’incontrano e si scontrano, con John C. Reilly e Marisa Tomei. Ma è il giovane Jonah Hill a rubare la scena.
HEREAFTER di Clint Eastwood (USA, 2010, 35mm, 129') Un operaio americano che comunica con i morti; una giornalista francese superstite da uno tsunami; due giovanissimi gemelli inglesi con una mamma drogata. Il loro rapporto con la morte. Le loro e le nostre paure. La loro e la nostra ricerca di assoluti. Romantico e spettacolare, il nuovo viaggio di Eastwood nel nostro bisogno d’amore. Con Matt Damon, Cécile De France e Bryce Dalls Howard.
HOMME AU BAIN di Christophe Honoré (France, 2010, 35mm, 72') Homme au bain è un dipinto dell'impressionista Gustave Caillebotte che ritrae un uomo nudo di schiena appena uscito dalla vasca da bagno. Diario di una rottura amorosa girato tra una periferia parigina e New York, un film perturbante sul corpo maschile, sul sesso e sull'amore a
partire da un corpo “estremo”, quello di François Sagat, star del porno gay. Come mettere a nudo un attore abituato a filmare nudo?
INSIDE AMERICA di Barbara Eder (Austria, 2010, 35mm, 107') La ricerca della felicità alla “Hanna High School”, sul confine fra Usa e Messico: inconvenienti della sessualità, vendette adolescenziali, consumo di droghe e concorsi da miss. Una galleria di ritratti intensi e disarmanti, filmata da una regista austriaca che da adolescente frequentò quella scuola e che ci è tornata per raccontare il cocente rovescio dell’american dream.
JACK GOES BOATING di Philip Seymour Hoffman (USA, 2010, 35mm, 89') Clyde e Jack guidano limousine per la stessa compagnia e un giorno Clyde decide di migliorare la vita dell’impacciato Jack: gli presenta un’amica della moglie, gli insegna a cucinare e a nuotare. Le timidezze, i sorrisi, le tensioni di due coppie normali, sullo sfondo di New York. Intenso esordio nella regia di Philip Seymour Hoffman (che è Jack), con un cast perfetto.
KABOOM di Gregg Araki (USA/France, 2010, 35mm, 86') Grazie a dei biscotti allucinogeni, lo studente bisessuale Smith crede di scoprire un omicidio e un complotto planetario. Definito un “science fiction cyber thriller”, il film di Araki è un vertiginoso frullato di giovanilismo, fumetti, fantascienza apocalittica, teorie del complotto e sensualità queer. Un divertentissimo Alice nel paese delle meraviglie in salsa Lynch.
LITTLEROCK di Mike Ott (USA, 2010, HDCam, 83') Due giovani giapponesi, Rintaro e sua sorella Atsuko, viaggiano in California diretti a Manzanar, dove durante la Seconda guerra mondiale vennero imprigionati più di 100.000 giapponesi americani. Bloccati da un guasto a Littlerock, conoscono i giovani locali. Quando Rintaro riparte, Atsuko resta, nonostante non parli inglese. Un Lost in Translation al contrario, sulla comunicazione non verbale e sugli inganni dei sentimenti.
MISTÉRIOS DE LISBOA di Raúl Ruiz (Portugal/France, 2010, DCP, 272') Una traversata vertiginosa dell’Europa, dal Portogallo alla Francia all’Italia, sull’onda di avventure, intrighi e passioni violente che ruotano attorno alla figura dell’orfano Pedro da Silva, in cerca della sua vera identità nella Lisbona dell’Ottocento. Film romanzesco, quasi balzacchiano, pittorico, fatto di affreschi ampi e maestosi. Il Barry Lindon di Raúl Ruiz.
LA MOSQUITERA di Agustí Vila (Spain, 2010, 35mm, 95') Una famiglia disfunzionale: i genitori sono virtualmente separati, la nonna ha l’Alzheimer, l’adolescente Luis si consola raccogliendo animali randagi. L’atmosfera è greve e, stretto tra la madre iperprotettiva e il padre più severo, Luis si chiude sempre di più nel suo mondo. Dramma eccentrico travestito da commedia nera, nella migliore tradizione spagnola. Cameo di Geraldine Chaplin.
MR. NICE di Bernard Rose (UK/Spain, 2009, 35mm, 121') La storia di Howard Marks, uno dei maggiori trafficanti internazionali di hashish e marjuana degli anni '80. Aveva cominciato a Oxford, quando si era accorto di comprare più roba di quanta potesse fumarne. Dopo 7 anni di carcere, ha scritto un bestseller, dal quale è tratta la commedia di Bernard Rose, con Rhys Ifans (Marks), Chloë Sevigny (sua moglie) e David Thwelis (un travolgente agente dell’Ira).
THE MYTH OF THE AMERICAN SLEEPOVER di David Robert Mitchell (USA, 2010, HDCam, 97') L’estate sta finendo e il college si avvicina. I ragazzi di una cittadina del Michigan festeggiano organizzando dei party notturni in cui cercano l’amore, la serenità, i ricordi, le emozioni, il sesso, la crescita. Un film corale dall’atmosfera sospesa, quasi fiabesca. Un affresco sulla gioventù americana pieno di affetto e malinconia, tra American Graffiti, John Hughes e Robert Altman.
NAPOLI 24 di AA.VV. (Italy, 2010, video, 75') Ventiquattro registi napoletani raccontano, in frammenti di pochi minuti, la propria idea della città. Vicoli e periferie, mare e musei, neonati e centenari sono seguiti scegliendo chiavi che vanno dal poema visivo, all’intervista, al racconto breve. Un mosaico, una sfida: cogliere in un lampo una città complessa e inafferrabile. Tra i registi, Paolo Sorrentino e Pietro Marcello, vincitore del TFF 2009 con La bocca del lupo.
NEDS di Peter Mullan (UK/France/Italy, 2010, 35mm, 124') Ned significa “non-educated delinquent”. John cresce in un brutto quartiere di Glasgow negli anni '70; è timido, intelligente, studioso; ma ha un padre violento e un fratello più grande che si è fatto la fama di “selvaggio”. Chiesa e scuola non aiutano. Tutto lo porta verso i “Neds”. Scritto e diretto da Peter Mullan con vitalità e un tratto surreale di umorismo amaro che ricorda Orphans.
NYMAN WITH A MOVIE CAMERA di Michael Nyman (UK, 2010, HDCam, 72') Nel 2002, Michael Nyman scrisse una partitura per accompagnare le proiezioni della versione restaurata di L’uomo con la macchina da presa, il capolavoro del 1929 di Dziga Vertov. Affascinato dalle teorie del cineasta sovietico sulla “vita colta sul fatto”, ha riscritto il film di Vertov sequenza per sequenza con i materiali da lui girati a Mosca, Riga e Kiev nel corso degli ultimi vent’anni.
WITNESS I di Michael Nyman (UK, 2008, DVD, 6') WITNESS II di Michael Nyman (UK, 2008, DVD, 6') GUNS AND DOLLS di Michael Nyman (UK, 2003, DVD, 10') WHISTLE WHILE YOU WORK di Michael Nyman (UK, 2000, DVD, 9') ICE TANGO di Michael Nyman (UK, 2004, DVD, 3') Una selezione dei film girati da Nyman negli ultimi dieci anni, durante i suoi viaggi: la tragedia dell’Olocausto raccontata attraverso fotografie di ebrei e zingari scattate nei campi di concentramento e immagini di Birkenau; una serie bambole che cantano e di pistole in split screen; un tango sui pattini a Vienna; un musicista di strada che, a Lisbona, suona la sua chitarra malconcia.
PARKED di Darragh Byrne (Ireland/Finland, 2010, DCP, 90') Un uomo torna nei dintorni di Dublino, dove abitava un tempo, e prende residenza nella propria auto, parcheggiata di fronte al mare e perfettamente attrezzata per viverci. L’incontro con un ragazzo problematico e con una signora gentile cambiano la sua vita. Esordio di un giovane regista irlandese, con lo straordinario Colm Meany (Life on Mars, The Van, The Snapper, The Commitments).
IL PEZZO MANCANTE di Giovanni Piperno (Italy, 2010, DigiBeta, 71') “Edoardo si è tolto la vita a 46 anni. Non sappiamo bene chi fosse in realtà il figlio di Gianni Agnelli, e sappiamo poco della storia di questa famiglia, nascosta e protetta per anni dal mito dell’Avvocato”. Interviste a studiosi e amici, animazioni e filmati di repertorio, per una saga familiare lunga un secolo. Dall’autore di L’esplosione (vincitore TFF 2005) e Cimap! (Locarno 2008).
RCL - RIDOTTE CAPACITÀ LAVORATIVE di Massimiliano Carboni (Italy, 2010, DigiBeta, 75') Luglio 2010. Una troupe sgangherata, capitanata da Paolo Rossi in veste di regista, arriva a Pomigliano d’Arco, dopo il referendum sull’accordo proposto dalla Fiat, per fare i sopralluoghi di un film. Incontra il sindaco, il parroco, il sindacalista e gli operai. Tra il tragico e il comico, di bruciante attualità, un docufilm che Paolo Rossi ha definito di “surrealismo civile”.
RED HILL di Patrick Hughes (Australia, 2010, DCP, 96') Un giovane poliziotto di città prende servizio in una tranquilla cittadina australiana. Ma ecco che, come nello Straniero senza nome di Clint Eastwood, arriva una visita non gradita dal passato, che fa riemergere orrori inconfessabili. Intreccio di western, thriller e horror per un esordio appassionante, con Ryan Kwanten (Jason in True Blood) e una macchina da guerra inarrestabile e memorabile.
SHEKARCHI / THE HUNTER di Rafi Pitts (Germany/Iran, 2010, 35mm, 92') Alì è un ex detenuto con la passione per la caccia. Un giorno la moglie perde la vita in uno scontro con la polizia e la figlioletta scompare. Dopo averla cercata nell’indifferenza generale, Alì trova nella vendetta la sua unica via d’uscita. Film radicale e coraggioso che racconta, attraverso un apologo doloroso e con l’andamento di un thriller, la drammatica condizione dell’Iran contemporaneo.
SHI / POETRY di Lee Chang-dong (South Korea, 2010, 35mm, 139') Una nonna ancora giovane vuole imparare a scrivere poesie ma è costretta a fare i conti con l’Alzheimer incipiente e con i disturbi psicologici del nipote, corresponsabile del suicidio di una coetanea. Dal regista coreano autore di Oasis e Secret Sunshine, la storia toccante della perdita e della riscoperta di sé, tratteggiata con sguardo morale, sereno e umano.
THE SPECIAL RELATIONSHIP / I DUE PRESIDENTI di Richard Loncraine (UK/USA, 2010, 35mm, 92') Quando nel ‘94 Tony Blair andò in visita alla Casa Bianca, Bill Clinton predisse che sarebbe diventato Primo Ministro. Parte da qui la storia dell’amicizia che ha legato due degli uomini più potenti del mondo. Scritta da Peter Morgan (The Queen, Frost/Nixon, Hereafter) e diretta da Richard Loncraine (Riccardo III con Ian McKellen), un’acuta commedia politica con Dennis Quaid e Michael Sheen.
SUPER di James Gunn (USA, 2010, HDCam, 96') Jack è uno come tanti, goffo e maltrattato dalla vita. Ma quando sua moglie lo lascia per uno spacciatore, Jack decide di diventare un supereroe, in guerra coi cattivi. Al suo fianco, la commessa di un negozio di comics. Rainn Wilson (Six Feet Under e The Office) ed Ellen Page (Juno) in una commedia di humour nerissimo, diretta da uno sceneggiatore storico della Troma (Tromeo and Juliet).
THIRD STAR di Hattie Dalton (UK, 2010, HDCam, 92') James ha trent’anni ed è molto malato. I suoi tre amici più cari lo accompagnano in un ultimo viaggio in una magnifica regione costiera del Galles. Tra difficoltà pratiche, avventure improbabili, incontri surreali ed emozioni a nervi scoperti, i quattro scoprono nuove verità. Un film on the road sull’amicizia e sul dolore della perdita per l’esordio nella regia della montatrice Hattie Dalton.
THIS MOVIE IS BROKEN di Bruce McDonald (Canada, 2010, 35mm, 88') Docufiction? Film concerto? Storia d’amore in musica? Di certo, uno dei film più trascinanti dell’anno. Dal palco sul porto di Toronto il collettivo canadese Broken Social Scene contrappunta con la sua musica il rapporto affettivo tra Caroline, Bruno e il suo migliore amico Blake. Commovente e libero, non riuscirete a star fermi né con le mani, né coi piedi, né con il cuore.
TOURNÉE di Mathieu Amalric (France, 2010, 35mm, 111') Un impresario in crisi professionale e personale prova a risollevare le sorti della sua vita portando in giro per la Francia un gruppo di artiste del burlesque, vitali e incontenibili. Tra delusioni cocenti, trova un inaspettato sostegno proprio in quelle donne esplosive. L’attore Mathieu Amalric torna alla regia con un omaggio eccessivo, tenero e malinconico al mondo dello spettacolo.
WASTED ON THE YOUNG di Ben C. Lucas (Australia, 2010, 35mm, 97') Una scuola australiana frequentata da adolescenti ricchi e viziati. Zack regna indiscusso e, quando Xandrie rifiuta le sue attenzioni, decide di vendicarsi durante uno dei famosi party che organizza in assenza dei genitori. Ma al fratello Darren, timido e osservatore, piace Xandrie. Crudeltà e curiosità di adolescenti ed esplosive tensioni sommerse per un esordio stilisticamente ricercato e angosciante.
FESTA MOBILE - Paesaggio con figure
48 di Susana De Sousa Dias (Portugal, 2009, DigiBeta, 93') 48 sono gli anni della dittatura di Salazar in Portogallo. Il film costruisce il ritratto di un regime attraverso l'uso delle foto antropometriche dei prigionieri raccolte dalla Pide, la polizia politica, e grazie alla raccolta delle loro testimonianze. L'alternarsi dei volti e delle voci, i silenzi e i buchi neri provocano un'ipnotica e atemporale immersione nella brutalità di ogni dittatura.
ANG NINANAIS / REFRAINS HAPPEN LIKE REVOLUTIONS IN A SONG di John Torres (Philippines, 2010, DigiBeta, 118') Sarah, in cerca di Emilio, viaggia casa per casa raccogliendo sogni, miti e racconti. Qualcuno dice che lei è Nagmalitong Yawa che scese nella caverna di Kurundalan per liberare l’amato; altri che è le figlia di un rivoluzionario; o forse la vergine scelta per tramandare la storia di Nagmalitong. Tra tante storie possibili, ascoltate i volti, non badate troppo alle parole, la rivoluzione finirà e arriverà l’amore.
AUTOBIOGRAFIA LUI NICOLAE CEAU!ESCU / THE AUTOBIOGRAPHY OF NICOLAE CEAUE!ESCU
di Andrei Ujic# (Romania, 2010, 35mm, 180') “In fin dei conti, il dittatore non è che un artista che ha la possibilità di mettere totalmente in pratica il suo egoismo. Non è altro che una questione estetica, si tratti di Baudelaire o di Bolintineanu, di Luigi XVI o di Ceau$escu.” Andrei Ujic#. Film di finzione con personaggi reali, Autobiografia racconta, montando immagini ufficiali, la storia di un dittatore e di un'epoca.
AVALANCHE di Carlos Casas e Phill Niblock (Spain/USA, 2009/2010, HDV, 120') Il regista e artista Carlos Casas e Phill Niblock, leggenda della musica minimalista americana, partendo dalle immagini registrate nel Pamir, sul tetto del mondo, creano una meditazione visiva e sonora sulla scomparsa. Mettendo in scena la relazione tra cinema, musica e paesaggio, trasportano lo spettatore in uno stato di fluttuazione, esperienza fisica e mentale.
CASTAIC LAKE di Brigid Mccaffrey (USA, 2010, 16mm, 29') Un grande lago artificiale situato a nord di Los Angeles. Lo sguardo scivola fra le insenature e sonda i litorali di questo bacino idrico trasformato in struttura polivalente, portando alla luce frammenti di un ecosistema di cui l'uomo è al contempo artefice e ospite.
DANSE DES HABITANTS INVISIBLES DE LA CASUALIDAD di Vincent Le Port (France/Argentina, 2010, DigiBeta, 45') Nel 1979 la dittatura militare argentina chiuse la miniera di Zolfo de “La Casualidad”, una comunità di 2000 nativi delle Ande a 4200m di altitudine. I suoi abitanti sono dovuti partire e si sono dispersi nei quattro angoli del paese. Uno solo è rimasto a “La Casualidad”, a presidiarne le rovine, danzando con i suoi fantasmi, in attesa che quel passato ormai mitico ritorni realtà.
DEMAIN di Carmit Harash (Israel/France, 2010, miniDV, 54') Quale futuro per un riservista quasi trentenne in Israele? La sorella, emigrata in Francia, torna e cerca di confrontarsi con lui, che invece è rimasto, per comprendere le contraddizioni profonde di un paese bloccato dalla perenne attesa del prossimo attacco, dove il dialogo diventa monologo, l’amore rabbia, la verità menzogna.
FILM DE GUERRE di Carmit Harash (Israel/France, 2007, miniDV, 47') Estate del 2006, impazza la guerra tra Israele e Libano. Naharya, ai confini con il Libano, è una città fantasma. Dalle sue strade deserte affiorano, come ricordi, voci e immagini che raccontano generazioni talmente assuefatte alla guerra da aver perduto il senso della pace.
LET EACH ONE GO WHERE HE MAY di Ben Russel (USA, 2009, 16mm, 135’) Il viaggio di due fratelli dalle periferie di Paramaribo, Suriname, attraverso strade impolverate, miniere d’oro abusive e villaggi in festa, fin dentro la giungla, lungo il grande fiume Suriname che i loro antenati risalirono 300 anni prima, in fuga dall’oppressore olandese. Un gesto filmico, in 13 rulli, che libera dalla schiavitù il nostro sguardo.
MINAA ELZAKIRA / PORT OF MEMORY di Kamal Aljafari (Palestine/Germany/France/United Arab Emirates, 2009, 35mm, 63') La famiglia Aljafari ha ricevuto l’ordine di abbandonare la propria casa ad Ajami, un tempo ricco quartiere di Jaffa, quando la città era un porto prosperoso, ora invaso da macerie e ruspe. Una riflessione poetica, estetica e politica, ricamata sul dolore dell'esperienza soggettiva, sull’assurda condizione dei palestinesi in Israele, presenti e assenti, privati persino dell’immaginario.
MINONG, I SLEPT di Vera Brunner-Sung (USA, 2010, 16mm, 5') Sulla remota isola di Minong, nella zona dei Grandi Laghi al confine fra Canada e Stati Uniti, i resti delle attività dell'uomo sono stati ormai completamente inglobati dalla foresta. Una meditazione in forma di sonetto documentario, dove lo sguardo sul paesaggio diventa introspezione e ricerca di sé.
MÜRNERS UNIVERSUM di Jonas Meier (Switzerland, 2010, DigiBeta, 83') Il signor Mürner non ha dubbi: gli alieni sono sbarcati in Svizzera. Bisogna armarsi di cinepresa e raccontarlo al mondo. Ma la verità che ciascuno di noi porta dentro di sé non è mai facile da restituire agli altri, soprattutto attraverso lo sguardo della macchina da presa. Jonas Meier, osservatore e complice, ci regala il ritratto affettuoso, folle ed ironico di un incurabile sognatore.
QU'ILS REPOSENT EN RÉVOLTE di Sylvain George (France, 2010, DVCam, 153') La vita dei migranti a Calais nell'arco di tre anni, dal luglio 2007 al gennaio 2010. Spogliati di ogni diritto, trattati come criminali, umiliati, donne e uomini ridotti dal potere a meri corpi, denudati della vita, diventano, loro malgrado, i primi guerrieri di una nuova lotta di resistenza che ci riguarda tutti.
¿REQUIEM FOR DETROIT? di Julien Temple (UK, 2010, DigiBeta, 78’) Detroit. La città dell'auto, Motor City, Motown cresciuta all'ombra delle tre grandi case automobilistiche (Ford, General Motor, Chrysler). È stata a lungo l'incarnazione del sogno americano, ma anche la città dei riots del '67, della diffusione “politica” della droga tra i neri negli anni '80. Ora è una città post-industriale: il 40% dell'area urbana sta tornando rurale e si intravedono barlumi di nuovi modelli di vita.
SALAAM ISFAHAN di Sanaz Azari (Belgium, 2010, DigiBeta, 59') Isfahan, Iran. Giugno 2009. Con il pretesto di scattare delle fotografie ai passanti che lo desiderano, la regista racconta le giornate decisive che confermeranno al potere Mahmud Ahmadinejad. Ciò che emerge è un universo di vite, speranze e sogni, dietro il quale si cela, implacabile, il regime. Il documentario come arte e prassi politica dell'incontro.
SEM COMPANHIA / NO COMPANY di João Trabulo (Portugal, 2010, DigiBeta, 88') Ernesto e Gaspar stanno scontando la pena per i crimini commessi in una prigione nel nord del Portogallo. Il tempo si perde in attesa della scarcerazione. Il Cinema e la Pittura riescono davvero a trasfigurare la realtà in finzione?
SHRIMP CHICKEN FISH di Deborah Stratman (USA, 2010, DigiBeta, 5') Il talento di Deborah Stratman ci regala un omaggio all'East 95th Street Bridge di Chicago, alla mitica pescheria Calumet e ai due “fratelli del blues” più amati della città e della storia del cinema.
RECENT ANTHROPOLOGIES di Ben Russell Ben Russell è filmmaker, artista visivo e performativo, studioso e docente delle arti e dei linguaggi, curatore e sciamano di moderni rituali collettivi. Una selezione dei suoi lavori, eterogenei e nomadi, quasi tutti in 16mm (l’emulsione acida è parte in gioco) che ci invita a un viaggio nei luoghi più esotici e inesplorati della nostra mente, lontano dalla percezione codificata del mondo e dalle rigide categorie dentro le quali collochiamo le nostre e altrui identità. BLACK AND WHITE TRYPPS NUMBER THREE (USA, 2007, 35mm, 12') WORKERS LEAVING THE FACTORY (DUBAI) (USA, 2008, 16mm, 8') DAUMË (USA, 2000, 16mm, 7') TERRA INCOGNITA (USA, 2002, 16mm, 10') THE RED AND THE BLUE GODS (USA, 2005, 16mm, 7') TRYPPS #5 (DUBAY) (USA, 2008, 16mm, 3') BLACK AND WHITE TRYPPS NUMBER FOUR (USA, 2008, 16mm, 10') LAST DAYS (USA, 2004, 16mm, 5') TRYPPS #7 (BADLANDS) (USA, 2010, 35mm, 10')
RAPPORTO CONFIDENZIALE
AKMA-REUL BO-AT-DA / I SAW THE DEVIL di Jee-woon Kim (South Korea, 2010, 35mm, 141') Un serial killer e un poliziotto, in un duello senza esclusione di colpi. Da Kim Jee-woon, regista di Two Sisters e Bittersweet Life, una discesa speculare agli inferi, scontro di due mali che si confrontano. Il mondo ne subisce i contraccolpi sanguinosi. Vengeance-thriller violentissimo e sconvolgente, uno dei film coreani più chiacchierati dell’anno. Astenersi facilmente impressionabili.
ALTITUDE di Kaare Andrews (Canada, 2010, 35mm scope, 90') Kaare Andrews, noto fumettista e regista di videoclip americano, esordisce nel lungometraggio con un horror bizzarro e claustrofobico, chiuso nella carlinga di un aereo. Per le atmosfere, agli appassionati ricorderà Ai confini della realtà e le vecchie storie dello zio Tibia (Tales from the Crypt), mentre chi ha paura di volare è avvertito: nuvole, tuoni e fulmini non sono gli unici pericoli!
DAMNED BY DAWN di Brett Anstey (Australia, 2010, HDCam, 83') Gli scheletri degli inferi volano mentre la Banshee (un fantasma femminile che evoca la Morte per i suoi familiari) urla tutto il suo dolore. Un esordio che a molti ha ricordato quello di Sam Raimi, l’ormai leggendario La casa: basso costo, atmosfera stagnante, effetti speciali “casalinghi” ma efficaci. Tutto condito con un entusiasmo contagioso per il genere.
JOHN CARPENTER'S THE WARD di John Carpenter (USA, 2010, HDCam, 88') Dopo aver incendiato una fattoria abbandonata, Kristen, colpita da amnesia, viene rinchiusa in un istituto psichiatrico. Ci sono altre quattro ragazze con lei e l’atmosfera della clinica è cupa e percorsa di mistero. Quando le sue compagne cominciano una a una a scomparire, Kristen capisce di essere in pericolo. Da un maestro del genere, un horror essenziale, claustrofobico, tesissimo.
THE LAST EXORCISM / L'ULTIMO ESORCISMO di Daniel Stamm (USA, 2010, 35mm, 88') Una casa in Louisiana, una ragazza molto problematica, un pastore che accetta di compiere un ultimo esorcismo. Il diavolo ci mette lo zampino. O no? Un mockumentary che mette in discussione fedi e missioni e s’addentra in una ragnatela appiccicosa di superstizioni. Alla fine, niente è come sembra. Ottima suspense e finale anni ’70 per la nuova produzione di Eli Roth (quello di Hostel).
THE LEGEND OF BEAVER DAM di Jerome Sable (Canada, 2010, HDCam, 12') I boy scout sono seduti intorno al fuoco nella foresta, mentre il loro istruttore racconta storie di fantasmi accompagnandosi con la chitarra. Ma il mostro è in agguato e il ragazzino più goffo della compagnia può diventare un eroe. Travolgente musical horror scritto e diretto da un giovane canadese, pluripremiato autore di cortometraggi.
OUTCAST di Colm McCarthy (UK/Ireland, 2010, 35mm, 93') Mary arriva dall’Irlanda con il figlio adolescente e va a vivere in un casermone popolare alla periferia di Edimburgo. Un uomo dotato di poteri magici dà loro la caccia e Mary, per proteggersi, risponde con arti da strega. Una storia di stregoneria costruita su una curiosa commistione di antichi orrori e di facce, luoghi e voci che sembrano usciti dal realismo sociale di Ken Loach.
SUCK di Rob Stefaniuk (Canada, 2009, 35mm, 90') Una rock band di musicisti alle prime armi, il miraggio del successo che brilla in un patto diabolico. Un film rock-vampiresco con apparizioni di Alice Cooper, Iggy Pop, Moby, Henry Rollins e il Malcolm McDowell di O Lucky Man!. Pensate che le commedie horror riuscite siano poche? Suck fa ridere e affronta il genere con ironia. Con un paio di trovate addirittura geniali!
VANISHING ON 7TH STREET di Brad Anderson (USA, 2010, HDCam, 90') Tutto comincia con un blackout improvviso. L’umanità scompare. I pochi superstiti che si risvegliano erano vicini a generatori autonomi. Quattro di loro si rifugiano in un bar pieno di luci, ma il buio li assedia e il loro tempo è contato. Hayden Christensen, John Leguizamo e Thandie Newton inghiottiti dall’apocalisse fatta di ombre allestita dall’autore di Session 9 e L’uomo senza sonno
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