Amabili resti (2010) di Peter Jackson

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Amabili resti
(The Lovely Bones)
GENERE: Drammatico, Thriller
ANNO: 2009   DATA: 12/02/2010
NAZIONALITÀ: Gran Bretagna, Nuova Zelanda, USA
REGIA: Peter Jackson
CAST: Rachel Weisz, Mark Wahlberg, Saoirse Ronan, Susan Sarandon, Stanley Tucci, Michael Imperioli
VOTO: 8


"Mi chiamavo Salmon, come il pesce. Nome di battesimo: Susie. Avevo quattordici anni quando fui uccisa, il 6 dicembre del 1973. Negli anni Settanta, le fotografie delle ragazzine scomparse pubblicate sui giornali mi somigliavano quasi tutte: razza bianca,capelli castano topo. Questo era prima che le foto di bambini e adolescenti di ogni razza, maschi e femmine, apparissero stampate sui cartoni del latte o infilate nelle cassette della posta. Era quando ancora la gente non pensava che cose simili potessero accadere." 


Trama
Susie è un'adolescente come tante, circondata dall'amore di una famiglia solida ed invaghita di un ragazzo nei confronti dei quali è impacciata ed insicura. I due si danno appuntamento per il sabato al centro commerciale ma non si incontreranno mai, nè si daranno mai il sospirato bacio. Mentre torna a casa dalla scuola, infatti, viene brutalmente uccisa da un vicino psicopatico, che costruisce case di bambole ed anche tane dove uccidere le sue vittime, non è la prima. Susie continua da morta a vegliare sulla sua famiglia sospesa in una fantastica dimensione, un limbo tra paradiso e terra. Osserva anche il suo assassino e deve scegliere se cercare vendetta o liberarsi da quello stato intermedio ed aiutare la famiglia a guarire dal dolore.


Recensione
Il film si dipana su più livelli, tra il thriller, il fantastico ed il drammatico. Il thriller, con le azioni del brutale omicida e gli sviluppi delle indagini (il momento in cui la sorella entra in casa del vicino è ad alta tensione). Il fantastico, dove c'è Susie che guarda il dolore della famiglia e il destino dell'assassino, da un mondo che non è nè cielo nè terrestre, cercando di condizionare gli eventi. L'evoluzione e la gestione del lutto da parte della famiglia di Susie, con il padre che vuole a tutti i costi trovare l'assassino e dubita di tutto il vicinato ed, invece, la madre che cerca di dimenticare e non parlarne. La nuova opera del regista di "Il signore degli anelli", Peter Jackson, è stata un mezzo flop di pubblico e di critica. Effettivamente si dilunga troppo nella rappresentazione del limbo in cui è rinchiusa la protagonista facendo perdere di mordente al racconto del dolore della famiglia e alla continuazione della parte più propriamente adrenalinica.


Risulta spesso stucchevole, ha continui alti e bassi, ma quando prende via il thriller, nella seconda parte, il ritmo cresce e la storia va avanti con una tensione notevole risultato di montaggio video e sonoro riuscitissimi. Il personaggio dello psicopatico, solitario e misogino, che costruisce case per bambole nella casa verde è fantasticamente interpretato da Stanley Tucci (quello di "Il diavolo veste Prada"). Idem dicasi per la nonna assolutamente atipica interpretata da Susan Sarandon. Il finale sembra accompagnare lo spettatore nella cattura del killer che sta seppellendo i resti in una discarica ed, invece, no. Gli amabili resti sono tutti quelli che sono rimasti, quelli che hanno continuato ad amarla seppur morta. E la decisione di Susie è un'altra lasciando anche una indefinita voglia di altro finale da parte lo spettatore. All'improvviso, veramente alla fine, si placa a metà l'insoddisfazione. Pochi punti in cui cala l'interesse per un film riuscito che alterna tensione e di inquietudine a momenti di visione fantastica.



4 commenti:

  1. Anche a me è piaciuto molto questo film soprattutto la parte thriller

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  2. io adoro completamente questo film.
    riconosco che ha qualche difettuccio, però non è affatto un thriller, nemmeno il romanzo da cui è tratto lo è, quindi ho apprezzato la scelta di jackson di concentrarsi soprattutto sugli aspetti più intimisti, perché il cuore della vicenda sta tutto lì

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  3. Ho adorato il libro, un po' meno il film, forse proprio perché è un po' una commistione di generi ed era difficile da realizzare.

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  4. La Sarandon è veramente fantastica. Mentre Mark Wahlberg e Rachel Weisz, espressivi come degli stoccafissi, riescono a prenderti per sfinimento mentre dialogano zuccherosamente sulla riconciliazione come se stessero pensando al giorno in cui cadrà il prossimo ponte festivo.

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