Trattasi del film scritto, diretto, prodotto ed intepretato da Michelle Bonev. La stessa per cui, grazie alle amicizie con il premier bulgaro ed il nostro Silvio Berlusconi, il ministro Bondi tanto si è adoperato per farle confezionare un premio su misura all'ultimo Festival di Venezia. La telefonata di Nicola Borrelli, direttore generale del Ministero dei Beni culturali all'ormai ex ministro Sando Bondi: "Dottore, allarme rosso. Un'emergenza terrificante. C'è una amica molto cara al primo ministro bulgaro e al premier, una brava ragazza, si chiama Michelle Bonev. Dice che vuole andare al Festival di Venezia e che partecipare non le basta più. Il nostro presidente Berlusconi le ha promesso che lo vincerà e che sarà una bellissima serata, piena di luci e colori. Una serata di libertà. Lei, con il tempo, se ne è convinta e non c'è verso di farle cambiare idea".
Ma non è la prima volta che i potenti si occupano del percorso professionale di Michelle Bonev. Si ricordano, ad esempio, le pressioni di Saccà per farla inserire come opinionista nel dopofestival del 2003 nonostante le ritrosie di Pippo Baudo. Intanto, alla faccia dei tagli alla cultura, la trasferta a Venezia di Michelle con il suo seguito di 40 persone è costato allo Stato italiano all'incirca 400 mila euro e la Rai ha acquistato, per un milione di euro, ripeto per un milione di euro quando di solito per film del genere ne paga 50 mila, i diritti free e pay della pellicola della bella attrice bulgara.
"Finalmente l’abbiamo visto questo “Good-bye mama”, film di massima sgangheratezza, e questo sono cavoli suoi, se non fosse costato soldi italiani, quindi nostri, e imposto dall’alto, da quel tipo di potenti che basta chiedere e loro, non a loro spese, concedono. Dragomira Boneva, in arte Michelle Bonev, bulgara diventata italiana, ha prodotto, scritto, diretto, interpretato, come se non avesse mai visto un film, una storia di lacrime stantie, in cui lei si è scelta il ruolo che alle pessime attrici viene meglio, quella della malvagia, che schernisce il misero e il sofferente, e guarda dall’alto in basso, con sorriso crudele, tutti gli altri. Con rozzezza comunicativa, mutuata dalle sue conoscenze prestigiose, tra cui il primo ministro bulgaro, la bella alta, bionda, tettona quarantenne Bonev, come protagonista di nome Jana, quando mostra i buoni fa vedere sulla scrivania una foto del Papa e una di Berlusconi, quando deve illustrare i crudeli, gli mette vicino la foto di Stalin. Neanche Carolina Invernizio avrebbe inventato una storia così demente".Ma se volete vedere anche il trailer e proprio non vi basta eccolo a voi:
vabbeh ma la coppa volpi è un premio fascista istituito da un ministro fascista,che pretendi in questo momento di riesumazione del littorio?le vecchie tradizioni riemergono più forti e più potenti di prima.
RispondiEliminapurtroppo non posso che concordare...
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