Il Petroliere (2008) di Paul Thomas Anderson

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"Io guardo le persone e non ci trovo niente di attraente. Io vedo il peggio delle persone. Voglio guadagnare così tanto da stare lontano da tutti."
 
Il petroliere
(There Will Be Blood)
GENERE: Drammatico
ANNO: 2007   DATA: 15/02/2008
NAZIONALITÀ: USA
REGIA: Paul Thomas Anderson
CAST: Daniel Day-Lewis, Paul Dano, Kevin J. O'Connor, Ciarán Hinds, Russell Harvard, Hans R. Howes
VOTO: 9+

Trama
Siamo agli inizi del novecento e un cercatore d'argento, Daniel Plainview, trova il petrolio nell'Ovest degli Stati Uniti. Inizia la corsa all'oro nero e la personale scalata al successo di Daniel. Incontrerà un finto predicatore di una piccola comunità a sbarrargli la strada, ma alla fine riuscirà a far passare per i terreni della zona il suo oleodotto e vendere ad una grande compagnia petrolifera il petrolio dei suoi pozzi. Nel frattempo però il figlio è diventato sordo, a causa di un incidente sul suo primo pozzo petrolifero, e ritrova un fratellastro, che poi scopre essere un simulatore venuto lì solo per sfruttare la sua posizione economica. Tutti questi eventi faranno aumentare in lui una forte misantropia ed una cieca avidità.


Recensione
Paul Thomas Anderson, che vince il premio come migliore regia al Festival di Berlino 2008, costruisce un film potente visivamente ( aveva già fatto vedere le sue doti di narratore in "Magnolia" con cui aveva trionfato a Berlino nel 1999) e lo fa partendo dal romanzo"Oil" di Upton Sinclair. Il mito della frontiera americana, la corsa all'oro di un uomo che sacrifica la famiglia ed i valori della terra e delle persone. Il nuovo capitalismo basato sullo sfruttamento della terra del petroliere e lo sfruttamento dell'ignoranza delle persone da parte del finto predicatore, il fanatismo del denaro ed il fanatismo religioso.


I primi venti minuti di film senza dialoghi danno il senso di tutta la bravura del regista e sono di una rara forza espressiva per raccontare il rapporto tra l'uomo e le viscere della terra. Daniel Day-Lewis (Oscar e Golden Globe come miglior attore protagonista) è bravissimo come lo è il finto predicatore Paul Dano, insieme in un finale che sa molto di resa dei conti e di condensato del  messaggio che la pellicola esprime. Musiche di Jonny Grrenwood dei Radiohead che vince il premio come miglior colonna sonora al Festival di Berlino.


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