Dopo il divorzio da Madonna Guy Ritchie torna a fare il "suo" cinema. Una galleria di personaggi strampalati in una Londra dominata dalla malavita. Stile videoclip d'autore per un crime-movie con tanto humour inglese.
Trama

Recensione
Si può dire che il divorzio da Madonna a Guy Ritchie abbia fatto bene, almeno dal punto di vista cinematografico. Con "RocknRolla" torna alle sue origini ed al suo cinema dotato di una forte caratterizzazione dei personaggi ( si avvale di caratteristi inglesi eccezionali) che si muovono in una Londra dominata dalla malavita tra fraintendimenti, intrecci e coincidenze ben congegnati alla maniera dei suoi precedenti "Lock e Stock" e "Snatch". La pellicola, però, è meno grezza delle precedenti e il regista riesce sempre a tenere con tensione da thriller e coerenza le vicende solo all'apparenza complesse. Stile sempre molto veloce da videoclip, bellissima fotografia di David Higgs e la colonna sonora di Steve Isles, azione che si mischia all'ironia e che viene contaminata dai tic dei singoli protagonisti veramente esilaranti. Alterna momenti di azione e di violenza, mai eccessiva e sempre contestuale, a momenti più misurati e lenti dove la fotografia la fa da padrone.
Che sia stata la signora Ritchie a bloccarlo è qualcosa di plausibile. Magari aveva lo script in tasca fin da Snatch, tanto sono simili, anche nei personaggi. Ma è l'intreccio, la via dei soldi che mi hanno fatto sganasciare: geniale!
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