Presentato ieri "The Beaver", fuori concorso, la pellicola diretta da Jodie Foster che cerca di rilanciare l'attore Mel Gibson offuscato dalle sue ultime vicende personali (accuse di maltrattamenti alla sua ex compagna Oksana Grigorieva per il quale ha avuto una condanna di 36 mesi con la condizionale). L'attore non era atteso alla Croisette, ha disertato la conferenza stampa, e, invece, all'ultimo momento è arrivato sul tappeto rosso insieme a Jodie Foster. La stessa regista difende Gibson che ha avuto non pochi problemi, si può dire da sempre: "Spero che questa per lui sia la pellicola della rinascita. E' un attore straordinario, ha un lato umoristico, divertente, e un lato oscuro. Proprio come il personaggio che interpreta in The Beaver: un uomo che combatte una lotta interiore, col suo carattere. Qualcuno che vuole cambiare, che non vuole essere come è, una parte perfetta per Mel". Accoglienza tiepida per il film che racconta di depressione e della rinascita del protagonista grazie al suo alter ego, un castoro di peluche. La pellicola è stata un flop al botteghino in America e uscirà nelle sale italiane il 20 maggio.
Ieri c'è anche stato l'omaggio a Jean Paul Belmondo con il documentario sulla sua carriera, "Bebel", e party seguente stracolmo di vip. Proiettato nella sezione "Quinzaine des Réalisateurs" il primo lungometraggio di Alice Rohrwacher, sorella della più nota attrice Alba, "Corpo celeste". Pellicola che racconta la storia di Marta, bambina appena trasferitasi dalla Svizzera a Reggio Calabria, dove inizia a frequentare il corso di preparazione alla cresima, entrando nella comunità di Don Mario. Qui si trova tra compagne che si atteggiano a veline e un prete che utilizza il voto di scambio per fare carriera. La regista, però, tiene a precisare che non è un film sulla religione o sulla Chiesa: "I francesi - prosegue - hanno visto questo film più come un lavoro di ricerca spirituale che come un film di denuncia. Ed è vero, perchè quello che mi interessava era casomai aprire un dibattito su certi temi. Tutto qui".
Grande accoglienza anche per il film, assolutamente festivaliero, "Le Havre" del finlandese Aki Kaurismaki. Film che parla di immigrazione in modo surreale e da favola con personaggi popolari disposti ancora ad aiutare il prossimo, soprattutto, se diverso. La storia di un lustrascarpe che aiuta un bambino immigrato di colore a raggiungere la madre a Londra dalla città portuale francese.
Sempre ieri, in concorso, "Pater" di Alain Cavalier dove lo stesso regista e Vincent Lindon vestono i panni dei protagonisti e si immaginano sè stessi come uomini di potere. Interessante intreccio di storie personali, i due sono amici, e storia filmica.
Oggi in concorso "Melancholia" di Lars Von Trier, ne abbiamo parlato già qui. Il film che vede tra le protagoniste Kirsten Dust e Charlotte Gainsbourg di fronte alla catastrofe di un pianeta che sta per scontrarsi con la terra. L'altro film di oggi è "Hanezu" del regista giapponese Naomi Kawase.
Nessun commento:
Posta un commento