La sua unica possibilità essere uno di loro.
(Celda 211)
GENERE: Azione, Drammatico
ANNO: 2009 DATA: 16/04/2010
NAZIONALITÀ: Spagna, Francia
REGIA: Daniel Monzon
CAST: Carlos Bardem, Luis Tosar, Alberto Ammann, Antonio Resines, Marta Etura, Manolo Solo
VOTO: 7.5
Trama
Juan Oliver vive con sua moglie che aspetta un bambino ed è stato appena assunto come guardia carceraria. Per fare buona impressione si presenta il giorno prima di prendere servizio ed iniziare, così, a prendere confidenza con l'ambiente. Colpito da un intonaco viene ferito e disteso dai colleghi in una cella, la 211, in attesa del medico. In quello stesso momento, però, inizia una rivolta capeggiata da Malamadre, criminale efferato che non ha nulla da perdere, e a Juan, isolato dalla zona sicura e lasciato lì dalle guardie in fuga, non resta altro che fingersi anche lui un galeotto per riuscire a sopravvivere in quel posto. Riesce a rendersi credibile tanto da rientrare nelle simpatie di Malamadre e diventarne il braccio destro nella gestione della rivolta.
Recensione
Altro buon esempio di cinema spagnolo che si fa largo grazie ad ottimi registi e buone idee con giusto compromesso tra regole commerciali e qualità. Si parla in questo film di un'ambientazione molto cara al cinema, il carcere, dove si inserisce un personaggio avulso da quell'ambiente che ne riesce a diventare persino uno dei leader. Thriller ricco di suspence ed adrenalina con inserzione di riflessioni sociologiche e politiche: dal terrorismo dell'Eta, alla natura umana, all'organizzazione carceraria disumana fino alla funzione dei media. Qualche volta il film perde il passo per alcune esagerazioni poco credibili e per l'intermezzo romantico di Juan e della moglie che sta fuori ed aspetta un bambino.
Un ottima pellicola, tra le sorprese migliori dello scorso anno.
RispondiEliminaL'ho considerata la controparte "di pancia" de Il profeta.
Alcune intuizioni di scrittura erano davvero evitabili. Come il walkie-talkie rubato, la moglie convenientemente incinta e la rissa con gli antisommossa fuori dal carcere, il taglio dell’orecchio e la gola recisa, i flashback nostalgici e un po’ fuori luogo che richiamano scioccamente a un sentimentalismo perduto, l’attivismo dell’Eta come a voler attualizzare a tutti i costi…
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