I tormenti dell'uomo e dello scrittore alle prese con il suo più grande romanzo.
(Capote )
GENERE: Biografico
ANNO: 2005 DATA: 18/02/2006
NAZIONALITÀ: USA
REGIA: Bennett Miller
CAST: Philip Seymour Hoffman, Catherine Keener, Clifton Collins Jr., Chris Cooper, Bruce Greenwood, Bob Balaban
VOTO: 7.5
Trama

Non è solo un film sulla biografia del famoso scrittore omosessuale Truman Capote ma, soprattutto la nascita tormentata del suo romanzo più letto e, soprattutto, l'inizio del genere romanzo-verità. A un certo punto del film Truman dice alla sua amica ed assistente Harper Lee: "Abbiamo un passato molto simile (riferendosi a Perry) solo che io ne sono uscito dalla porta principale e Perry dal retro". Il film, infatti, dà spazio per riflettere anche sulla natura dei mostri (che poi non sono tali), sul fatto che in fondo gli esseri umani sono uguali e diversi allo stesso tempo a seconda dei contesti, ed è anche una riflessione sulla pena di morte che ancora esiste nella civilissima democrazia degli Stati Uniti. Il tentativo dello scrittore è proprio quello di rendere umano il feroce assassino, più affascinante possibile la storia, e indaga sulla sua infanzia per poter arrivare a comprendere la notte della feroce strage. Ottima la regia e la fotografia che passa attraverso diversissime ambientazioni con soluzione di continuità: dalla mondana e brillante New York alla provincia gretta e sperduta del Kansas, con l'incursione di luce della Costa Brava. Film pieno ed intenso che fa correre paralleli la scrittura e i tormenti dello scrittore con il racconto del passato e le confidenze di Perry. Si crea una strana suspence per lo spettatore che vede andare di pari passo la mancata scrittura del finale del romanzo da parte dello scrittore con il rinvio continuo della sentenza di appello dei due assassini (rinvio consentito proprio dallo stesso Truman pagando a Perry e al compare un valido avvocato). Lo scrittore spera nel rinvio della sentenza capitale perchè deve avere ancora avere da Perry il racconto della notte incriminata? Quanto l'interesse umano di Truman e quanto la volontà di finire di raccontare la sua storia? E' proprio questo strano rapporto che riduce Truman come lo vediamo alla fine del film, combattuto fra il grande successo del suo libro e la tristezza, il rimorso e la rabbia per la perdita di Perry. Philip Seymour Hoffman da Oscar che conferma la sua bravura e la sua grande versatilità come attore.
Nessun commento:
Posta un commento