La casa del diavolo (2006) di Rob Zombie

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La casa del diavolo (The Devil's Rejects)
GENERE: Thriller ANNO: 2005 NAZIONALITÀ: Germania, USA
REGIA: Rob Zombie
CAST: Sid Haig, Bill Moseley, Sheri Moon Zombie, Ken Foree, Matthew McGrory, Leslie Easterbrook
VOTO: 6.5

"Sarà meglio che la prossima cosa che dici sia una frase di Mark Twain, perché la inciderò sulla tua tomba!" 

Trama
La famiglia Firefly, che abbiamo lasciato intenta a sgozzare e massacrare nel film precedente "La casa dei 1000 corpi", si ritrova in trappola nella loro casa isolata ed accerchiata dagli uomini dello sceriffo Wydell. Lo sceriffo riesce ad uccidere uno dei fratelli e ad arrestare la mamma, ma Otis e sua sorella Baby riescono a fuggire. I due figli rimasti della famiglia si nascondono in un motel dove aspettano l'arrivo del padre, il clown Captain Spaulding. Wydell stavolta, però, vuole andare fino in fondo, anche perchè deve vendicare la morte del fratello, e assolda un duo di spietati sicari per rintracciare quel che resta dei Firefly.


Recensione
Sequel di "La casa dei 1000 corpi" del metallaro prestato al cinema Robert Bartleh Cummings, più brevemente Rob Zombie. Una casa piena di cadaveri, più che una famiglia, i Firefly, una setta satanica in preda all'ebbrezza derivante da violenze e sevizie senza fine sulle proprie vittime e uno sceriffo giustiziere che cita le sacre scritture e che si crede il braccio violento di Dio. Pellicola assolutamente dalla trama arida e dai personaggi vuoti tra violenza senza senso e trash. Ogni tanto si vede anche dell'humour nero e grottesco aiutato dalla caratterizzazione di alcuni personaggi, primo tra tutti il clown Captain Spaulding, inquietante per il viso e schifoso per il continuo posarsi della telecamera sulle sue gengive marce. Citazionismo a piene mani a cominciare dai nomi dei componenti della famiglia tratti dai fratelli Marx (surreale il dialogo dello sceriffo con l'esperto di cinema chiamato per decifrare i nomi). Riferimenti alla letteratura scomodando addirittura Mark Twain ed al cinema con Guerre Stellari. Frequente le scene rallentate impreziosite da una buona colonna sonora come a cercare di dare più stile alla conduzione dei giochi. Finale da dimenticare con il tentativo di umanizzare i componenti della setta.....sembrava quasi il finale di "Thelma e Louise".

1 commento:

  1. Assolutamente d'accordo.
    Al nostro Zombie (di nome e di “fatto”?) sfugge via il controllo della materia cinematografica e si lascia attrarre da uno stile sovraeccitato, disturbante, mancando il bersaglio a causa di un mancato ricorso alla farsa, alla burla, all’alleggerimento dei contenuti.

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