68° Festival di Venezia: la poetica di Olmi e le nuove "Cime Tempestose". Oggi il film della Comencini ed Abel Ferrara


Ieri è stato il giorno di un grande maestro, Ermanno Olmi, che con la poetica de "Il villaggio di cartone" ha emozionato e riscosso fiumi di consensi. Presentata anche la rilettura in chiave moderna di "Cime tempestose da Andrea Arnold con "Wuthering Heights" che ha molto diviso pubblico e critica. Proiettato il film a sorpresa "People Mountain People Sea" del cinese Cai ShangJun. Sempre ieri vampiri in scena con "The Moth Diaries" di Mary Harron, fuori concorso, in corsa per essere il più brutto di tutto il Festival. Oggi secondo film italiano in concorso "Quando la notte" di Cristina Comencini e il nuovo film di Abel Ferrara.



Ieri al Festival ha stregato tutti il"Il villaggio di cartone" di Ermanno Olmi è stato presentato fuori concorso per volontà dello stesso regista e (parole sue) per rispetto dei giovani cineasti. "I cento chiodi" doveva essere l'ultima pellicola diretta dal maestro ma poi una caduta l'ha costretto a letto per mesi e non ha potuto girare un suo progetto in cantiere, un documentario sul Mediterraneo e, così, ha pensato di portare il Mediterraneo in una chiesa del nostro territorio. Il film parla di un vecchio prete (interpretato da un sempre di grande talento Michael Londsale), per tanti anni parroco in una chiesa che adesso non serve più e viene dismessa. Gli oggetti di valore, quadri dei santi, gli addobbi, finiscono al sicuro, prontamente rimossi dagli operai, mentre un braccio meccanico stacca il grande Crocefisso. In quella chiesa povera e senza simboli il prete ritrova la sua vera missione e la chiesa diventa un rifugio degli ultimi, degli sconfitti, di un gruppo di immigrati clandestini. Un film che è il condensato di tutta la cinematografia di Olmi che parla di valori, solidarietà, di umanità e lo fa con linguaggio semplice e con maestria nella rappresentazione di tutto questo attraverso le immagini. E parlando del film il regista dice cose estremamente vere, attuali, cristiane di una religiosità univerale:
«Non bisogna inginocchiarsi davanti al crocifisso, che è solo un simulacro di cartone, ma verso chi soffre come gli extracomunitari»
E bacchetta anche l'organizzazione religiosa chiamata Chiesa:
«La Chiesa deve ricordare più spesso di quanto faccia di essere cristiana»


Sempre ieri ha suscitato perplessità, dubbi ma anche consensi "Wuthering Heights" la rilettura in chiave moderna e dark di "Cime Tempestose" di Emily Bronte fatta da Andrea Arnold. Non è passato inosservato certo il protagonista della storia che in questo film ha la pelle nera (Solomon Glave e James Owson nell'eta adulta) e che doveva rendere, nelle intenzioni della regista, ancora di più la sua diversità e la sua follia. Nè è passata inosservata la lunghezza dell'opera (due ore e dieci) da molti considerata noiosa. Nel cast: Kaya Scodelario, Nichola Burley, Steve Evets e Oliver Milburn.

In concorso anche il giapponese "Himizu" del regista Sono Sion, reduce dal successo di "Cold Fish" presentato lo scorso anno proprio a Venezia nella sezione Orizzonti. Mentre colpo di scena sul film a sorpresa che concorre alla corsa per il Leone d’Oro. Si tratta del cinese “People mountain People sea” di Cai ShangJun, scelta già circolata ieri sera al Lido anche se stamani era dato per certo il filippino Brillante Mendoza.



Fuori concorso è presente "The Moth Diaries" di Mary Harron giudicato decisamente in maniera negativa dai critici della mostra come una sorta di replicante di "Twilight". Rebecca è un’adolescente tormentata; suo padre si è tolto la vita e ora lei vuole dimenticare e cambiare vita. Al college incontra un’amica, la solare e innocente Lucy. Quando però tra le due si intromette Ernessa, Lucy comincia ad allontanarsi da Rebecca, a dimagrire e impallidire paurosamente. Rebecca si convince allora (non si sa bene perchè) che la misteriosa Ernessa sia un vampiro.



Oggi sbarcati alla Mostra del Cinema di Venezia Filippo Timi e Claudia Pandolfi per la presentazione del secondo film italiano in concorso "Quando la notte" di Cristina Comencini. E' anche la giornata di Abel Ferrara che presenta "Last day on earth", la fine del mondo secondo Ferrara, e dell'israeliano Eran Kolirin con "Hahithalfut".

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