68° Venezia: buona accoglienza per Gipi e "Killer Joe". Premio Controcampo a Scialla. Oggi il Leone d'oro alla carriera a Marco Bellocchio

"William Friedkin e Emile Hirsch"

Siamo alla vigilia della serata finale del Festival di Venezia 2011 e il toto vincitori non dice nulla di buono per quanto riguarda i film italiani. Ieri buona accoglienza per l'ultimo film italiano in concorso ed opera prima del disegnatore Gipi (Gian Alfonso Pacinotti) con la sua storia aliena "L'ultimo terrestre". Critica entusiasta di "Killer Joe", film del mito degli anni settanta William Friedkin. Premiato per la sezione Controcampo "Scialla", di cui avevamo parlato qui. Oggi Leone d'oro alla carriera a Marco Bellocchio e in concorso "Texas Killing Fields" di Ami Canaan Mann.







Ieri prima volta a Venezia all'età di settantasei anni per William Friedkin (quello dei cult anni '70 "Il braccio violento della legge" e "L'esorcista") con il suo "Killer Joe" che ha entusiasmato la critica. Film divertente, ironico, feroce, nero, citazionista che racconta di un giovane spacciatore (Emile Hirsch, "Into the wild") che ingaggia un killer psicopatico (Matthew McConaughey), poliziotto e sicario insieme, per uccidere la madre e riscuotere l'assicurazione. Il regista fa un vero e proprio show sia sul red carpet che in conferenza stampa. Molto divertito e divertente parla di Fellini e Antonioni come suoi esempi di cinema e minaccia di cantare "Volare". La sua pellicola, tratta da un racconto di Tracy Letts, parla dei temi cari ai suoi film e lui stesso dice:
"C'è una linea sottile tra il bene e il male. Ed è possibile che il male sia in tutti noi."

"Gipi (Gian Alfonso Pacinotti)

Ieri altro esordio a Venezia, e alla regia, dell'ultimo film italiano in concorso "L'ultimo terrestre" di Gipi (Gian Alfonso Pacinotti). Parla di un alieno ma in realtà non è un film di fantascienza o fantastico, come spiega lo stesso regista:
"Parliamoci chiaro: a me degli alieni non frega proprio nulla, non mi hanno mai appassionato, non sono un fan della fantascienza. Con questo film, così come in tutti i miei disegni e i miei fumetti, volevo affrontare il tema che mi sta davvero a cuore: saper distinguere il bene dal male. E mostrare come senza amore si possa diventare dei mostri"

Parla molto anche della nostra realtà, della violenza, del bene e del male, della diffidenza e intolleranza verso gli altri che arrivano (in questo caso l'alieno). Tratto dal romanzo "Nessuno mi farà male" di Giacomo Monti racconta di Luca Bertacci, un uomo con enormi problemi di relazioni, abbandonato dalla madre quando era piccolo e cresciuto nell'odio per le donne, che passa le sue giornate tra il suo lavoro come barista in una sala bingo e l'attrazione per la vicina di casa. La sua vita cambia quando arriva, in anticipo rispetto alle previsioni, un alieno nella fattoria del padre.
"I miei personaggi umani sono macchiette terribili, come la nostra classe dirigente del resto. La loro non è tranquillità - spiega Gipi - solo indifferenza, imcapacità di immaginazione, rassegnazione. E' una calma inquietante, in cui l'unica luce di speranza, l'aliena, arriva da un al di là quasi mistico, irreale" (intervista a Repubblica).

"Chiusura e premiazione della sezione Controcampo"

Sempre ieri scroscianti applausi per "Faust", rilettura dell'opera di Goethe da parte di Alexander Sokurov e la giornata delle premiazione per la sezione Controcampo. Assegnato a "Scialla" di Francesco Bruni il Premio Controcampo per i lungometraggi e menzione speciale per il documentario "Black Bloc". La giuria era composta Aureliano Amadei e Cristiana Capotondi, presieduta da Stefano Incerti.

Oggi verrà assegnato il Premio alla carriera, dalle mani di Bernardo Bertolucci, a Marco Bellocchio e proiezione della nuova versione di "Nel nome del padre". Tra gli eventi speciali il documentario "Voi siete qui", di Angelina Chavez e Alberto Crespi, dedicato ai luoghi di Roma che hanno fatto cinema con un cast di tanti attori italiani tra cui lo scomparso Mario Monicelli. In concorso "Texas Killing Fields di Ami Canaan Mann.

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