Case 39 (2008) di Christian Alvart

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Case 39
GENERE: Horror, Thriller - ANNO: 2008 - NAZIONALITÀ: USA
REGIA: Christian Alvart
CAST: Renée Zellweger, Jodelle Ferland, Ian McShane, Callum Keith Rennie, Bradley Cooper, Kerry O'Malley
VOTO: 6.5

Un caso che non dovrebbe mai essere aperto

Trama
Emily è un' assistente sociale che si occupa di minori e si fa prendere emotivamente dai casi che le si presentano anche perchè ha un passato da bambina complicato. Arriva sulla sua scrivania il caso n.39 di  una bambina, Lillith, che non mangia e si addormenta a scuola. Emily da subito sospetta dei genitori e nel cuore della notte arriva una richiesta di aiuto da parte di Lillith a cui aveva dato il suo numero per ogni evenienza. Arriva di corsa a casa della bambina insieme al suo amico poliziotto e riesce a salvare la bambina che i genitori avevano chiuso nel forno per ucciderla. Dopo che i genitori vengono arrestati riesce a farsi dare in affidamento Lillith ma il comportamento della piccola è sempre più strano fino a diventare inquietante.

Recensione
La prima opera cinematografica di Christian Alvart può considerarsi un buon thriller che si perde nella seconda parte quando lascia spazio agli stereotipi della bambina posseduta. Riferimenti a "Ring" quando il diavolo che è nella bambina riesce ad uccidere o a far compiere omicidi attraverso la cornetta del telefono (vedesi miriadi di api che escono dall'orecchio del collega di Emily dopo che ha risposto al telefono, scena madre della pellicola). Già utilizzato, in questo caso male, anche il riferimento alle paure delle persone uccise che diventano anche il modo in cui moriranno (cosa che non succede a tutti ed è realizzata in maniera forzata). La bambina, interpretata da Jodelle Ferland, è davvero straordinaria nel suo passare dall'ingenuo all'inquietante in pochi attimi (bellissima la scena in cui parla con il collega di Emily, fa venire i brividi a lui ma anche a chi guarda il film). Discreta pellicola che poteva essere davvero buona se non si lasciava andare in esagerazioni e cose già troppo viste.


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