Michele Santoro anche su Sky con i suoi "Comizi d'amore"


Michele Santoro porta i suoi "Comizi d'amore" su SkyTg24 Eventi, canale dedicato alla grande attualità in diretta. Intanto è online il sito dell'associazione "Servizio Pubblico", fondata dallo stesso Santoro e dal suo staff, che ha lo scopo di sostenere, anche economicamente, il progetto multimediale per la sua nuova trasmissione.


Sono continui i lavori in corso e gli aggiornamenti per la nuova trasmissione di Michele Santoro con data di partenza il giovedì 3 novembre (sarà davvero questa la data). A questo momento si sa che il nuovo progetto ha trovato spazione sul web, su molti canali regionali (tra cui TeleCapri il cui direttore aveva anche preannunciato una data di inizio) ed ora anche su SkyTg24 nel canale dedicato agli eventi live di informazione (lo stesso canale 504 che aveva già trasmesso "Rai per una notte" e "Tutti in piedi"). 


Intanto c'è ora il sito dell'associazione "Servizio Pubblico" dove lo stesso Santoro anticipa la data di partenza del programma e parla della donazione di 10 euro chiesta ai telespettatori per creare una sorta di azionariato popolare che finanzi l'informazione offerta: 
"Mi hanno chiesto: perché non provi a fare a meno dell’aiuto del pubblico? In fondo un programma televisivo sulle risorse che trova sul mercato. Già, ma come mai un programma come il nostro che l’anno scorso ha avuto dei risultati straordinari per ascolti e pubblicità non è in onda sulla tv di Stato? Si finge di non sapere che nel nostro paese non c’è un vero mercato, né un vero servizio pubblico. Perciò senza l’aiuto del pubblico noi saremmo stati cancellati da molto tempo dalla tv italiana“.

La trasmissione avrà il suo studio a Cinecittà e c'è un contratto con la concessionaria di pubblicità fino a fine dicembre. Santoro ha dichiarato che fare già un milione e mezzo di telespettatori in questa situazione sarebbe un successo e ha aggiunto:
"Se tu dimostri che questa cosa sta in piedi anche economicamente ci si può cominciare a convincere che non è il canale a fare il programma ma viceversa: è il programma che fa il canale"                                                                                            
                                                                                                                         (fonte Adnkronos)

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