Paolo Sorrentino, un napoletano internazionale: la sua filmografia

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Paolo Sorrentino: ripercorriamo la carriera e la filmografia di uno degli autori italiani più apprezzati e ricercati all'estero. L'italiano "straniero" del cinema italiano.


Paolo Sorrentino è un napoletano di 41 anni che inizia la sua carriera come scrittore. Scrive "Polvere di Napoli" con Antonio Capuano e vince il Premio Solinas con "Dragoncelli di fuoco" nel 1997. Esordisce alla regia con "L'uomo in più" e già si vedono i tratti distintivi della sua filmografia con attenzione maniacale ai dettagli, rigoroso e originale allo stesso tempo, e, soprattutto, centralità data ai personaggi tanto che in una recente intervista ha affermato:
"Nel mio mondo ideale i film non dovrebbero prevedere le trame ma dovrebbero semplicemente raccontare a tutto tondo i personaggi. Tuttavia nel film la trama esiste perchè c'è chi è ancora appassionato di questa brutta cosa"


"L'uomo in più" (2001)

Ne "L'uomo in più" (2001) si evidenzia il tratto moderno dello scrittore che rappresenta una Napoli negli anni '80 assolutamente non convenzionale, ma non per questo non vera. Una Napoli cinica, spietata con i colori veri della periferia e della provincia napoletana. Un cantante (Toni Servillo) all'apice del successo e cocainomane che vede crollare la sua carriera velocemente  e un calciatore (Andrea Renzi) che non si presta al calcio scommesse e viene relegato ai margini. Due personaggi ispirati a Franco Califano e al calciatore De Bartolomei. Nastro d'Argento come miglior regista esordiente.



"Le conseguenze dell'amore" (2004) svela tutte le potenzialità del regista napoletano. Semplicemente poderoso nella scrittura e nello stile decisamente originale. Scorre lento come la vita del protagonista ma avvince come un thriller.
Racconta la verità delle cose, quella intima, quella che pensi quando guardi il mondo esterno e quella dei personaggi che per Paolo Sorrentino sono tutto nei suoi film. La verità con arte, con creatività ed originalità, attraverso una raffinatezza visiva unica. Moderno e con un egregio uso delle musiche. Per tratteggiare il personaggio principale della pellicola, Titta De Girolamo, si serve di nuovo di Toni Servillo, maestoso, che vince il David di Donatello. Titta De Girolamo è un uomo del Sud di 50 anni, vive in un'anonima camera di albergo nella Svizzera italiana. Vive tra la sua stanza, le sigarette e il bar dell'albero. La sua vita scorre lenta e scandita da piccoli movimenti, i giorni passano uno dopo altro uguali in un atroce routine, finchè si innamora della ragazza del bar e si svela il tremendo segreto della sua vita.



"L'amico di famiglia" (2005) è un film che ti tiene saldato a terra con sprazzi di surreale poesia, a tratti fellininano soprattutto nella descrizione dettagliata dell'usuraio (Giacomo Rizzo) che, purtroppo, è fin troppo reale. La fisicità orribile del protagonista diventa sostanza ma Sorrentino riesce comunque a raccontarcene in qualche modo l'umanità, la solitudine e la miseria dell'uomo. Il tema è quello dell'usura ed il film e' crudo e viscerale. I film di Sorrentino quasi angosciano ma sanno rendere la realtà come pochi altri riescono. Siamo nell'Agro Pontino ma potremmo essere anche in qualche stato centrale degli Usa perchè non sono i posti ma le storie che fanno i film di Sorrentino ed è quello che lo rende internazionalmente molto apprezzato. Si conferma uno stile inconfondibile nelle inquadrature e uno studio approfondito dei suoi personaggi.



"Il Divo" (2008): stavolta si confronta con un personaggio vero, discusso, ambiguo, fin troppo famoso e fin troppo difficile da rappresentare in una pellicola cinematografica senza scadere in facili banalizzazioni. La differenza la fa lo stile del regista. Paolo Sorrentino lo affronta mischiando inchiesta giornalistica a grottesca rappresentazione di un mondo, quello politico ed economico della prima Repubblica, e analizzando l'uomo e non solo il politico. Come in un film di Tarantino presenta gli uomini della corrente democristiana facendoli arrivare nello studio del divo con una musica western e i loro nomi e sopranomi in sovraimpressione. Caratterizza i personaggi politici in perfetto stile anni '80. Le musiche assolutamente originali per un film del genere (fantastica la scena di Andreotti con la moglie che si stringono per mano guardando alla televisione Renato Zero che canta "I migliori anni della nostra vita"). Toni Servillo è fenomenale nella interpretazione dalle camminate ai gesti, dalla postura alla tensione della voce, così tanto aderente al reale quanto grottesco e comico. Fa incetta di premi: Premio della Giuria a Paolo Sorrentino al Festival di Cannes del 2008; quattro Nastri d'Argento per Toni Servillo come migliore attore, per Paolo Sorrentino, per la produzione e la sceneggiatura; sei David di Donatello per Piera Degli Esposti come attrice non protagonista, per Toni Servillo come migliore attore, per la migliore fotografia, per la migliore colonna sonora, per miglior trucco ed effetti speciali visivi.

5 commenti:

  1. mi mancano ancora l'amico di famiglia e this must be the place, però sugli altri sono decisamente d'accordo.
    sicuri sicuri sia proprio un regista italiano? :)

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  2. ho visto le conseguenze dell'amore, il divo e l'amico di famiglia, lo dico è un autore da segnarsi perchè è davvero molto ma molto bravo :)

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  3. @Marco Eh si hai ragione non sembra un autore italiano...Devo dire però che la scuola partenopea ne ha di autori originali Pappi Corsicato e Capuano ad esempio. Cmq guarda anche l'amico di famiglia che merita tanto.
    @arwenlynch anche io li ho visti tutti tranne l'ultimo...praticamente divorati e goduto con gli occhi

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  4. mi vanto di aver visto l'inter filmografia di sorrentino (che ce vo so giusto giusto 5), cmq bando alle ciancie Sorrentino è italianissimo ed è un gran bene!! quoto l'intero post e attendo un tuo parere su THIS MUST BE THE PLACE (sono DNACINEMA, ma ho un secondo blog dove sparo cazzate, se vuoi passa a fai un salto, lo trovi cliccando sulla mia iconcina qui a sx) ;)

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  5. That Sean Penn picture is so cool, he really looks like a she-male.

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