La settimana in tv: il meglio, il peggio e altro da segnalare della settimana appena trascorsa.
Grande Fratello: oltre agli ascolti lo abbandonano anche i concorrenti - Si sa cosa ne penso del reality in questione, tanto che abbiamo su Cinepolis la rubrica
"Fuga dal grande fratello 2011". Questo però oltre all'anno della
crisi di ascolti della trasmissione è anche l'anno della
crisi di idee e di sceneggiatura degli autori (tanto penso lo sapevate che c'e' una sceneggiatura che sorregge l'impalcatura del principe del reality). A questa mancanza di idee si aggiunge
la fuga dei concorrenti, per diversi motivi e anche abbastanza incomprensibili, che fa dire proprio
"Fuga dal grande fratello 2011".
Ma anche no: la domenica di La7 con Antonello Piroso - Parte con l'intento di domenica diversa e alternativa ai contenitori domenicali identici di Rai e Mediaset. In parte ci riesce alternando cose molto diverse tra di loro e riproponendo, dalla videosigla iniziale ai pezzi recitati da grandi attori, momenti di "Niente di personale" dello stesso Piroso. Carina l'idea dei bambini che parlano di calcio, politica, di Monti e di Berlusoni con risposte più intelligenti delle stesse domande che fa il conduttore. A parte il conduttore, che sproloquia troppo e si prende troppo sul serio, direi che di sicuro dà meno fastidio dei rumori che provengono da Domenica cinque e l'Arena di Giletti.
Resto umile world show, cioè Checco Zalone - Partiamo col dire che sono stufo di questa finta umiltà di comici che fingono di voler stare vicino, vicino alla gente media quando la cavalcano semplicemente. Detto questo, stono stufo anche dei one man show soprattutto se fatti da personaggi che non lo sanno reggere totalmente.
Checco Zalone andava bene per
Zelig, benissimo alter ego comico di un personaggio serio, vada per i suoi film tanto in voga, ma vederlo al centro di un grande studio presentare un vero show.....sembrava alquanto impacciato. La cosa più azzeccata mi è sembrata proprio quella più discussa: l'imitazione di
Michele Misseri con la partecipazione di
Claudio Bisio. Tra tanta perversa attenzione dei media su Avetrana ben venga il cinico divertimento della sua imitazione. Proprio non ci sta la chiusura con la canzone di
Giorgio Gaber "La strana famiglia", penso che Gaber avrebbe additato anche lui come un certo tipo di televisione per telerincoglioniti.
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