La Rai e il profilattico che fa paura


Ieri la giornata mondiale contro l'Aids e oggi i retroscena per una parola che in Rai non si può usare: "profilattico". Cambia il governo ma non cambiano le brutte abitudini in Rai per cui l'informazione è sempre di più optional. Ai programmi e alle redazioni, che ieri si sono occupati di Aids, è arrivata un'email con la quale si diceva che il ministero ribadiva che in nessun intervento doveva essere nominato esplicitamente il termine profilattico come mezzo di prevenzione...



In questi anni abbiamo assistito davvero a qualsiasi cosa, ormai il Tg1 non fa più notizia per quante notizie non ha dato o ha camuffato, ci siamo divertiti con i servizi sui castori e sulle Ferrari che non scompongono la permanente, ma che si arriva ad aver paura nel pronunciare un termine salutare come quello del preservativo è davvero inconcepibile. Inconcepibile anche per uno Stato, quello italiano, smaccatamente influenzato dalla presenza del Vaticano. Inconcepibile anche se al Ministero della Salute è andato un certo Renato Balduzzi, cattolico della prima ora e messo lì per preservare i santi valori cristiani propinati dal Vaticano (ormai siamo abituati a non poter parlare di eutanasia, di cellule staminali e quant'altro). Eppure è successo e ne si ha la conferma dato che sia nel comunicato ufficiale che pubblicizzava la giornata mondiale dell'Aids, che nella conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, non sono mai state pronunciate le parole profilattico o preservativo.



Sempre ieri davanti a Montecitorio il network delle persone sieropositive, l'Arcigay e il presidente di Equality Italia, hanno protestato contro questa censura esponendo un enorme condom di quattro metri. In piazza unica parlamentare è stata Paola Concia che aveva presentato una proposta di legge per l'installazione di distributori di preservativi nelle scuole (cosa che non avverrà mai dal momento che manco si può pronunciare la parola preservativo).

Tre anni fa l'ultimo spot sull'uso del preservativo per la prevenzione contro l'Aids, era ministro della salute Livia Turco, con Ambra Angiolini come testimonial e Francesca Comencini alla regia: "Rispetta la vita, rispetta te stesso e gli altri, usa il preservativo e nell’amore non rischiare"



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