Melancholia (2011) di Lars Von Trier

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La fine del mondo secondo Lars Von Trier

Melancholia
GENERE: Drammatico
ANNO: 2011
NAZIONALITA': Danimarca, Francia
REGIA: Lars Von Trier
CAST: Charlotte Gainsbourg, Kiefer Sutherland, Kirsten Dunst, Charlotte Rampling
VOTO: 8.5 
 

Trama
Justine sta per sposarsi e la sorella Claire ha organizzato una festa nuziale in grande stile. Dopo i primi momenti sereni, Justine rivela tutta la sua angoscia ed insofferenza verso la festa e il suo stesso sposo. Nella seconda parte Claire invita Justine a stare da lei, il suo ottimismo e la sua razionalità scompaiono di fronte a Melancholia. Melancholia è il nome del pianeta che sta per scontrarsi con la Terra.

 

Recensione
Le prime immagini di Melancholia non esprimono solo quello che sta per accadere, ma sono essenza di cinema e fanno capire l'amore per l'arte di Lars Von Trier. Una musica wagneriana accompagna le immagini in un inizio che fa presagire la fine del mondo. Dopo il prologo, il film è diviso in due parti in perfetto stile Von Trier. La prima parte è incentrata su Justine (un'ottima Kirsten Dust), più istintiva, che accetta la fine del mondo senza reagire e lasciandosi andare. La festa nuziale, assolutamente protocollare nell'organizzazione da far sembrare gli stessi sposi degli ospiti, è un vero e proprio calvario per Justine. Qui c'è tutto il disprezzo di Lars Von Trier per le convenzioni sociali, il matrimonio e la sua misoginia. Una grande varietà di personaggi stupendamente e cinicamente caratterizzati: dalla madre di Justine, separata da anni col marito, che dice agli sposi "godetevela finchè dura", all'assurdo organizzatore della festa che fa fare il gioco dei fagioli agli invitati prima di entrare nel salone delle feste.
 
Von Trier costruisce lo sviluppo della festa facendo presagira che prima o poi tutto doveva saltare per aria, ed, infatti... La seconda parte è di Claire (Charlotte Gainsbourg di "Antichrist"), la sorella razionale, secondo cui tutto deve avere un senso. Proprio per questo lei rifugge il pensiero dell'arrivo di Melancholia, ne ha paura, non vuole sentirne parlare. Dopo "Antichrist", Lars Von Trier torna a parlare di apocalisse e fine del mondo inondandoci con la sua poetica attraverso musica ed immagini. Come Terrence Malick ci ha parlato del Caos e dell'inizio della vita in "The tree of life", così Von Trier ci parla della fine di tutto.




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