Departures
(Okuribito)
GENERE: Drammatico
ANNO: 2008 DATA: 09/04/2010
NAZIONALITÀ: Giappone
REGIA: Yojiro Takita
CAST: Masahiro Motoki, Ryoko Hirosue, Tsutomu Yamazaki, Kimiko Yo, Takashi Sasano, Kazuko Yoshiyuki
VOTO: 8
La morte e il Giappone
Trama
Il giovane Daigo, dopo lo scioglimento dell'orchestra presso la quale suonava come violoncellista a Tokyo, torna al suo paese natale con la moglie. A Yagamata si mette alla ricerca di lavoro e fissa subito un colloquio per un lavoro che lui pensa sia in un'agenzia di viaggi. Arrivato sul posto scopre che si tratta di un'agenzia di pompe funebri. Convinto dal titolare e dai buoni guadagni accetta il lavoro ed inizia ad imparare tutto sui rituali funebri giapponesi.
Recensione
Per raccontare questa pellicola mi viene in mente una sola parola: armonia. L'armonia delle musiche, della fotografia, della stupenda ambientazione ed armonia data dai rituali funebri giapponesi in linea con il loro modo di fare posato, delicato e sempre rispettoso fino all'accompagnamento delle anime nell'aldilà. Una pellicola che parla di morte senza cadere mai nel melenso. Commuove ma non gratuitamente. Non stanza, anzi, gli occhi sono affascinati nel vedere lo svolgimento dei rituali del "nokanshi". Un film che si guarda e si ascolta in silenzio anche quando il silenzio è protagonista. L'attore Masahiro Motoki è davvero bravo e il film vince l'Oscar 2009 come miglior film straniero.
Per raccontare questa pellicola mi viene in mente una sola parola: armonia. L'armonia delle musiche, della fotografia, della stupenda ambientazione ed armonia data dai rituali funebri giapponesi in linea con il loro modo di fare posato, delicato e sempre rispettoso fino all'accompagnamento delle anime nell'aldilà. Una pellicola che parla di morte senza cadere mai nel melenso. Commuove ma non gratuitamente. Non stanza, anzi, gli occhi sono affascinati nel vedere lo svolgimento dei rituali del "nokanshi". Un film che si guarda e si ascolta in silenzio anche quando il silenzio è protagonista. L'attore Masahiro Motoki è davvero bravo e il film vince l'Oscar 2009 come miglior film straniero.
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