Sanremo 2012: Celentano e nient'altro. "La musica è finita, la gente se n'è andata"


Partono le Cinque Giornate del Festival di Sanremo 2012 targato Morandi-Mazzi. Fortunato chi non si è avventurato ieri sera su Rai1. Una noia mortale tra musica spezzatino, conduttori inadeguati e teatrini da scuole medie inferiori. Tanto Celentano, troppo forse anche per lui e le pubblicità concentrate nella restante parte della trasmissione che fa perdere qualsiasi tipo di ritmo (semmai ritmo è mai stato). A parte notizie particolari prometto che sarà l'unico post così espanso per questo Festival. Di seguito la cronostoria della serata di apertura con i momenti salienti (o "insalienti"), gli ospiti, le canzoni, i conduttori, le curiosità e......le cose che proprio non si possono vedere.




L'inizio
L'inizio è lento, lentissimo, si riavvolge il vhs dell'anno scorso e si ricomincia come l'anno scorso. Paolo e Luca rifanno la parodia della canzone "Uomini soli" dei Pooh e, stavolta, rimpiangono il Cavaliere che tanto ha dato alla satira in generale. Ma la stanchezza nel farlo e nel guardarli è presente dalla prima inquadratura. Arriva Morandi che saluta la prima fila e a momenti con le sue manoni non stacca la testa al direttore artistico Mazzi. Super emozionato non saluta nè pubblico da casa, nè quello presente, non c'è il consueto "Benvenuti al 62° Festival di Sanremo" e non si sa bene dove siamo quando arriva il primo balletto futuristico, come la scenografia, del coreografo Ezralov amato da Maria De Filippi che pretende di dare modernità a tutto quello che tocca.

A un certo punto ha bisogno di bere per la bocca impastata e chiama "Pippo", "Pippo"...e il pensiero va al fantasma di Pippo Baudo che aleggia alle sue spalle. Non si riempie il palco, non si riempie l'atmosfera, e non si riempiono di nulla le case degli italiani. Arriva Rocco Papaleo rigido e tecnico come il governo in auge (vecchia, vecchissima anche questa, hanno stancato le battute sul governo tecnico e sobrio) e il sistema del televoto del pubblico in sala si blocca.

Voto bloccato...tecnologia che non va e Morandi che dice: "è stata ripristinata una modalità di voto", che sarebbero penne e fogli di carta.




Celentano tanto tanto, troppo
Arriva una scossa all'arrivo, accompagnato da scenari apocalittici, di Celentano. Scene di guerra, sparatorie, fuoco e rombi di elicottero. Celentano...è sempre lo stesso e meno male...usa i mass media per dire cose che tanti vorrebbero dire e non hanno mai la possibilità di dire: "Giornali come Avvenire e Famiglia Cristiana dovrebbero essere chiusi definitivamente, parlano di altro e non di Dio. Fanno critiche ipocrite attaccando un prete come Don Gallo che ha passato la vita tra gli ultimi". All'improvviso appare Elisabetta Canalis nelle vesti di Italia, ad Adriano viene un pò da ridere, ma va bene anche lei perchè ha fatto solo un passaggio.  

Poi inizia il teatrino Celentano-Morandi-Pupo e vabbè...tanta demagogia  a go go, ogni tanto va via l'audio...qualche bordata a Monti, Lorenza Lei e poi la musica di Adriano.... Tutto troppo finto, commediola delle medie misto a sermoni. Fa un pò di musica, canta la canzone da promozionare e via. 

Tornano Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, siamo tornati all'anno scorso che qualcuno rimpiangerà per la noia di quest'anno. Bellissime entrambe, entrano e cantano il primo playback della serata.




Le canzoni
Dolcenera ("Ci vediamo a casa") vuole essere sempre più nera che dolce, cerca di esserlo, non ci riesce.

Samuele Bersani ("Un pallone") ha un vestito di non so quale stilista, davvero bello. A Samuele lo stimo tanto ma su quel palco si dissolve anche una delle poche speranze di buon musica. Da nuovo ascolto.

Noemi ("Sono solo parole") è sempre lei con voce non in forma (dicesi influenzata) e capelli rosso fiamma, l'unica cosa che scalda della sua esecuzione

Francesco Renga ("La tua bellezza") si gioca con Samuele Bersani la partita del più figo e vestito bene del Festival

Chiara Civello ("Al posto del mondo"). Forse una delle canzoni più decenti finora.

Irene Fornaciari, la figlia di ("Grande mistero"). La canzone gliela scritta Davide Van Der Stronz (ma si scrive così?), il cantante più amato dalla Lega. Lei saltella e urletta ieiiie ieiieie ieiieieiie.

Emma Marrone ("Non è l'inferno"). Penso che sia la probabile vincitrice. Che novità!

Marlene Kuntz ("Canzone per un figlio"). I Marlene sono dimessi perchè già sanno che sono i primi ad andare via dalla gara. Nel pubblico parrucconi e parruccone immobili.

Eugenio Finardi (Non mi ricordo il titolo della canzone, chiedo venia mi ero distratto, ce ne vuole per mantenere l'attenzione)

D'Alessio-Bertè ("Respirare"). E' la coppia  più attesa di questo Sanremo sonnolento. E non faccio commenti. Povera Bertè che a fine carriera deve cantare con D'Alessio. Povero D'Alessio che sopporterà tutti i cambiamenti d'umore della Bertè. E poveri noi.

Nina Zilli è da risentire. Può nascondere qualcosa di buono il suo pezzo.

PierDavide Carone con Lucio Dalla non sembrano male. Il primo sembra un bambino cresciuto in modo strano.

Matia Bazar di chiusura. Il classico che non cambia mai.


La chiusura è appropriata per un Festival che non funziona: la gara viene annullata e rimandata per i problemi tecnici avuti durante la trasmissione (alcuni sono stati votati elettronicamente e gli altri con i fogliettini di carta).  Tra buuu e buffoni che arrivano dagli spalti si chiude la prima serata del 62° Festival di Sanremo. Addio. E chissà che starà pensando il Pippo Nazionale.


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