Ferzan Ozpetek, l'Almodovar italiano: i suoi film


Il 16 marzo esce il nuovo film di Ferzan Ozpetek "Magnifica Presenza". Di seguito la filmografia del regista esploso con il film "Le fate ignoranti" e considerato l'Almodovar nostrano. Maestro nelle commedie amare corali dove, come pochi registi, sa gestire cast italiani spettacolari con attori diversissimi tra loro. Al centro del suo cinema l'universo degli affetti (quelli omosessuali come quelli etero senza alcuna differenza) raccontati con punte di cinismo, di ironia, di malinconia e feroce divertimento (come nell'ultimo "Mine vaganti"). Assolutamente sempre credibile perchè sempre incredibilmente dentro le piccole storie di coppie, famiglie, donne, uomini, gay con sullo sfondo quasi sempre Roma. La Roma della zona industriale, quella all'ombra del gazometro dove vive e dove ha girato "Le fate ignoranti".



Da Instanbul alle prime esperienze come aiuto regista
Nasce a Istanbul nel 1959 da famiglia agiata, il padre lo vuole a studiare in America ma lui vuole andare a Roma a studiare cinema. Con l'aiuto della madre si trasferisce a Roma per studiare Storia del Cinema a La Sapienza e poi regia all'Accademia d'Arte drammatica Silvio D'Amico. Esperienze teatrali al Living Theatre di Julian Beck e poi tante esperienze come aiuto regista per Massimo Troisi ("Scusate il ritardo"), Maurizio Ponzi, Ricky Tognazzi, Sergio Citti e Francesco Nuti.


"Il bagno turco" (1997)

L'esordio alla regia è del 1997 con "Il bagno turco", prodotto con Maurizio Tedesco, successo contemporaneo di critica e pubblico. Distribuito in più di 21 paesi e nei primissimi posti al box office. Presentato al Festival di Cannes, esce poco dopo nelle sale italiane rimanendoci per 39 settimane (record dell'anno cinematografico italiano 1996/1997). La storia di Francesco, un giovane architetto che scopre la sua vera natura sessuale durante un viaggio ad Instanbul dove ha ereditato una vecchia casa dalla zia materna. Insanbul sensuale e decadente da scoprire come il sesso per il protagonista interpretato da Alessandro Gassman.


"Harem Suare" (1999)

Nasce la collaborazione con Tilde Corsi e Gianni Romoli che producono il suo secondo film "Harem Suare". Narra la storia d'amore tra la favorita del sultano ed il suo Eunuco durante la caduta dell'Impero Turco.


"Le fate ignoranti" (2001)

Nel 2001 con "Le fate ignoranti" diventa l'Almodovar italiano con il racconto della storia di un gruppo di omosessuali a Roma. Storie d'amore, di vita e di destini che si incrociano. Margherita Buy e Stefano Accorsi sono la moglie tradita e l'amante gay del marito morto, ottime interpretazioni di due attori che Opzetek userà anche per altre pellicole. Il film convince e man mano che ottiene i premi (4 nastri d'argenti, 3 globi d'oro e miglior film al New York Gay And Lesbian Film Festival) ottiene visibilità e conquista il pubblico. Uno dei pochi registi italiani a portare sul grande schermo la "normale complessità" di un gruppo di ragazzi omosessuali alle prese con i loro piccoli problemi quotidiani, le paure, gli affetti, il dolore. Non c'è retorica ma si respira realtà con i titoli di coda sopra le immagini del Gay Pride di Roma di quell'anno.


"La finestra di fronte" (2003)

Con "La finestra di fronte" bissa il successo de "Le fate ignoranti". Il film si ricorda anche per l'ultima apparizione cinematografica di Massimo Girotti. Nel cast una bravissima Giovanna Mezzogiorno, un'inespressivo Raoul Bova e un valido Filippo Nigro. Una coppia con problemi economici ed in crisi (Giovanna Mezzogiorno e Filippo Nigro), un anziano senza memoria (Massimo Girotti) che Giovanna decide di aiutare con Lorenzo (il vicino di casa, interpretato da Raoul Bova, di cui si innamorerà). La memoria dell'anziano è anche memoria storica del fascismo a Roma, dei rastrellamenti, dell'amore del protagonista per un uomo che non ha mai dimenticato, e, soprattutto, lezione per Giovanna che deve mettere le proprie forze per realizzare la vita che veramente vuole. Il film è pieno di riferimenti tematici, troppo carne al fuoco e lascia qualche cosa al caso, qualche buco di sceneggiatura, approfondisce poco personaggi e storie, risulta meno compatto del primo. La colonna sonora "Gocce di memoria" di Giorgia diventa un cult. 5 David di Donatello (miglior film, miglior attore protagonista, migliore attrice protagonista, miglior attrice non protagonista, miglior colonna sonora).


"Cuore Sacro" (2005)

"Cuore sacro" ha diviso pubblico e critica. Ferzan esplora nuovi mondi e parla di fede. Lascia gli spettatori da soli di fronte alla propria coscienza, alla paura della morte, al tema della solidarietà contrapposta all'avere. Pone domande e le lascia irrisolte. Barbara Bobulova (David di Donatello come migliore attrice) e il ritorno, dopo anni, di Lisa Gastoni.


"Saturno Contro" (2007)


Con "Saturno Contro" torna a una commedia corale, torna a una casa (è stato girato nella vera casa di Ozpetek) piena di persone diverse e di affetti come ne "Le fate ignoranti". Torna a parlare di amore omosessuale rendendolo privo di orpelli caratterizzanti ma rappresentandolo come sentimento unico che vive delle stesse domande e degli stessi problemi degli altri amori. Film corale che riunisce un gruppo di amici nell'appartamento di Davide (Pierfrancesco Favino) e Lorenzo (Luca Argentero), l'uno scrittore di favole, l'altro pubblicitario, entrambi innamorati l'uno dell'altro. Attorno al tavolo della cucina ruotano una serie di amici con i loro problemi, le paure, i sogni, i bisogni. L'armonia del gruppo viene spezzato da un evento luttuoso, la morte di Lorenzo. Con questa pellicola Ozpetek resuscita Ambra Angiolini che dà una gran bella prova di attrice nel suo personaggio svampito, fragile che deve sostenersi con le droghe più disparate. Il regista ha fatto da talent scout facendo debuttare sul grande schermo anche l'ex Grande Fratello Luca Argentero. Margherita Buy, Stefano Accorsi e Serra Yilmaz tornano a lavorare con Ozpetek dopo "Le fate ignoranti". Nel cast anche un divertentissimo Ennio Fantastichini, Lunetta Savino (che sarà anche in "Mine Vaganti"), Filippo Timi, Milena Vukotic ed Isabella Ferrari.


"Un giorno perfetto" (2007)

Dopo "Cuore sacro" un altro passo falso nella carriera di Ozpetek. In "Un giorno perfetto", accolto con fischi al Festival di Venezia e poco apprezzato dal pubblico, il regista smette la collaborazione nella sceneggiatura con Gianni Romoli e si affida al romanzo di Melania Mazzucco per raccontare il giorno di ordinaria follia di un uomo tormentato dalla fine della storia con sua moglie Emma. Tanti buchi di sceneggiatura, molto slegati i momenti della pellicola che fanno perdere di pathos, molto bravi i due protagonisti Valerio Mastrandrea e Isabella Ferrari. Un Ozpetek poco a suo agio in qualcosa che non appartiene al mondo che di solito osserva.


"Mine vaganti" (2010)

Uno dei film più divertenti e riusciti di Ferzan Ozpetek. Una straordinaria Lunetta Savino (Ozpetek mischia nei suoi film sempre personaggi televisivi, teatrali e cinematografici rendendoli unici). Ennio Fantastichini torna a lavorare, in tutt'altro ruolo, dopo "Saturno Contro". La caratterizzazione dei personaggi, uno dei suoi punti forti, serve a prendere in giro le frustrazioni e le ipocrisie della vita nella classica provincia italiana. Passa da momenti di comicità immediata, quando arrivano gli amici romani di Tommaso (Scamarcio gay assolutamente credibile) a portare scompiglio, ai momenti onirici e visionari della conclusione del film senza alcun turbamento per lo spettatore. Nastro d'argento come miglior commedia 2010 e migliore colonna sonora (musiche anni '60 fantastiche e Patty Pravo sui titoli di coda).



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