GARRONE DA "GOMORRA" A "REALITY". Il regista nega di aver pagato tangenti alla camorra per girare "Gomorra" e torna a Cannes con il suo nuovo "Reality"



"Reality" di Matteo Garrone è l'unico film italiano presente al Festival di Cannes 2012 che prende il via questa sera. Commedia molto amara che racconta di Luciano, pescivendolo napoletano che viene spinto dalla famiglia a partecipare al Grande Fratello. Riflessione tragi-comica sull'Italia contemporanea. Claudia Gerini è l'unica attrice famosa del film che interpreta la conduttrice del programma. Le parole del regista: "Non è un film sul Grande Fratello. Dopo Gomorra volevo fare qualcosa di diverso, cambiare registro completamente, volevo fare una commedia ma non so - dice - se i risultati sono andati in quella direzione, strada facendo la commedia si è un po' incupita".
 

Il regista ritorna al Festival dopo aver vinto il Premio Grand Prix (premio della Giuria) nel 2008 con "Gomorra", il film che in questo momento gli sta creando qualche problema. Un pentito, infatti, ha dichiarato ai pm di Napoli che Garrone avrebbe incontrato un boss della camorra a cui avrebbe pagato una tangente per poter realizzare il film "Gomorra", tratto dall'omonimo romanzo di Roberto Saviano, nel territorio dominato dai Casalesi.

Dal Mattino di Napoli

Agli atti dell’inchiesta condotta dai pm Giovanni Conzo e Cesare Sirignano, il pentito spiega che Garrone avrebbe incontrato il pregiudicato Cirillo mentre quest’ultimo era agli arresti domiciliari e gli avrebbe dato ventimila euro a titolo estorsivo. Insomma - stando alle parole verbalizzate dalla Dda di Napoli - Garrone avrebbe pagato una tangente per girare Gomorra, avrebbe pagato il pizzo alla camorra per realizzare un film denuncia (poi premiato a Cannes) sugli affari criminali della camorra. Versione smentita da Garrone. 

Niente soldi al clan, né tangenti agli attori che - stando a quanto dichiarato dal regista - sarebbero stati scelti tra dilettanti sul posto in base allo spirito neorealista della pellicola. «Si è vero sono stato a casa di Cirillo - questa la sintesi della posizione di Garrone -, non sapevo che si trovasse agli arresti domiciliari, aveva un atteggiamento strano, un po’ sembrava un camorrista. Andai a trovare Cirillo perché me lo aveva chiesto Bernardino Terracciano, attore nel film l’Imbalsamatore e in Gomorra (è «zi’ Bernardino» che accompagna i due giovani aspiranti boss all’appuntamento con i killer), non ero solo, nessuno parlò di soldi».

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