"Biancaneve e il cacciatore" si può dire essere il film dell'estate (di una estate molto magra al botteghino). Appena uscito nelle sale italiane ha scalzato dalla prima posizione perfino il reboot di Spider-Man. Rivisitazione molto ambiziosa e profonda della favola di Biancaneve in ambientazione dark, con effetti speciali visivamente emozionanti e una stupenda Charlize Theron nei panni della regina cattiva. Di seguito la rassegna stampa e le recensioni di siti di cinema. Aspettiamo i vostri giudizi sul film e se non lo avete visto potete farvi un'idea leggendo la rassegna.
Biancaneve e il cacciatore è un film che si prende terribilmente sul
serio, e quindi risulta qua e la terribilmente ridicolo. La
sceneggiatura di Evan Daugherty sembra a tratti desunta dai Baci
Perugina, mentre l’impianto scenografico e digitale orchestrato dal
regista esordiente Rupert Sanders è debitore a tutto il cinema
fantastico degli ultimi anni (...)
Alberto Crespi su L'Unità
(...) L'ultima, Biancaneve e il cacciatore, sui nostri schermi da venerdì, è
la più interessante, quella che si distacca del tutto dalla invadente e
annosa eredità disneyana, per immergersi nell'oscurità e nella violenza
delle antiche superstizioni popolari, che la tecnologia rende ancora più
minacciosa, come fosse un episodio del grandioso affascinante
telefantasy medioevale Il trono di spade; con immagini stupefacenti di
incantamenti e battaglie, giganteschi lugubri interni, paesaggi paludosi
di sfacelo e rovina, e un primo magico paesaggio di un grande giardino
bianco di neve, su cui cadono rosse gocce di sangue. E' il primo film
del regista Rupert Sanders, premiato mago di spot celebri tra gli
affezionati del ramo. Charlize Theron è la più bella e maligna delle
Regine Cattive, con lo sguardo di ghiaccio in cui si alternano crudeltà e
paura, infelicità e sete di vendetta (...)
Natalia Aspesi su La Repubblica
(...) Sanders prende molto sul serio il suo fantasy, immaginando un regno
fiorente che poco a poco scolora e incupisce sotto la tirannia della
spietata Ravenna, vampiresca regina che si mantiene giovane e bella
grazie al sangue di fanciulle in fiore. Come Biancaneve che, sfuggita
alla morte grazie all’aiuto del cacciatore incaricato di ucciderla,
diviene la versione femminile del «Prescelto», guerriero adamantino cui
spetta il compito sacro di sconfiggere il Male e salvare la collettività
(…) Ma, pur rubando a destra e a manca, Sanders sa amalgamare gli
ingredienti e, al contrario di altri pubblicitari, mostra buona
sensibilità narrativa (...)
Alessandra Levantesi su La Stampa
La visione è senz'altro piacevole e coinvolgente (con due-tre impennate di genio romanzesco), anche se fa sempre capolino il disagio per la malizia modernista con cui si riscalda, in fondo, la minestra (...)
Valerio Caprara su Il Mattino
Biancaneve e il cacciatore ha un buio che penetra nell'anima - ma è
anche sicuramente un'occasione mancata. Il regista Rupert Sanders perde
il suo nervo proprio quando la storia è a inizio cottura.
Peter Travers su Rolling Stone
"Biancaneve e il cacciatore" è una pellicola che si farà apprezzare dal grande pubblico: grazie agli accurati effetti speciali (che raggiungono dei picchi di altissimo livello), ad una buona sceneggiatura e ad un cast dignitoso, i 120 minuti circa in sala passano piacevolmente. Però, è una meteora, niente che brilli veramente, niente che resti oltre il momento della visione (...)
Corinna Spirito su Eco del cinema
Più variazione sul tema che nuova versione della classica fiaba, la
Biancaneve di Sanders è lo specchio delle ultime tendenze hollywoodiane:
sbilanciata tra impatto visivo e capacità narrativa. Il ritmo, che si
vorrebbe evocativo, si frantuma in una sceneggiatura tanto classica
quanto banale e dell'originalità promessa rimane ben poco. Delle
intenzioni iniziali resta il riflesso in Charlize Theron e nei suoi
magnifici costumi - forse non è poi così poco.
Flavia D'Angelo su Cinema del Silenzio
Rupert Sanders, che nelle mani aveva uno script con più di uno spunto interessante, ci ha però capito poco. Questa Biancaneve - che poteva diventare una feroce e moderna distopia cosmetica, una anti-fiaba horror e un trono di sangue tutto al femminile - sfugge anche a lui. Il talento c’è e si vede soprattutto quando deve inventare, creare ex novo un mondo fantastico. Ma gli manca polso ed equilibrio poetico. Il film è molto dark all’inizio, poi diventa Robin Hood, Alice nel Paese delle Meraviglie e infine Twilight.
Gianluca Arnone su Cinematografo
Tetro dove può, ambizioso con misura, Biancaneve e il cacciatore centra i caratteri ma soprattutto le tentazioni...come tutte le fiabe non soffre di vecchiaia e ha una morale, contaminata dall'immaginazione di Sanders: le fanciulle di oggi hanno fegato, portano i fuseax sotto la gonna, si fanno aiutare da uomini sia alti che bassi, ma poi scelgono da sole per il meglio.
Giulia Pietrantoni su Comingsoon
Ogni tanto Hollywood mette mano a una favola classica, e s’incaponisce a
migliorarla. Nel caso specifico, Biancaneve ha le fattezze (piuttosto
inadeguate) di Kristen Stewart, e la regina quelle (alquanto adeguate)
di Charlize Theron. Quanto al principe, se lo confrontate con il
cacciatore fa la figura di un giuggiolone. Il resto son botte da orbi,
ma ininfluenti.
Roberto Escobar su L'Espresso
ancora non l'ho visto, ma appena lo farò darò ovviamente il mio parere ^_^
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