Alfred Hitchcock: video biografia e filmografia

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Alfred Hitchcock il regista rigoroso come un matematico, spietato come un sadico (gli attori erano le sue vittime), misogino con perfidia, ironico e macabro allo steso tempo, in poche parole il vero autore horror. Ritratto di vita e filmografia del regista di Psyco (oggi in sala interpretato da Anthony Hopkins con "Hitchcock"). Video biografia e filmografia di Alfred Hitchcock.


Nasce a Londra nel 1899 da un padre commerciante di pollame che gli impartisce una severa educazione cattolica e lo iscrive a un istituto di gesuiti. Padre molto severo ed educazione cattolica (eccentrica per la Londra protestante) lo porteranno forse nei film a sviluppare i temi della colpa e della punizione.

Nel 1920 quasi di colpo entra nel mondo del cinema quando viene assunto nella sede londinese della Famous Players-Lasky-Studios, una società cinematografica anglo-americana (la futura Paramount Picture Corporation). Il suo lavoro consiste nel disegnare i titoli e le didascalie dei film muti prodotti dallo Studio, un lavoro che esegue spesso di notte perché non ha lasciato il vecchio impiego come telegrafista.

A 26 anni comincia la sua avventura come regista con il suo primo film "The Pleasure Garden" (1925). Siamo nell'età di mezzo tra muto e sonoro, solo nel 1929 dirige il suo primo film sonoro e il primo film sonoro in Europa dal titolo "Ricatto". "L'uomo che sapeva troppo" girato nel 1934, fu un perfetto successo di critica e pubblico che gli diede fama internazionale.

A Hollywood lavora per David O. Selznick, il produttore di Via col vento; il contratto, che prevedeva l'impegno per cinque film, era stato firmato il 14 luglio 1938. Qui si concentrerà tutta l'attività del regista e dove prende forma il suo mondo narrativo dominato dai temi dell'angoscia e della colpa. La precisione impeccabile del meccanismo della suspense di Hitchcock lo rende il maestro indiscusso del mistery cinematografico e dell'horror.

"Rebecca, la prima moglie" (1940) conquistò l'Oscar.
"Io ti salverò" (1945): storia di una ossessione infantile che sconvolge la personalità di un sedicente medico, con Gregory Peck e Ingrid Bergman.
"Notorius, l'amante perduta" (1946), il periglioso salvataggio di una spia (Ingrid Bergman) cacciatasi volontariamente nella tana del lupo (la salva Cary Grant).
"Nodo alla gola" (1948), un'azione che si svolge tutta in una stanza ed è raccontata, con una prodezza tecnica fuori dal comune, attraverso un unico piano-sequenza.
"L'altro uomo" (1951), lo scambio perverso di due delitti.
"La finestra sul cortile" (1954), esaltazione della potenza dello sguardo e, insieme, sua punizione (il gioco del gatto col topo è condotto da Grace Kelly ai danni del fotografo James Stewart).
"Intrigo internazionale" (1959), una storia di spionaggio, di identità scambiata e di incoscienza affidati a Cary Grant e a Eve Marie Saint.
"Gli uccelli" (1963), capovolgimento allucinante del rapporto tra il Bene e il Male, fra l'uomo e la natura.

Naturalmente "Psyco" (1960): il primo film horror d'autore della storia, il più famoso (chi non ha mai visto la scena della doccia dove il sangue è cioccolato e non si vede nemmeno il coltello brandire la carne ma che, ugualmente, rientra ancora nell'immaginario dello spavento?). Psyco, tratto da un romanzo di Robert Block, ha avuto contro inizialmente la stessa Paramount che lo considerava troppo truculento e la censura che ha influito su alcune scelte di lavorazione dello stesso. Norman Bates, il giovane che gestisce un motel ed è oppresso dalla figura autoritaria della madre, l'omicida della scena della doccia, è ispirato a Ed Gein che, tra il 1947 e il 1957, uccise realmente due persone nel Wisconsin creando decorazioni con i resti delle vittime.

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