Recensioni, rassegna stampa e web su "Le Streghe di Salem" di Rob Zombie.
Le Streghe di Salem (Horror - Usa 2012) di Rob Zombie con la moglie Sheri Moon Zombie
"La maledizione dice che le streghe torneranno per possedere
l'anima delle donne di Salem e l'eletta partorirà colui che erediterà la
Terra, il figlio di Satana". Nel film l'eletta, la protagonista principale, sarà Sheri Moon, la moglie del regista, che interpreta Heidi. Heidi Hawtorne è una famosa dj di una radio locale di Salem, nota come
la città delle streghe. Un giorno arriva in radio un misterioso regalo:
una scatola di legno con all’interno un vinile. Ascoltando i pezzi che provengono dal disco ne viene fortemente
condizionata, fino a perdere progressivamente il contatto con la realtà,
rivivendo un brutto trauma del passato.
Con Le streghe di Salem, però, Zombi imbocca una via diversa rispetto
ai film precedenti (La casa dei 1000 corpi, La casa del diavolo, più le
due variazioni sul carpenteriano Halloween): se i momenti di paura non
mancano, l’atmosfera è più rarefatta e visionaria, più sofisticata. Ci
sono ancora i riferimenti all’universo del cinema B di exploitation; ma
si aggiungono citazioni colte, da Shining a Polanski.
Roberto Nepoti su La Repubblica
Ecco Satana nel finale in cui il regista rock Rob Zombie mostra per
intero il talento visivo, contagiandoci con atmosfera malsana e citando
Shining e il Baby di Polanski.
Maurizio Porro su Il Corriere della sera
Zombie dà prova di un certo talento visivo, però il film resta
dilettantesco. Tanto che – a dispetto di scene in odore di blasfemia (
una fellatio in chiesa, prelati posseduti), a dispetto di atmosfere
oscure e diaboliche – non mette mai paura; ma questo, magari, è il lato
simpatico.
Alessandra Levantesi Kezich su La Stampa

tutti. Del resto a lui non interessa affatto. Fa i suoi film esattamente come vuole, fregandosene di compiacere il grande pubblico. A qualcuno piacerà, gli altri possono rassegnarsi.
V.A.Musetto su New York Post
Rob Zombie sdogana il satanismo così com’è: schiaffo al conformismo o divertissement sull’insostenibile bluff del demonio? A conti fatti è pedante filologia scatologica, speculum
profanante del simbolismo cristiano: da Bethlehem a Salem, dall’Eletto
all’immondo, dalle Vergini alle meretrici, dagli Agnelli ai montoni.
Gianluca Arnone su Il Cinematografo
Affidandosi per la prima volta completamente al corpo filmico della
moglie, Mrs Sheri Moon, Rob firma la sua opera più ambiziosa; The Lords of Salem
sonda la profondità della bellezza del demonio, iniettando forti dosi
di gotico americano in una visione della Bestia che richiama l'incubo
personal-satanico-riproduttivo di Polanski e l'eterno spettro della Family di Manson, transitando presso il Lucifero di Anger.
Emanuele Sacchi su MyMovies
..Sputi ai bambini, parti in onore del Diavolo, 6,7 volte la stessa
sequenza, noiosissima, delle streghe vecchie e nude che inneggiano a Lui
(a proposito, Zombie co le donne nude c'ha la fissa, maialone...),
senza dimenticare poi le sequenze più trash, i goffi tentativi di
blasfemia scioccante come la fellatio del prete, i papi sopracitati che
si sollazzano o tutte le offese che si prende il povero Gesù, pace
all'anima sua. Ragazzi,il film è noioso, banale e malfatto...
La sensazione è che Rob Zombie sia davvero su un pianeta tutto suo, in
cui fa il bello e il brutto tempo noncurante di noi comuni mortali,
oppure che ci stia prendendo in giro, sfoggiando con molti simboli e
dettagli la propria conoscenza di storia ed esoterismo e spacciandoci i
propri film come arte. Il punto è che sino a quando gli incassi daranno
ragione a lui, io posso solo dissentire e raccontare il motivo per cui
il suo film dell’orrore non mi spaventa e non mi sorprende, insomma, non
è nelle mie corde.
su Ma se domani
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