Magnifica Presenza (2012) di Ferzan Ozpetek - Archivio Film

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Affitti una casa e ti senti solo? Non sei solo!

Magnifica presenza
GENERE: Commedia - ANNO: 2012 - NAZIONALITA': Italia
REGIA: Ferzan Ozpetek
SCENEGGIATURA: Federica Pontremoli
CAST: Elio Germano, Margherita Buy, Paola Minaccioni, Giuseppe Fiorello
VOTO: 6.5 

Di nuovo una casa con tante presenze, come nelle "Fate ignoranti" ed in "Saturno Contro", ma questa volta non di carne ed ossa. Il protagonista, interpretato da Elio Germano, arriva a Roma da Catania col sogno di diventare attore. Trova un appartamento a Monteverde e, mentre di notte fa i cornetti in un panificio, di giorno fa provini come attore. In casa però non è da solo. Misteriosi inquilini appaiono e scompaiono turbando le notti dell'aspirante attore. Le strane presenze sono una compagnia di attori di altri tempi con le interpretazioni di Margherita Buy, Celm Ylmaz (che già hanno lavorato con il regista), Beppe Fiorello, Vittoria Puccini. Nel cast anche le partecipazioni di Anna Proclemer e Platinette.


Le citazioni e i rimandi si sprecano in questa pellicola di Ferzan Ozpetek, cosa a cui del resto ci ha abituato con gli altri suoi film. Si sente la polvere dei palcoscenici anni quaranta, l'eco della guerra e del nazismo, citazioni dal diario di Anna Frank (ebrei e seconda guerra mondiale presentissimi anche ne "La finestra di fronte"), una Roma familiare ad Ozpetek e l'omosessualità stavolta non in primo piano (tanto che ad Elio Germano gli vengono sussurate parole dolci da un fantasma gay innamorato di lui mentre dorme). Per il protagonista, Pietro, è un viaggio spazio-temporale attraverso le vicende dei fantasmi della casa che si credono ancora vivi e sotto i bombardamenti. Come per Vittoria Mezzogiorno ne "La finestra di fronte", per Elio Germano, che interpreta Pietro, è la conoscenza di un così orribile passato a dare lo slancio per riprendersi la vita (tra le altre cose Pietro fa i cornetti e Vittoria Mezzogiorno ne "La finestra di fronte" le torte, la pasticceria è un' ossessione per Ozpetek). Ozpetek divide la critica e alterna pellicole fortunate a meno fortunate. Anche in questo caso ha diviso la critica pur ottenendo un buon successo di pubblico. E' una pellicola riuscita in parte che sa di cose già viste, troppi rimandi e citazioni, e manca del sano divertimento dissacrante presente in altre sue pellicole.


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