Morto Bigas Luna: ossessione sesso e Penelope Cruz

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Oggi  è morto il regista e lo sceneggiatore spagnolo Juan José Bigas Luna. Il regista che ha fatto dell'eros, del sesso, della morbosità il linguaggio portante per i suoi film. Il regista che ha lanciato Penelope Cruz e che ha lavorato con molte attrici italiane come Francesca Neri, Stefania Sandrelli, Anna Galiena e, anche con lei, Valeria Marini, morbosa al punto giusto.

Il suo primo film "La chiamavano Bilbao" (1978), presentato a Cannes, parla di un uomo ossessionato da una spogliarellista che prima la violenta e poi la uccide. Temi quelli del sesso, della violenza morbosa, del pessimismo che si ripetono nei suoi film. Con "Caniche" (1975) due fratelli praticano la sodomia con degli animali. In "Le età di Lulù"(1985) Francesca Neri interpreta una donna che è vittima dei giochi erotici del marito.

"Prosciutto, prosciutto" (1992) il film più noto del regista con Stefania Sandrelli, Anna Galiena e Francesca Neri. Una madre morbosa (S.Sandrelli) cerca in tutti i modi di evitare che il figlio sposi una proletaria (Penelope Cruz) figlia di una prostituta (Anna Galiena).

In "Uova d'oro" (1993) ci sono due giovanissimi Javier Bardem e Alessandro Gassman. Un giovane rampante vuole fare successo come costruttore nella Spagna degli anni '80 facendo leva sui suoi attributi. Un film pieno di doppi sensi. "La teta y la luna" (1994) è forse il suo film più solare e parla di tre uomini, tra cui il marito, innamorati di una ballerina francese. 

"Bambola" (1996), insieme a "Prosciutto, prosciutto", è la pellicola di Luna più conosciuta in Italia anche perchè fa fare l'attrice alla showgirl burrosa più in voga del momento, Valeria Marini, che a parte indubbie incapacità attoriali rientra perfettamente nei canoni di donna dei film di Bigas Luna. L'ultimo film è del 2001 "Son de mar". Storia di tradimenti nel classico filone cinematografico del regista. Ulyses, un maestro di scuola, e Martina si innamorano e si sposano. Lui muore in circostanze misteriose e lei si risposa con il suo datore di lavoro, Alberto. Quando Ulyses torna vivo e vegeto dopo sei anni i due si incontrano clandestinamente finché Alberto scopre il tradimento.

Diamo l'addio a un regista unico nel suo genere e nella sua ossessione.



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