Recensioni, rassegna stampa e web su "Nella casa", film di Francois Ozon. Il regista è presente al Festival di Cannes 2013 con "Jeune et Jolie" tra i film in concorso.
Nella casa (Drammatico-Francia 2012) di Francois Ozon con Fabrice Luchini, Ernst Umhauer, Kristin Scott Thomas, Emmanuelle Seigner, Denis Menochet
Professore di lettere un po' snob, Germain è infastidito dai suoi
liceali, che ritiene ottusi e "barbari". Fino al giorno in cui uno di
essi, Claude Garcia, lo coinvolg ein un gioco pericoloso: tema dopo tema
(ciascuno termina con la parola "continua..."), l'allievo guida
l'insegnante alla scoperta della famiglia di un compagno di classe,
nella cui casa Claude s'introduce con scopi assai ambigui.
Se di colpa si può parlare, quella dell’ultimo film di Ozon è di essere
fin troppo raffinato. , Nella casa si muove tra gli estremi
della realtà e della finzione, sostando anche nel terreno intermedio
del surrealismo...
Saggio sul voyeurismo, storia di formazione, parabola sulla creazione letteraria
Saggio sul voyeurismo, storia di formazione, parabola sulla creazione letteraria
Roberto Nepoti su La Repubblica
Ozon imbastisce con limpida finezza il complesso tessuto tematico, ma
gli aspetti emozionali, gli angoli oscuri ne escono come ingabbiati,
sacrificati...
Alessandra Levantesi su La Stampa
Nella casa, è una specie di puzzle sul tema della creazione, vista volta
a volta come condivisione, voyeurismo, compensazione, invidia, sogno (e
anche qui, chi più ne ha più ne metta) ma è soprattutto una nuova
variazione sul tema dell'apparenze e della realtà.
Paolo Mereghetti su Il Corriere della Sera
Sembra una matrioska questa storia a incastri confezionata, con la solita bravura, da Francois Ozon, capace, anche in questo caso, di trasformare lo spettatore, come in precedenti lavori, in un “guardone” di vite familiari non propriamente cristalline.(..) Un cast magnifico per confermare la superiorità del cinema francese nel creare emozioni. L’erba del vicino è veramente più verde.
Maurizio Acerbi su Il Giornale
Un film-nel-film che, attraverso molteplici piani, gioca tra la
letteratura e l'immagine, il processo di creazione e quello della
fruizione, adottando un incedere trasversale che riesce ad avvicinare la
commedia e il thriller, sfruttando - soprattutto nella prima metà del
racconto - un ritmo e una costruzione di metalivelli rimarchevoli,
creando in questo modo vera adesione tra la progressiva costruzione di
una "trama" e l'immediato riscontro di chi, quella storia, è chiamato a
farsela narrare.
Valerio Sammarco su Il Cinematografo
Nella casa potrebbe essere identificata come una dark comedy letterale-voyeristica dalle tinte noir/thriller con un tocco di Woody Allen. La sceneggiatura, ad opera dello stesso Ozon, è probabilmente il
primo elemento da elogiare poiché, oltre ad essere precisa e puntuale,
ha un che di veramente intelligente riuscendo a mantenere sempre viva
l'attenzione dello spettatore e a dare un giusto equilibrio alle varie
situazioni emotive presenti nel racconto.
Frank Manila su Il cinema spiccio di Frank Manila
Una commedia amara che assume, nei suoi tagli scenici netti e nella
tripartizione narrativa, le caratteristiche del thriller psicologico. Una
riflessione sull'alta componente voyeuristica della nostra società, mai
sazia di guardare dal buco della serratura, arrivando persino a
rischiare ogni cosa in nome di una curiosità patologica.
Gianluigi Cacciotti su Dazeba
Il teatro della vita, il teatro delle emozioni, il teatro del racconto
che non importa quanto sia veritiero fin tanto che riesce a intrattenere
e sorprendere, perché la gente ha ed avrà sempre bisogno di storie,
necessita di venire stupita ed emozionata altrimenti si tramuta nel
“sultano di Sherazade”. Di sicuro un bello spaccato su adolescenza,
amore, invidie, fantasie e realtà, ma soprattutto un immenso tributo
alla parola, senza la quale saremmo persi.
Un gran film, quindi, questo Nella casa?
No, purtroppo no. Un film ortograficamente e grammaticamente impeccabile, quello sì, ma che allo stesso tempo è drammaticamente e drammaturgicamente penalizzato dalla sua fredda e inconcludente graziosità.
No, purtroppo no. Un film ortograficamente e grammaticamente impeccabile, quello sì, ma che allo stesso tempo è drammaticamente e drammaturgicamente penalizzato dalla sua fredda e inconcludente graziosità.
Federico Gironi su ComingSoon
Bel film, davvero!
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