Django Unchained
GENERE: Western
ANNO: 20123
NAZIONALITÀ: Usa
REGIA: Quentin Tarantino
CAST: Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio, Samuel L. Jackson
VOTO: 10
La storia avviene due anni prima della guerra civile americana. Dr Schultz (Christopher Waltz) è un cacciatore di taglie ed è alla ricerca dei fratelli Brittle. Per trovare i fratelli libera Django (Samuel L. Jackson), schiavo nella piantagione dove i fratelli erano sorveglianti, che deve aiutarlo a riconoscerli in cambio di una ricompensa e della sua libertà. Una volta uccisi i Brittle tra i due si crea un'amicizia e continuano a lavorare insieme nella ricerca di criminali su cui pende la taglia. Arriva l'estate e Dr Schultz mantiene la promessa di aiutare Django a riprendersi la moglie di cui aveva perso le tracce e che era stata venduta a uno dei tanti possidenti di piantagione. La ricerca dei due li porta a Candyland e a conoscerne il cinico e violento Mr.Candy (Leonardo Di Caprio).
Puro divertimento Tarantino. Quentin Tarantino diverte perchè è lui stesso che si diverte a fare i suoi film. Come un bambino con i suoi giocattoli preferiti e, qui, tra le mani ha una delle sue passioni lo spaghetti western all'italiana. Dal primo minuto gioia visiva e rimandi a quel mondo: dai titoli in rosso fuoco alla canzone Django con musiche adottate dall'omonimo film di Sergio Corbucci. Naturalmente non è solo questo che fa il romanzo Tarantiniano. I personaggi sono tutto nelle sue pellicole e gli attori, tutt'uno con gli stessi. Quindi è goduria vedere Christopher Waltz (Premio Oscar 2013) nei panni del freddo, eccentrico, cacciatore di taglie che viaggia con un carretto da dentista e parla una lingua erudita e tanto europea che, infatti, i selvaggi americani del West non capiscono.
Naturalmente è Tarantino e non può non esserci tanta spettacolare violenza mischiando sparatoie del classico western a splatter. Si parla di razzismo e di un pezzo della storia americana e il regista ne parla senza retorica facendo sembrare degli idioti i bianchi americani. Si ride tanto, infatti, grazie a dialoghi, a volte surreali che fanno tornare alla mente le parodie dei film americani. Uno su tutti la discussione sui cappucci degli uomini del fattore (alla Ku Klux Kan) che cercano di stanare Django e il Dr. Schultz. I bianchi sono rappresentati o come rozzi selvaggi o come idioti che si fanno raggirare dal compunto e geniale Dottore. Tutto funziona perfettamente in un meccanismo oleato alla perfezione grazie anche alle sceneggiatura (Premio Oscar 2013) per ricordarci che Tarantino non è solo sangue che schizza ma un mix di azione, dialoghi e musiche che lo fanno grande come grande è questo film. Due chicche: Quentin Tarantino in una piccola parte alla fine della pellicola e Franco Nero (attore amatissimo dal regista).
Naturalmente è Tarantino e non può non esserci tanta spettacolare violenza mischiando sparatoie del classico western a splatter. Si parla di razzismo e di un pezzo della storia americana e il regista ne parla senza retorica facendo sembrare degli idioti i bianchi americani. Si ride tanto, infatti, grazie a dialoghi, a volte surreali che fanno tornare alla mente le parodie dei film americani. Uno su tutti la discussione sui cappucci degli uomini del fattore (alla Ku Klux Kan) che cercano di stanare Django e il Dr. Schultz. I bianchi sono rappresentati o come rozzi selvaggi o come idioti che si fanno raggirare dal compunto e geniale Dottore. Tutto funziona perfettamente in un meccanismo oleato alla perfezione grazie anche alle sceneggiatura (Premio Oscar 2013) per ricordarci che Tarantino non è solo sangue che schizza ma un mix di azione, dialoghi e musiche che lo fanno grande come grande è questo film. Due chicche: Quentin Tarantino in una piccola parte alla fine della pellicola e Franco Nero (attore amatissimo dal regista).
grande spasso, ma qua e là il quentin ci ha anche infilato qualche momento più profondo e riflessivo.
RispondiEliminanel complesso comunque sì, è soprattutto puro divertimento!