Rassegna stampa L'uomo con i pugni di ferro: recensioni da stampa e web sul film

uomo-con-i-pugni-di-ferro-recensioni

Recensioni, rassegna stampa e web su "L'uomo con i pugni di ferro".

L'uomo con i pugni di ferro (Azione - Usa 2013) di RZA con RZA, Russell Crowe, Lucy Liu
"L'uomo con i pugni di ferro" racconta la storia epica, ambientata nella Cina del XIX° secolo, di guerrieri, assassini ed un solitario forestiero che furono costretti ad unirsi per distruggere un clan traditore che voleva eliminarli tutti. Tutto sullo sfondo di Jungle Village, un paesino della Cina medioevale, che devono difendere.

Nessuno riesce ad assurgere a statura di protagonista perché le sottostorie sono troppe e RZA, anche autore delle musiche fra hip hop e soul, è più che altro concentrato a orchestrare acrobatiche scene di combattimento, con arti spezzati e schizzi di sangue a gogò. Magari nei limiti del genere kung fu cui si ispira, il film può anche essere divertente; ma solo in quei limiti.
Alessandra Levantesi su La Stampa

Sembra un film di Tarantino ma senza un’idea di cinema.(…)Con Russel Crowe, inciccito, che riesce nell’impresa di far peggio che ne I miserabili. E senza nemmeno cantare.
Maurizio Acerbi su Il Giornale 
Fanatico spettatore dei vecchi wuxiapian venuti dall’Oriente che divorava da ragazzo nei cinema del Bronx, RZA avrebbe voluto omaggiarli con un film di quattro ore diviso in due parti (come Kill Bill); invece si è dovuto accontentare di molto meno. E il risultato non fa rimpiangere troppo le parti mancanti, risolvendosi in un catalogo di combattimenti “vintage” discretamente coreografati, ma assemblati in modo artificioso.
Roberto Nepoti su La Repubblica 

La violenza è estrema e assurda, i combattimenti coreografati ingegnosamente.
Philip French su Observer (GB)

E’ plumbeo, becero e ottuso!
Peter Bradshaw sul Guardian

Anche se si tratta di un film alla fine divertente (in modo erratico) e molto ridicolo (forse volutamente), questo pastiche sulle arti marziali dimostra che la recente moda della neo-exploitation non mostra segni di cedimento.
Manhola Dargis su The New York Times

Non c'è una storia, ma un pretesto; non un progetto estetico, ma un bazar stilistico; nessuna idea portante ma l'allargarsi a macchia d'olio di una ridondante performance ludica. Cafone, babbeo e a tratti divertente, L'uomo con i pugni di ferro è un baraccone tenuto in piedi soprattutto dalle coreografie..
Gianluca Arnone su Il Cinematografo 

L'Uomo con i Pugni di Ferro non è un brutto film, anzi il contrario, ma gli manca quel quid in più che fa sentire lo spettatore pienamente soddisfatto, un po’ come quando sei sazio ma avresti lo stesso voglia di qualcosa di buono.

L’uomo con i pugni di ferro non riesce nell’obiettivo di essere un nuovo cult assoluto, e per questo magari un pochino di delusione c’è, però è un film figo, molto figo, che si guarda con enorme piacere.
Marco Goi su Pensieri Cannibali

Da salvare è, come detto, la parte tecnica in cui grazie a movimenti ingegnosi della macchina, ad adrenalina ed effetti speciali efficaci ci si esalta per quella che in fondo è una tammarrata con stile ma con poca sostanza, a cui bastava poco per essere qualcosa in più.
Lisa Costa su In Central Perk

1 commento: