CineStory, il nostro viaggio nella storia del cinema. Gli attori: Bette Davis (Usa 1908 - Francia 1989).
Quando ha sette anni, i suoi genitori divorziano. A scuola s'impegna duramente. Un poco più grande, affronta scuole di recitazione, ma con scarso profitto. In teatro non ha fortuna, passa da un personaggio all'altro sino a quando non è scritturata dalla Universal (1931) e inizia una carriera cinematografica che diverrà fra le significative della storia di Hollywood. Il primo successo le è fornito dal personaggio della perfida protagonista di "Schiavo d'amore" (1934) di John Cromwell, accanto a Leslie Howard.
Intanto è passata alla Warner, dove dominano i film di gangster e i melodrammi, ed è con uno di questi, "Paura d'amare" (1935) di Alfred E. Green, film di cui s'è perduta traccia, che ottiene il primo Oscar. Seguono due esperienze di forte rilievo nello stesso tempo, adatta a personaggi di non comune levatura psicologica e intellettuale: "La foresta pietrificata" (1936) di Archie Mayo, dove tiene testa a Leslie Howard e a Humphrey Bogart, e "Figlie del vento" (1938) di William Wyler, che la vede impegnata nel complesso personaggio d'una donna capricciosa e insopportabile, e che le assegna il secondo Oscar della carriera.
Lentamente, con una perseveranza che rivela quanta energia possegga, l'attrice piega il proprio temperamento nella direzione dei personaggi negativi, inquieti, inaffidabili, insinuanti, anche se non rifiuta certe fughe nel melodramma ("Tramonto" 1939 di Edmund Goulding). Ne 1941 interpreta "Piccole Volpi" di Wyler, dal dramma di Lillian Hellman, nel 1950 "Eva contro Eva" di Joseph L. Mankiewicz, in cui disegna mirabilmente la figura di un'attrice che difende con le unghie e con i denti la propria supremazia in teatro. In coppia con una Joan Crawford costretta a superare se stessa per reggere il confronto, si immerge nei tortuosi meandri di una personalità malata per lo spietato "Che fine ha fatto Baby Jane?" (1962) di Robert Aldrich. Ormai si è specializzata nella rappresentazione del male e dell'orrore, in personaggi privi di scrupoli: uno di questi lo interpreta in Italia, con Luigi Comencini, al fianco di Alberto Sordi e Silvana Mangano, ne "Lo scopone scientifico" (1970). Muore in Francia, a 81 anni, di cancro, mentre torna dal festival di San Sebastian.
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