CineStory, la storia del cinema - I registi: John Ford (1895-1973).
Una produzione immensa che comincia nel 1917 con un western interpretato da Harry Carey e termina nel 1966, mezzo secolo dopo, con "Missione in Manciuria". Ford è, come pochissimi altri, il cinema: il cinema d'azione, movimento, immagine, ritmo. Ultimo di tredici di un immigrato irlandese, passa l'infanzia nel saloon del padre. Poi il fratello Francis, attore e regista, lo chiama a Hollywood. A poco a poco, le parti si invertono, Francis scompare, Sean (che poi prenderà il nome di John Ford) si afferma come regista affidabile, dapprima il western e in seguito di commedie e drammi. Ma sarà sempre il western a prevalere. Ciò che non è western può esservi assimilato per virtù di stile e di tono: il tema della conquista e del viaggio rimane l'asse portante di ogni film. Viaggio inteso anche come fuga ("Il traditore" del 1935), come tentativo di evasione per prodigarsi a favore dell'umanità ("Il prigioniero dell'isola degli squali" del 1936 e "Uragano" del 1937), come speranza di raggiungere la pace dopo un interminabile, fosca avventura bellica ("Lungo viaggio di ritorno" del 1940). In sostanza il western per questo regista che è stato definito un cantastorie americano pone l'uomo davanti alle responsabilità e al fisico dolore della svolta.
"Ombre rosse" (1939) è certo un western, il più tipico e perfetto dei western. Ma "Furore" (1940), tratto dal romanzo di Steinbeck, adotta lo schema del viaggio per accompagnare un gruppo di contadini verso la California. Seguono "Sfida infernale" (1946), "Il massacro di Fort Apache" (1948), "Sentieri Selvaggi" (1956), "Il grande sentiero" (1964) rappresentano pietre miliari della storia del cinema, in assoluto.
Fuori dal recinto, ma sempre nel quadro del tema, film nostalgici come "Un uomo tranquillo" (1952), il ritorno a casa di un irlandese, o film di guerra come "I sacrificati" (1945), "Bill, sei grande" (1950), una semplice commedia, o "Le ali delle aquile" (1957) resistono al tempo in tutto o in parte perchè Ford vi ha travasato la sua serena e vigorosa capacità di staccare i personaggi dal fondo. E il fondo può essere la Monument Valley, tra Arizona e Utah, dove sono stati girati nove dei suoi western, ma può essere l'Irlanda, o il mare, o l'Inghilterra. Il regista ha vinto quattro Oscar per i film a soggetto e due per i documentari.
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