Rassegna stampa "Star Trek Into Darkness": recensioni da stampa e web

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La mitica astronave Enterprise è atterrata al cinema da ieri 12 giugno 2013. Di seguito la rassegna stampa sulla nuova creatura di J.J.Abrams, "Star Trek Into Darkness", con le recensioni da stampa e web.

Star Trek Into Darkness (Fantascienza - Usa 2012)
di J.J.Abrams
con John Cho, Benedict Cumberbatch, Alice Eve, Bruce Greenwood, Simon Pegg
Quando l’Enterprise è chiamata a tornare verso casa, l’equipaggio scopre una terrificante e inarrestabile forza all’interno della propria organizzazione che ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta, lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Spinto da un conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all’uomo in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana di distruzione di massa. Mentre i nostri eroi vengono spinti in un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici compiuti per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo equipaggio.


Per non far mancare ai “trekker” sequenze spettacolari e sussulti emotivi, Alex Kurtzman, Roberto Orci e Damon Lindelof hanno scritto una sceneggiatura complessa e barocca, con diversi buchi di trama: come spesso accade, del resto, nei blockbuster ad alto tasso d’azione, dove le singole scene tendono a contare più della coerenza della storia. Malgrado l’alta qualità registica delle scene dinamiche, le parti migliori sono quelle in cui i personaggi (rivestiti dei loro famosi pigiamini a tinte diverse) scherzano, discutono o litigano fra loro.
Roberto Nepoti su La Repubblica 

Umorismo, combattimenti e fantascienza, caratteristiche del primo film diretto dal creatore di “Lost”, qui cadono in secondo piano. La storia e l’avventura intergalattica sono poca cosa, Abrams ha forse voluto esplorare di più il lato umano dei suoi personaggi, il rapporto tra Kirk e Spock, tanto diversi quanto uniti, e soprattutto la lealtà tra i membri dell’equipaggio messi a dura prova.
Alessandra Levantesi su La Stampa

Con Into Darkness, Abrams può capitalizzare quel gran lavoro di ricostruzione mitologica della serie e continuare nell'opera di «svecchiamento» ma anche di «riposizionamento». Aiutato sempre dagli sceneggiatori Alex Kurtzman e Roberto Orci, a cui si è aggiunto per l'occasione Damon Lindelof, tutti abilissimi nel coccolare i fan della serie con rimandi e allusioni a episodi e battute diventati «storici», ma capaci anche di conquistare gli spettatori «nuovi» con una storia godibilissima anche se non si ha una conoscenza enciclopedica del mondo trekkiano. 
Paolo Mereghetti su Il Corriere della Sera

Si può fare un blockbuster con l'anima? Sì, se lo affidate alla persona giusta. Uno come J.J. Abrams, per capirsi, capace di sfidare il mito confezionando, con Star Trek - Into Darkness (da domani in sala), un titolo che piacesse sia ai fan della saga spaziale, sia a chi non digerisca la fantascienza. Lo ha fatto usando le armi che gli sono più congeniali e, in particolare, puntando sulle scene d'azione davvero impressionanti e che fanno ben sperare anche per il nuovo Star Wars. 
Maurizio Acerbi su Il Giornale 

Into Darkness è scoppiettante, divertente, spettacolare ed esilarante. La regola del grande numero due stavolta non tradisce.
Ian Freer su Empire 


Abrams ci regala un'esperienza di visione senza gravità, facendoci fluttuare nello spazio come dentro a una campana di vetro. La sua mano ci culla, disegnando curve di una molle deriva. Riassaporiamo il piacere infantile del cinema. Felici e narcotizzati, dimentichiamo: dove siamo e che cosa abbiamo davanti. E il naufragar m'è dolce in questo mare.
Gianluca Arnone su Cinematografo.it

Into Darkness. Star Trek è spettacolare, divertente, disseminato di citazioni per i fan ma godibile anche per i profani. Abrams & Co. dimostrano di sapere molto bene cosa si deve fare in un reboot: non azzerare il passato, ma tenerne conto per cambiarlo.
Daniela Catelli su Comingsoon.it

Curatissimo nella confezione senza risultare inutilmente magniloquente - altra qualità estetica che accomuna il cinema di Abrams e quello di Spielberg - Into Darkness è un lungometraggio intelligentissimo ma soprattutto potente. Non frastorna lo spettatore con lo spettacolo ma lo entusiasma con l'energia sprigionata dall'equilibrio tra storia e messa in scena. è un dono sempre più raro nel cinema mainstream americano, e per questo va maggiormente evidenziato e applaudito.
Adriano Ercolani su Film.it

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