Rassegna stampa "House at the end of the street": recensioni da stampa e web sul film horror con Jennifer Lawrence

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Avevamo già parlato del film horror con Jennifer Lawrence, la ragazza di Hunger Games, "Hates - House at the end of the street" uscito nelle sale questo week-end. Vediamo ora la rassegna stampa sul film: recensioni da stampa e web...

"House at the end of the street" (Horror - Usa 2012) di Mark Tonderai con Jennifer Lawrence, Elisabeth Shue, Max Thieriot, Nolan Gerard Funk, Krista Bridge
Alla ricerca di un nuovo inizio, Sarah, appena divorziata, e sua figlia Elissa trovano la casa dei loro sogni in una piccola e rurale cittadina. Appena alcuni eventi inspiegabili incominciano ad accadere, Sarah ed Elissa scoprono che i vecchi proprietari della casa a fianco alla loro sono stati uccisi dalla figlia, poi scomparsa, lasciando il fratello Ryan come unico sopravvissuto. 


Lo sceneggiatore David Loucka attinge nel campo delle pellicole da paura, ma neppure a metà il film rivela la sua sorpresa e il gioco diventa quanto mai prevedibile.(..) Lavorando di suoni e luci il regista si impegna come può a creare un clima di allarme.
Alessandra Levantesi su La Stampa 

Gli elementi sono consunti dall’uso, ma un poco di tensione e di eleganza le mette il regista Mark Tanderai, con piglio da videoclip, ma deve lavorare su materiali narrativi geografici che vengono dalle paure antiche da fiaba.
Maurizio Porro su Il Corriere della Sera

Colpi di scena prevedibili, regia piatta e personaggi poco abbozzati. Per fortuna, c’è la bravissima Jennifer Lawrence a giustificare, in parte, il biglietto. Occasione sprecata.
Maurizio Acerbi su Il Giornale

Un pasticcio mal cronometrato con poca continuità, sovraccaricato di shock uditivi in ​​un disperato tentativo di compensare la suspense minima.
Stephen Holden su New York Times 

Una giovane ragazza tormentata giovane + una casa piena di brutti segreti = un film horror trito e visto centinaia di volte, anche se Jennifer Lawrence è guardabile.
David Rooney su Hollywood Reporter


Difficile scrivere peggio un film di genere: la rivelazione arriva dopo soli venticinque minuti, il resto si dilunga inutilmente senza alcuna tensione. E poi - cosa strana per questo tipo di prodotti - manca il sangue, elemento fondamentale perché lo slasher-movie possa essere efficace. Neppure la presenza scenica di Jennifer Lawrence salva un film senza alcuna idea originale.
Adriano Ercolani su Il Cinematografo

L'omaggio alle tecniche del genere, in sceneggiatura e regia, è talmente calcolato da non emozionare mai davvero, anche perché tutti gli stereotipi situazionali di questo tipo di film sono già stati gonfiati e fatti esplodere con sagace autoironia da Wes Craven e dai suoi Scream. Manca nel lavoro di Tonderai una marcia in più per trasformare il meccanismo in emozione reale.
Domenico Misciagna su ComingSoon

Il film risulta noioso anche in presenza di richiami espliciti a "Psyco" di Alfred Hitchcock e impliciti a "Il Silenzio Degli Innocenti" di Jonathan Demme (specialmente nella sequenza più drammatica del pre-finale). Poteva essere un modo di omaggiare due capolavori del Cinema, ma Mark Tonderai non è riuscito a reinterpretare nemmeno un pallido frame né dell'uno né dell'altro.
Antonio Pettierre su Ondacinema 

E' certamente buona l'intenzione, è innegabile l'originalità dell'impianto generale, ma se non fosse per la protagonista di "Hunger Games" che troneggia anche fisicamente sulla scena schiacciando gli altri personaggi, la storia risulterebbe ancora meno riuscita. All'atto della realizzazione, alcune buone idee e colpi di scena scemano in blandi clichè horror.
Irene Armaro su EcodelCinema

1 commento:

  1. più che una rassegna stampa, c'è da fare una rassegna fotografica su jennifer lawrence! ;D

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