Stasera su Iris alle 21.04 "Gioventù Bruciata", film cult e testamento della breve vita di James Dean. Tutta la storia dell'attore di seguito...
Più un mito iconico che un bravo attore? La domanda è lecita ma i film, solo tre, sono pochi per giungere a una conclusione. Di certo ha segnato più generazioni ed è stato un fenomeno di infatuazione collettiva, negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Questo ragazzo introverso, che trascorre l'infanzia e l'adolescenza nel Midwest, ospite di parenti perchè aveva cinque anni quando morì la madre a Los Angeles. Gira soltanto tre film, tutti nel 1955, a 24 anni. Ha il volto del solitario che è: un animale istintivamente capace di dominare palcoscenico e il set cinematografico, pronto a immedesimarsi nei personaggi con facilità prodigiosa, naturale, e a trasformarli in altrettante immagini speculari di se stesso. In "La valle dell'Eden" di Elia Kazan, che lo ha scoperto a Broadway, dove è il figlio ribelle di un fattore autoritario interpretato da Raymond Massey. In "Gioventù bruciata" di Nicholas Ray è un ragazzo insofferente, che paga per colpe non commesse e non sapendo perchè. In "Il Gigante" ha il piglio arrogante di chi si è fatto da sè diventando ricco proprietario di pozzi di petrolio in Texas. E lui, che diventa attore suo malgrado, che conquista fama e ricchezza senza avere alcun tempo di decantazione compra una Porsche e muore.
GIOVENTU' BRUCIATA
Due ragazzi e una ragazza tutti alle prese con difficili situazioni
familiari partecipano ai giochi pericolosi di una banda. Sono ricercati
dalla polizia dopo un incidente mortale. Uno di loro muore. Uno dei 3
film che fecero di Jimmy Dean un divo, emblema della gioventù "ribelle
senza causa" degli anni '50 e confermò in N. Ray uno dei cineasti più
sensibili e originali di Hollywood. Molte sequenze memorabili, ma anche,
in fondo, un eccesso di ingenuità sentimentale che oggi lo fanno
apparire un po' sdato e datato. Tra gli attori di secondo piano anche D.
Hopper.
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