La rassegna stampa, recensioni da stampa e web, su "Pacific Rim": il nuovo film di Guillermo Del Toro con i robot che il regista raccomanda di non chiamare Transformers...anche se un pò ci assomigliano...E voi l'avete visto?
di Guillermo Del Toro con
Charlie Hunnam, Ron Perlman, Idris Elba, Burn Gorman, Charlie Day, Diego Klattenhof
TRAMA
TRAMA
QUANDO UNA LEGIONE DI CREATURE MOSTRUOSE, CHIAMATE KAIJU, EMERGE DAGLI
OCEANI, SCOPPIA UNA GUERRA DESTINATA A DISTRUGGERE MILIONI DI VITE E
CONSUMARE LE RISORSE UMANE PER TUTTI GLI ANNI A VENIRE.
PER COMBATTERE I GIGANTESCHI KAiJU VIENE CREATA UN’ARMA SPECIALE: ENORMI
ROBOT, CHIAMATI JAEGER, CONTROLLATI SIMULTANEAMENTE DA DUE PILOTI LE
CUI MENTI SONO COLLEGATE A UNA RETE NEURALE. MA ANCHE I JAEGER SEMBRANO
IMPOTENTI DI FRONTE ALLA FEROCIA DEGLI INSTANCABILI KAIJU. SULL’ORLO
DELLA SCONFITTA, LE FORZE MILITARI CHE DIFENDONO L’UMANITA’ NON HANNO
ALTRA SCELTA CHE RIVOLGERSI A UN DUO DI EROI MALE ACCOPPIATI: UN EX
PILOTA CADUTO IN DISGRAZIA (CHARLIE HUNMAN) E UNA RAGAZZA RECLUTA SENZA
ESPERIENZA (RINKO KIKUCHI), CHE VENGONO CHIAMATI A PILOTARE UN
LEGGENDARIO QUANTO OBSOLETO JAEGER, UNA RELIQUIA DEL PASSATO. INSIEME I
DUE SARANNO L’ULTIMO BASTIONE DELL’UMANITA’ PRIMA DELL’APOCALISSE.
Monotono anche nell’aspetto visuale, l’eccesso fantasy di Guillermo del
Toro non trova misura, ricalca orme altrui e s’inoltra nella noia e nel
ridicolo col passo del suo enorme alien.
Maurizio Porro su Il Corriere della Sera
Ipnotizzando le platee con mirabilia scenografiche realizzate in una miscela di computer graphic e alto artigianato il regista Guillermo del Toro trova modo di esprimere la sua vena gotico-fantastica e nel film si accende la scintilla emozionale
Alessandra Levantesi su La Stampa
Lunghezza eccessiva, monotonia, frastuono, assurdità della trama,
abbondare di effetti speciali, mancanza si spessore psicologico dei
protagonisti..
Massimo Bertarelli su Il Giornale
Un’orgia di metallo schiacciato che suona come un episodio 3D esteso di "Power Rangers" a acido molto costoso.
Justin Chang su Variety
Immaginifico è tutto quello che ogni film di mostri della storia del
cinema avrebbe voluto essere: senza limiti in termini di budget, effetti
visivi di primissima classe, colossi che reagiscono e calcolano le
circostanze in maniera intelligente, un regista furbo che inserisce un
certo senso dell'umorismo e della sorpresa appena può, una bella
percentuale di personaggi che non interessa seguire e alcuni bei colpi
di scena.
Eccessivo, rutilante, perfetto per i nostalgici di un certo tipo di
fantascienza - il genere "mostri giganti contro robot giganti" - che
arriva fino a Neon Genesis Evangelion e oltre, Pacific Rim offre due ore
di intrattenimento a colpi di scontri e immagini titaniche, di paesaggi
devastati e prevedibilissimi percorsi di riscatto.
Marco Chiani su mymovies.it
Evasione pura, fracassona, visivamente polposa, non per forza scema ma
nemmeno intellettualmente proibitiva (tutt'altro), l'ultimo lavoro di Guillermo del Toro
è tra i più leggeri della sua filmografia. Persino trascurabile sotto
il profilo dell'originalità poetica e della consistenza narrativa.
Gianluca Arnone su cinematografo.it
Dopo i centotrentuno minuti di Pacific Rim, avvincenti,
visivamente abbacinanti e sostenuti da un calzante (e quindi lodevole)
3D, si esce dalla sala con la consapevolezza di aver ammirato un gran
bel giocattolone, un blockbuster tecnicamente ineccepibile ma
narrativamente un po' debole. Alla grandiosità della messa in scena,
oltre a quella dei mecha e dei kaijū, non corrisponde infatti un adeguato spessore della sceneggiatura e dei personaggi.
Enrico Azzano su cineclandestino.it
Il limite maggiore di "Pacific Rim" sta però in una sceneggiatura fin
troppo semplicistica, zeppa di clichè, di soluzioni prevedibili, di
originalità ambivalente e, soprattutto, personaggi monodimensionali
(alcuni al limite della macchietta, come i due scienziati interpretati
da Charlie Day e Burn Gorman), la cui componente umana (con tutto il
campionario di complessità, contraddizioni e retaggi di un doloroso
passato) è tratteggiata sbrigativamente, sacrificata in nome dell'azione
e delle meraviglie visive, tra cui spicca un 3D sorprendentemente
funzionale e meno molesto dei consueti standard.
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