"The Lone Ranger" è l'adattamento cinematografico Disney di una serie tv anni '50 con al centro il ranger solitario John Reid (Armie Hammer) e l'inseparabile amico indiano Tonto (Johnny Depp) dal 3 luglio 2013 nelle sale. Un blockbuster estivo che sembra voler regalare a Johnny Depp un nuovo personaggio icona dopo Jack Sparrow de "Il Pirata dei Caraibi". Di seguito la rassegna stampa con le recensioni da stampa e web.
di Gore Verbinski con Armie Hammer, Johnny Depp, Ruth Wilson, Tom Wilkinson, Helena Bonham Carter
John Reid è un uomo di legge che deve la vita alle cure del nativo
americano Tonto, meritevole di averlo salvato quando era in punto di
morte. Ristabilitosi, l'uomo decide di indossare una maschera per
aiutare i più deboli e vendicare i suoi compagni, andando in giro con lo
pseudonimo di "Ranger solitario" ed avvalendosi dell'aiuto del fedele
Tonto.
The Lone Ranger somiglia molto di più a un episodio dei Pirati dei Caraibi che a un western di Ford con John Wayne. Palesemente scelto per offrire a Depp un nuovo personaggio di culto dopo Jack Sparrow, il bizzarro indiano Tonto (che nella serie originale era taciturno e qui diventa logorroico), il film, pieno di treni, cavalli, pellerossa e giacche azzurre, pare una visita guidata a Disneyland, nel parco tematico dedicato alla Frontiera.
Roberto Nepoti su La Repubblica
Giocato sul racconto un po’ buffo, un po’ epico e un po’ malinconico di
Tonto, il film fatica a trovare un registro unitario restando in bilico
fra western, commedia e pellicola per ragazzi. D’altra parte, momento
per momento è godibilissimo, vuoi per i valori della messa in scena (fra
cui una splendida ambientazione senza badare a spese), vuoi per il
ritmo dell’azione; vuoi per l’accattivante simpatia di Hammer e lo
stralunato umorismo del carismatico Depp.
Alessandra Levantesi su La Stampa
Il vero protagonista è Tonto, interpretato da Johnny Depp, sulla cui
fama piratesca è stato eretto questo nuovo colossal western il cui esito
è però incerto.
Dario Zonta su L'Unità
Il film dura tanto ma, a parte qualche inevitabile passaggio a vuoto,
il ritmo è bello frizzante. I duetti tra i due stravaganti protagonisti
sono il tocco in più, insieme ad un buon cast di contorno e a una
scenografia da Oscar.
La cucina caraibica fa fusion con il tex-mex senza palato ferire, il ritmo non perde troppi colpi nonostante le due ore e mezzo di durata, l’ironia e il nonsense rubano qualche buona scena, Depp e Hammer lavorano sulla chimica..Entertainment di frontiera, frizzi e lazzi western, ma con (oltre alla durata proibitiva: 149 minuti...) un tot di melassa action e buoni sentimenti nella fondina da far sbiancare perfino il nostro Tex.
Federico Pontiggia su Il Cinematografo.it
Terminato il giro di giostra, ci si scrolla di dosso senza troppa fatica il polverone spettacolare che The Lone Ranger
ha sollevato per nascondere la sua carenza di sostanza. Con i tempi che
corrono, le cose potevano andare peggio: ma Un altro biglietto è da
escludersi. Come dice Tonto al Ranger quando sul finale si arrischia a
manifestare troppa soddisfazione: “Non farlo mai più”: una volta basta e
avanza.
Federico Gironi su ComingSoon.it
Se c’è qualcosa che più di ogni altra appare azzeccata in The Lone
Ranger è proprio la sua venatura demenziale. Pronunciata quanto basta
per non infastidire, trattasi della componente determinante, la quale
impreziosisce una storia che mai, in nessun caso, si prende sul serio.
Anzi, il film si fa beffa di certi consolidati scenari, girandoci per lo
più attorno per la prima metà circa del film, salvo poi dare libero
sfogo al proprio estro votato al nonsense.
Antonio Maria Abate su Cineblog.it
The Lone Ranger paga una certa verbosità che lo rende a tratti noioso. Che è, appunto, bizzarro per un film che non tira mai il fiato e cerca a tutti i costi, ecco il peccato, il colpo a effetto.
Nicola Di Francesco su FilmUp.it
La pellicola condensa azione e humour non lesinando alcunché sul piano
della spettacolarità. L'altissimo budget sprigiona tutte le sue forze
dando fin dall'inizio l'impressione di voler regalare nel finale dei
veri e propri fuochi d'artificio (cosa che poi accadrà, in un
pirotecnico inseguimento ad altissimo tasso di azione).
Francesco Fiero su SpazioFilm.it
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