Drammatico - Messico 1962
di Luis Bunuel
con Silvia Pinal, Enrique Rambal, Jacqueline Andere, José Baviera
Dopo "Viridiana", Bunuel torna in Messico per un nuovo film contro il mortifero ordine costituito: "L'angelo sterminatore". Sarcastica beffa contro i riti della borghesia. Un gruppo di bella gente della capitale si raccoglie, dopo il teatro, nel palazzo della famiglia Nobile. Si cena e non si bada, sulle prime, alle stranezze che accadono. A poco a poco ci si rende conto che si dovrà passare la notte nel palazzo. Al sorgere del nuovo giorno si scopre che un ospite è morto. Si tenta di uscire, ma un invisibile barriera blocca le porte. Si diffonde il panico. Due fidanzati si suicidano. Si scatenano gli istinti, occorre offrire all'angelo sterminatore una vittima sacrificale e la si individua nel padrone di casa.
Compare sulla porta un gregge di pecore. Una ragazza intuisce che si può rompere l'incantesimo se ciascuno riprende la sua posizione che aveva assunto all'inizio della serata. Liberi, tutti si dirigono verso una chiesa per intonare un inno di ringraziamento. Il sollievo dura poco, perchè di nuovo sono bloccati sulla porta del tempio, dove ora entra un altro gregge di pecore....
Bunuel si diverte, impassibile e feroce. Lo spazio chiuso è, insieme, una prigione e un rifugio: ognuno sceglie il gesto che gli si addice, chi si uccide, chi fa l'amore, chi armeggia per salvarsi. Grande fotografia, in bianco e nero, del messicano Gabriel Figueroa con luci suggestive che ritraggono tutto il dramma della situazione.
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