CineStory, la storia del cinema - Gli attori: Cary Grant (Bristol 1904 - Los Angeles 1986)
Di umilissime origini, fugge dalla miseria infilandosi in una compagnia di saltimbanchi e facendo di tutto (il cantante e il giocoliere). A New York si arrangia girando sui trampoli per le strade con i manifesti pubblicitari. Lo ingaggiano per spettacoli musicali, lo ritengono adatto per il cinema guardandolo così elegante e inglese. Sternberg lo scrittura per "Venere bionda" (1932) con Marlene Dietrich, la vamp Mae West se lo sceglie come partner per "Lady Lou" (1933) di Lowell Sherman.
La commedia sofisticata del decennio d'oro ha ora l'interprete maschile ideale: Grant passa con disinvoltura da "L'orribile verità" (1937) di Leo McCarey a "Susanna" (1938) di Howard Hawks, a "Incantesimo" (1938) di George Cukor con Katharine Hepburn fino a "La signora del venerdì" (1939) sempre di Hawks. Si apre poi il capitolo Hitchcock. Grant non deve cambiar nulla nel suo stile: trasferisce nei gialli, anche più tesi, il suo sorriso ammiccante, la sua indifferenza di gentiluomo che ne ha viste di tutti i colori. E sono piccoli gioielli di recitazione: "Il sospetto" (1941), "Notorius" (1946), "Caccia al ladro" (1955), "Intrigo internazionale" (1959). Torna alla commedia con Stanley Donen che lo dirige in "Indiscreto" (1958) con Ingrid Bergman e "Sciarada" (1963) con Audrey Hepburn. Per "Il ribelle" (1944) di Clifford Odets riceve una candidatura all'Oscar. Ha ricevuto l'Oscar alla carriera nel 1970.
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"Notorius" (1946) |
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