Roberto Benigni: la sua filmografia, i suoi dvd in attesa del prossimo film

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Da un pò di tempo Roberto Benigni è associato quasi esclusivamente a Dante e alle sue letture in Piazza Santa Croce, tra l'altro trasmesse in tv più volte, ma aspettiamo presto un suo ritorno al cinema. Nel frattempo ripercorriamo la sua filmografia in questo post.

Il comico toscano non nasce al cinema ma sui palcoscenici teatrali e televisivi come dissacrante monologhista "Onda Libera" su Rai2 dove l'attore-regista era autore e protagonista. Benigni, come Totò, presenta da subito una caratteristica che non finirà mai di abbandonare la comicità cinematografica italiana: il dialetto come medium di collegamento tra l'espressività linguistica e il corpo dell'attore. Nell'attore-regista toscano l'eccesso linguistico viene arricchito dal classicismo (pensiamo a "Il figlio della pantera rosa" (1993) di Blake Edwards in cui Benigni reincarna lo slapstick di Mack Sennett). Un volto e una voce che ha messo daccordo critica e pubblico, italiani e stranieri, tanto che vince il Premio Oscar come attore protagonista recitando in un film in lingua straniera, primo attore non anglofono a essere premiato. "Il figlio della pantera rosa" non è l'unico film straniero in cui lavora ma Jim Jarmusch lo chiama a recitare in ben tre suoi film: "Daunbailò" (1986), "Taxisti di notte" (1992), "Coffee e Cigarettes" (2003).
e all'interno di trasmissione all'avanguardia come

Al cinema esordisce come attore in "Berlinguer ti voglio bene" (1977) dove, insieme a Giuseppe Bertolucci alla regia, rielabora un testo teatrale. Nel 1979 lavora, stavolta, con Bernardo Bertolucci, per "La luna" dove si analizza il rapporto madre-figlia. Di certo lo conosciamo di più per "Il Pap'occhio" dove lavora con Renzo Arbore, con cui aveva già lavorato in televisione, e la pellicola racconta di Renzo Arbore che riceve l'incarico da Papa Giovanni II di creare una televisione vaticana. Nel 1981 è la volta di Sergio Citti con sceneggiatura di Vincenzo Cerami (che accompagnerà poi Benigni in tutti i suoi film) che fa interpretare all'attore toscano un Maestro nell'insegnare a "fare vento" dopo aver mangiato nei ristoranti in viaggio da Roma alla Toscana in "Il minestrone".

Da regista nel 1983 con "Tu mi turbi" lavora con sua moglie Nicoletta Braschi. Il film è in quattro episodio e non possiamo non ricordare l'episodio in cui interpreta un pastore che fa da baby-sitter a Gesù mentre Giuseppe e Maria sono a cena da amici. L'amicizia con Massimo Troisi si esalta in "Non ci resta che piangere" (1984) in un viaggio nel tempo a ritroso nel 1942. Torna ad essere dissacrante su temi della Chiesa in coppia con Walter Matthau ne "Il piccolo diavolo" (1988). Nel 1991 arriva il mitico "Johnny Stecchino", di nuovo con la moglie, dove gli equivoci, i giochi di parole, le trasformazioni fanno buon gioco per parlare di mafia e di società ridendo per tutta la pellicola. Ne "Il mostro" (1994), insieme a Vincenzo Cerami, ricostruisce lo stesso meccanismo di commedia degli equivoci di Jhonny parlando, anche stavolta, dei mali della nostra società...in questo caso quello di sbattere il mostro in prima pagina. Nel film, infatti, Benigni interpreta un disoccupato senza soldi che si arrangia come può che, solo perchè diverso dagli altri, viene accusato di delitti su diverse donne. Anche in questo caso si ride alla grande. Arriva nel 1997 il capolavoro sull'Olocausto "La vita è bella" per cui vince il Premio Oscar nel 1998. Nel 2002 fa una sua rilettura di "Pinocchio" e nel suo ultimo film da regista, "La tigre e la neve" (2005), dove la poesia, l'amore, la favola e il dramma prendono il posto della comicità che pur non manca.


Su La Gazzetta dello Sport da questa settimana (dal 21 agosto) vengono riproposti tutti i dvd di Roberto Benigni: non solo film ma anche la trasmissione televisiva "Onda libera", i suoi esordi teatrali e le pellicole meno conosciute. Naturalmente anche tutti i più grandi successi. Nel primo numero dell'iniziativa il film "Jhonny Stecchino". A questo link l'iniziativa Benigni Cult : (http://bit.ly/BenigniCult)


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