Nel giorno 8 uno dei film più attesi del Festival di Venezia 2013: "L'intrepido" di Gianni Amelio, film italiano in concorso sulla crisi interpretato da Antonio Albanese. L'accoglienza è stata delle peggiori nella prima proiezione alla stampa: fischi e tanti buu per la pellicola i cui dialoghi e scrittura sono giudicati pessimi. Il film esce da domani 5 settembre nelle sale.
Antonio Albanese si muove come un novello Charlie Chaplin alle prese con la catena di montaggio da un lavoro all'altro con l'unica missione di alzarsi la mattina ed avere un obiettivo da portare a termine. In una Milano desolante Antonio Pane ha perso il lavoro e ha divorziato dalla moglie ma lui non si arrende. Antonio trova il modo di lavorare facendo da "rimpiazzo": sostituisce chi deve assentarsi dal lavoro e rischia di essere scoperto. Pane fa di tutto: dal cameriere al tramviere, dal muratore al venditore ambulante purchè abbia qualcosa da fare e sembra affatto angustiato da tutti i suoi problemi e dall'avvilente realtà che lo circonda. Ha sempre la speranza ed è quello il messaggio che Amelio voleva lasciare con questa pellicola. Peccato che alla prima proiezione per la stampa un coro di fischi e buu ci abbia tolto anche questa. Durante la conferenza stampa ci sono stati solo applausi e Amelio si difende dalle critiche dicendo: "è un film fortemente fuori moda perché non orecchia nulla. 'Miracolo a
Milano' è stato evocato e mi onora se solo un fotogramma vi somigliasse
sarei già felice".
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