CineStory - Gli attori: Rita Hayworth

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CineStory, la storia del cinema - Gli attori: Rita Hayworth (New York 1918 - Los Angeles 1987).


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Il nome dell'attrice è legato a Gilda (1946) di Charles Vidor. Nasce una diva con la sua apparizione sul palcoscenico in abito lungo, mentre canta "Put the Blame on Mame" e si sfila i guanti che le coprono i gomiti. Si sa che Gilda fu chiamata la bomba atomica sganciata sull'atollo di Bikini. Lei, l'attrice, è figlia di un ballerino spagnolo e di una ballerina della Ziegfeld Follies. Arriva al cinema nel 1935, dopo aver praticato, la danza dall'età di 12 anni. Non succede nulla d'importante fino al 1939, quando interpreta "Eroi senza gloria" di Howard Haws.

"Gilda" (1946)

E' un tipo latino, di forme generose, di sguardo profondo: "Sangue e arena" (1941) di Rouben Mamoulian è un bel melodramma fatto per lei. Ma Hayworth è abile anche come ballerina e tiene testa a Fred Astaire in "L'inarrivabile felicità" (1941) di Sidney Lanfield e in "Non sei mai stata così bella" (1941) di William Seiter. E' come il preludio per arrivare al grande successo di Gilda. Ma in quel 1946 c'è anche una prova più sofferta, quella che all'attrice impone Orson Welles, il marito, con un trhiller affannato, "La signora di Shangai". Incarnazione della femme fatale, perversa fino al limite del ridicolo, ma rappresentata con molta convinzione dal regista dittatore, Hayworth sfodera un temperamento insospettato.

"La signora di Shangai" (1946)

La ritroveremo in film meno interessanti come "Gli amori di Carmen" (1948) di Charles Vidor mentre si sposa per la terza volta con il principe Alì Khan. Nel 1957 un talento drammatico in "Pal Joey" (1957) di George Sidney e nel 1958 un bel duetto con Burt Lancaster in "Tavole separate", testo teatrale messo accuratamente in scena da Delbert Mann. Dopo quello con Alì Khan, altri due matrimoni vanno in fumo e la salute comincia a deteriorarsi. Dopo aver girato "L'avventuriero" (1967) a Roma, un film di Terence Young da Conrad con Anthony Quinn, tenta il teatro ma deve rinunciare perchè dimentica le battute (si inizia a parlare per lei di alcolismo). Non è alcolismo, l'attrice è affetta dal morbo di Alzheimer che la fa morire all'età di 68 anni.




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