Rassegna stampa "Cose Nostre - Malavita": recensioni da stampa e web sul nuovo film di Luc Besson

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Rassegna stampa "Cose Nostre - Malavita", recensioni da stampa e web sul film della famiglia dei pentiti in Normandia by Luc Besson con Robert De Niro e Michelle Pfeiffer.


COSE NOSTRE - MALAVITA (Thriller - Usa 2013)
di Luc Besson con Robert De Niro, Michelle Pfeiffer, Tommy Lee Jones
La famiglia di un vecchio boss pentito della malavita (Robert De Niro) viene mandata in Normandia a vivere sotto il programma di protezione del caso. Naturalmente devono stare buoni per non mettersi troppo in mostra ma per una famiglia come la loro è un pò difficile...E quindi, in pieno stile Besson, oltre a ridere ci saranno tanta azione, esplosioni e scazzottate. 


La prima parte consiste in una commedia di crimine piuttosto vivace, grazie a tre veterani dello schermo: Bob DeNiro, che sembra divertirsi di nuovo dopo molti film svogliati, Michelle Pfeiffer; un impagabile Tommy Lee Jones tutto facce torve. L’epilogo è una strage alla Tarantino, troppo truculenta in rapporto al resto. 
Roberto Nepoti su La Repubblica



C’è un curioso intreccio di rimandi dietro Cose nostre - Malavita, black comedy che è una parodia di quel cinema di mafia di cui il produttore esecutivo Martin Scorsese è sublime maestro. La commedia non trova il suo equilibrio, ma la coppia De Niro-Pfeiffer funziona bene e c’è almeno una trovata deliziosa, quando Blake trascinato nel locale cineclub per commentare un film di Minnelli (di cui non sa nulla), si trova invece a disquisire dottamente su Good Fellas. 
Alessandra Levantesi su La Stampa

Inutile chieder tanto a Besson. Le scene violente sono risolte al minimo sindacale: montaggio veloce e rock, con tanti saluti alla finezza. Però Cose nostre (…) offre, anche grazie al cast almeno un paio di grandi momenti (…) E il film, almeno per un po’, smette di somigliare a una sit-com di lusso. 
Fabio Ferzetti su Il Messaggero

Omaggio di Besson a Scorsese attraverso una commedia nera, esaltata da un cast ispirato. Le situazioni, davvero divertenti, offrono risate a getto continuo.
Maurizio Acerbi su Il Giornale 


Il film di Besson sfiora è l’umorismo nero che avrebbe invece giovato. Molti spunti sui cliché tra francesi/americani/italiani non sono approfonditi a dovere, così come alcune circostanze vendicative della famiglia avrebbero potuto offrire più creatività nella messa in scena. La stessa risoluzione finale a colpi di arma da fuoco lascia a metà lo spettatore, tra il desiderio di avere più fuoco e meno dramma o meno fuoco e più umorismo.
Antonio Bracco su comingsoon.it



Cose nostre trae ispirazione dal romanzo Malavita di Tonino Benacquista, ma tra le righe sovverte l’enciclopedia di genere mafia-movie: per darvi un’idea, è come farcire il classico film gangster americano con Tarantino e Jeunet. Da crepare, sì, ma dal ridere.
Federico Pontiggia su cinematografo.it

Il film rimane infine sempre in bilico tra dramma e commedia, oltretutto sorprendentemente troppo esitante a premere l'acceleratore sul lato black della comedy, senza approfondire gli spunti di humor nero che avrebbero potuto rendere la commedia ancora più scorretta e di conseguenza più brillante e divertente.
Alessandro Antinori su movieplayer.it

Film insolito, a firma di Luc Besson, non nuovo ai gangster movie (vi ricordate di Léon con Jean Reno?), ma che riesce a far convivere adeguatamente romanticismo e violenza in un film dai toni farseschi, che può contare su tre interpreti di consumata esperienza e che si muovono in perfetta sintonia. 
Beppe Musicco su sentieridelcinema.it

Cose Nostre – Malavita può essere considerato un omaggio di Besson al genere criminale con il coinvolgimento nel progetto di Martin Scorsese, che ha fatto la storia di questo filone, e la menzione di un suo film, Quei bravi ragazzi, a cui lo stesso De Niro ha preso parte. L’elemento meta- cinematografico insieme alla caricatura dei personaggi e all’ umorismo, dato per lo più da battute sulla cultura americana/francese/italiana e da un Robert De Niro, boss di origini italo-americane, sotto le mentite spoglie di scrittore, che preso dall’ispirazione vuole scrivere davvero il romanzo della sua vita con una vecchia macchina da scrivere, rendono il film piacevole. Tuttavia, se da una parte la pellicola fa sorridere per i suoi eccessi e la sua ironia, dall’altra, nella sua trama e dinamiche sanguinarie, non mostra nulla di nuovo restando fine a se stessa e priva di elementi davvero brillanti che le permettano di distinguersi per originalità.
Elisa Cuozzo su voto10.it

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