Rassegna stampa "Emperor", recensioni da stampa e web. Indagine militare post seconda guerra mondiale che si unisce a indagine sentimentale e storia d'amore dal regista Peter Webber con Tommy Lee Jones.
EMPEROR (Drammatico, Storico, Guerra - Usa 2013)
di Peter Webber con Tommy Lee Jones, Matthew Fox, Eriko Hatsune, Toshiyuki Nishida
Dopo la resa giapponese, verso la fine della seconda guerra mondiale, il
Gen. Fellers ha il compito di decidere se l'imperatore Hirohito dovrà
essere impiccato come criminale di guerra. A influenzare la sua sentenza
è sua ricerca di Aya Shimada, una donna giapponese conosciuta anni
prima negli Stati Uniti.
Dieci anni dopo La ragazza con l’orecchino di perla,
Peter Webber dirige un piccolo kolossal (ci sono scene di guerra, ma il
budget è limitato) pieno di buona volontà facendo anche lui ammenda,
dopo il magistrale Lettere da Iwo Jima di Eastwood, della retorica sui
perfidi musi gialli. Adotta una regia molto tradizionale, punteggiata di
flashback sull’amore impossibile tra il militare e la fanciulla
giapponese, che non contribuisce Roberto Nepoti su La Repubblica
Peter Webber vince la guerra quando affronta il rapporto
MacArthur-Hiroito (da brividi l’incontro conclusivo tra i due) ma perde
clamorosamente quando racconta la storia d’amore insipida di Fellers.
Francesca Alò su Il Messaggero
Tiepido melo drammone parastoico, con dimenticabile love story incorporata (…) Scarse le emozioni, anche per colpa di interpreti manichini.
Un'indagine militare e una strettamente privata, due piste da seguire,
dipanate entrambe in un paesaggio urbano devastato, Emperor sceglie di
raccontare uno dei momenti cruciali della storia contemporanea,
sommandoci una vicenda d'amore che sguazza nella convenzione più
manifesta. Paralleli, i due percorsi risultano anche ben miscelati nella
sceneggiatura di Vera Blasi e David Klass (tratta da "His Majesty's
Salvation" di Shiro Okamoto), sebbene, ad uno sguardo più attento, diano
l'impressione di remare l'uno contro l'altro, togliendosi spazio e
doveroso approfondimento a vicenda: a rimetterci maggiormente è quella
tormentata relazione amorosa che non può non rimanere a livello di
intreccio da fotoromanzo.
Marco Chiani su mymovies.it
L'opera del regista de "La ragazza con l'orecchio di perla", nonostante
qualche lentezza nella sceneggiatura, è toccante, meditata, che parla di
pace sia materiale nella ricostruzione del Giappone, sia spirituale
nelle domande che trovano finalmente risposta. Un film che rende omaggio
e onore ai sconfitti e che contemporaneamente pone tutti gli uomini
sullo stesso piano, mettendo da parte vecchi rancori, nel segno del bene
comune.
Sara Prian su voto10.it
Film complesso, da un punto di vista storico equidistante tra vincitori e
vinti (la produzione con capitali nipponici e occidentali ha
sicuramente facilitato questo approccio), segnato da un bel finale in
cui il generale MacArthur rompe gli indugi e, al cospetto
dell'imperatore, prende una decisione fondamentale per lo scenario
politico di allora. Peccato solo per una certa inadeguatezza del
protagonista, Matthew Fox, che non sempre riesce a reggere da solo
l'intensità della materia trattata e che, al cospetto del grande Tommy
Lee Jones, si fa piccolo piccolo, quasi scomparendo.
Simone Fortunato su sentieridelcinema.it
La pellicola, priva di picchi, non decolla mai, ma si barcamena in
un'alternanza tra pubblico e privato, presente e passato, fino alla
risoluzione finale. Gli appassionati di storia ne apprezzeranno il
tessuto, ma un maggior carico di ambizione avrebbe giovato al film
rendendolo accattivante per un pubblico più ampio.
Valentina D'Amico su movieplayer.it
Troppo lento, basato su una storia su cui farci un qualcosa di
convincente era veramente una sfida ardua. L’immissione della storia
sentimentale per rendere il tutto più interessante si rivela essere del
tutto inutile gettando il film in un baratro di noia senza fondo. Peter Webber non osa mai: regia lineare, statica. Tommy Lee Jones è alla sua millesima volta nei panni di un superiore dell’esercito americano… massimo rispetto per te Tommy, ma basta… vedere te o lo Zio Sam ormai è la stessa cosa!
Dottorjeff su cinemanestwordpress.net
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