Dopo aver visto le posizioni 31-40 della nostra classifica dei migliori film del 2013 arriva la seconda parte con le posizioni n. 21-30.
30 - GLORIA
Racconto
di solitudini e di gente comune...racconto minimalista ma intenso della
vita, senza troppi orpelli e melodrammi il regista ricrea la
naturalezza del quotidiano. Paulina Garcia magnifica premiata con
l'Orso d'Argento a Berlino.
29 - IL FIGLIO DELL'ALTRA
Lo scambio di identità, di figli, di storie è l'inizio di un dramma
familiare che è occasione di riflessione sul conflitto secolare tra due
popoli separati da una barriera dove è il destino che ti fa nascere da
una parte o da un'altra. Il regista tocca l'argomento non attraverso la
violenza delle bombe ma entrando nella vita quotidiana di due famiglie
separata dalla barra di un check-point. Un
gioiellino dalla Francia di Lorraine Levy che si sofferma sui buoni
sentimenti senza diventare buonista, indaga il conflitto tra Israele e Palestina attraverso uno
sguardo piccolo, su cose piccole, che diventa grande.
28 - SALVO
Un altro esordio alla regia quello di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza. Un altro piccolo gioiello italiano di quest'anno. La mafia come non l'avete mai vista...lontana da stereotipi da sceneggiato tv e da pesanti retoriche. Un poliziesco che si intreccia a una storia sentimentale dai dialoghi ridotti e da un'estetica quasi non italiana...che in alcuni casi è un bene.
27 - LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE
21 - STILL LIFE
Piccolo capolavoro di un regista italiano, Uberto Pasolini, realizzato in Inghilterra con pochissimi elementi (d'altronde si parla di morte e solitudine)...Tutto lavoro di sottrazione e tutta la pellicola, molto asciutta, è centrata su Eddie Marsan che sembra uscito quasi da un fumetto. Sembra una pellicola fredda, per quanto minimale, ma c'è tanta vita nella morte e poi c'è la sorpresa.
Leggi anche tutti i nostri post sui migliori trailers, serie tv, film, horror del 2013
27 - LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE
Pif
è andato dovunque per reclamizzare il suo primo film da regista
assolutamente in linea con quelli che so stati i suoi lavori televisivi,
con il suo sguardo disincantato e il suo modo di farsi e porsi domande.
E allora il racconto delle stragi mafiose degli anni '70, spaziando
fino agli anni '90, viene fatto attraverso lo sguardo di un bambino che è
un piccolo Andreotti. Originale e divertente con parecchie sbavature.
26 - IL CASO KERENES
Orso d'oro a Berlino. Fino a che punto può arrivare una madre per difendere il proprio figlio?
25 - VENERE IN PELLICCIA
Roman Polanski fa suo un testo teatrale basato sul gioco delle parti tra un uomo e una donna. Solo due protagonisti, davvero bravi, e Polanski sempre più brillante dopo lo stupendo film da camera "Carnage".
24 - GIOVANE E BELLA
26 - IL CASO KERENES
Orso d'oro a Berlino. Fino a che punto può arrivare una madre per difendere il proprio figlio?
25 - VENERE IN PELLICCIA
Roman Polanski fa suo un testo teatrale basato sul gioco delle parti tra un uomo e una donna. Solo due protagonisti, davvero bravi, e Polanski sempre più brillante dopo lo stupendo film da camera "Carnage".
24 - GIOVANE E BELLA
La Giovane e bella di François Ozon
fiorisce come dinamite: chi temeva la solita tirata sulle fragilità e
le isterie di una adolescente, fotografata in una delicata fase di
passaggio, può ritenersi sollevato (cinematografo.it).
23 - GRAVITY
Niente
da dire visivamente esagerato con effetti speciali da brividi...Non si
rimane indifferenti in sala ma si esce dalla sala con poco da ricordare.
Regia magistrale di Alfonso Cuaròn ma manca la scrittura, la
sceneggiatura, insomma tutto il resto.
22 - THE GRANDMASTER
Wong Kar-wai, il regista di "In the mood for love",
si lancia in un film d'azione e di arti marziali con la stessa poetica
di sempre che è fatta di immagini e non di pianti, piagnistei o
retorica. Emotivamente potente come sempre quindi ed in più si
aggiungono le coreografie dei combattimenti esteticamente perfetti...La
storia però si perde nel troppo e nei troppi frammenti che si fa fatica a
rimettere insieme.21 - STILL LIFE
Piccolo capolavoro di un regista italiano, Uberto Pasolini, realizzato in Inghilterra con pochissimi elementi (d'altronde si parla di morte e solitudine)...Tutto lavoro di sottrazione e tutta la pellicola, molto asciutta, è centrata su Eddie Marsan che sembra uscito quasi da un fumetto. Sembra una pellicola fredda, per quanto minimale, ma c'è tanta vita nella morte e poi c'è la sorpresa.
Leggi anche tutti i nostri post sui migliori trailers, serie tv, film, horror del 2013
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