Rassegna stampa "Blue Jasmine", le recensioni da stampa e web sul nuovo film di Woody Allen con Cate Blanchett alle prese con la crisi...
BLUE JASMINE (Commedia drammatica - Usa 2013)
di Woody Allen con Alec Baldwin, Cate Blanchett, Louis C.K., Bobby Cannavale
Cate
Blanchett è una signora snob di New York che a causa del dissesto
finanziario del marito, Alec Baldwin, è costretta ad andare a vivere a
San Francisco dalla sorella (Sally Hawkins) e dovrà rinunciare al tenore
di vita di ricca casalinga alla moda. Si ride ma molto amaro.
Woody raggiunge una straordinaria armonia nel raccontare la verosimile
storia di una vita a due punte, tra presente e passato, un ping pong di
esattezza e tempismo tra l’alta società di Manhattan e i poveri sempre
più poveri, un confronto di due volgarità, una sofisticata e una
naturale.
Maurizio Porro su Il Corriere della Sera
Blue Jasmine è un puro concentrato Woody Allen: un film che parte con
l’aria di essere un’altra incantevole commedia delle sue e invece a un
certo punto, come accade in alcune sue pellicole, vira sul crinale del
dramma(…)Nella equilibrata tessitura del complesso, stratificato
copione, tutti i personaggi hanno riconoscibilità e gli interpreti sono
uno meglio dell’altro..
Alessandra Levantesi su La Stampa
Siamo di fronte a uno dei lavori più amari nell’ormai sterminata
filmografia di Woody Allen, dove pure non mancano i momenti tetri, da
Interiors in poi. Fin troppo facile, anche se giusto, , leggere Blue
Jasmine come “il film di Woody Allen sulla crisi economica” (…) Cate
Blanchette al di là di ogni aggettivo: gigantesca.
Alberto Crespi su L'Unità
Un carnoso dramma pienamente realizzato che funziona abilmente sia come
un aggiornamento di "Un treno chiamato desiderio" e una satira su One
Percent in eccesso.
Justin Chang su Variety
Questo è un vero film di Woody Allen, di quelli che un tempo
aspettavamo, davamo per scontati, e che ora pensavamo di non poter più
vedere. Dopo la contraddittoria esperienza europea, Allen ha prodotto un
film eccezionale, soddisfacente e coinvolgente.
Blue Jasmine è uno dei film più spietati che Woody Allen
abbia mai realizzato. Se si sopporta una superficie piuttosto
schematica, con una contrapposizione ricchi/poveri che taglia fuori una
più comune borghesia, si scopre un personaggio, Jasmine, che è
l'efficace ed estrema incarnazione di uno specifico tema alleniano: il
vuoto etico totale.
Domenico Misciagna su comingsoon.it
Un film difficile da dimenticare. Come difficile è cancellarci dagli
occhi e dal cuore la fragilità, la solitudine e l’insoddisfazione della
sua protagonista e quel desiderio a sopravvivere con classe e dignità,
trasmesse con commovente amarezza dal suo aggraziato sguardo e dai suoi
dolci occhi delusi…
Antonio Montefalcone su bestmovie.it
Allen non (si) racconta più favole: dopo Midnight in Paris e To Rome with Love,
il back in the US è una carezza in un pugno, una risata nella tragedia,
una scorza di limone nel martini, buttato giù previo Xanax. Se per per
Kechiche (titolo internazionale de La vita di Adele, dal fumetto omonimo) Blue is the warmest colour, per Allen no: blu rimane il colore della tristezza. Blue Jasmine, l’onnipresente Blue Moon e un altro pianeta-pillola già osservato da Lars Von Trier: Melancholia.
Federico Pontiggia su cinematografo.it
Un film che non riesce a coinvolgere e/o
stupire a sufficienza. Un risultato che lascia l’amaro in bocca e un
generale senso di incompiutezza e che appare addirittura assai
deludente se si tiene conto del cast e delle capacità (psic)analitiche
che ha dimostrato di possedere il geniale Allen in quasi cinquant'anni
di carriera.
Elena Pedoto su evereye.it
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