Rassegna stampa "Oldboy": recensioni da stampa e web sul remake di Spike Lee

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Rassegna stampa "Oldboy", le recensioni da stampa e web del remake di Spike Lee dall'originale di Chan-wook Park.


OLDBOY (Drammatico, Remake - Usa 2013)
di Spike Lee con Josh Brolin, Elizabeth Olsen, Sharlto Copley, Samuel L. Jackson
La storia di Joe Doucette, un uomo che senza alcuna ragione apparente, viene improvvisamente rapito e tenuto in ostaggio in completo isolamento, per vent' anni. Al momento del suo rilascio inaspettato, e senza alcuna spiegazione, inizia una missione ossessiva per scoprire chi lo ha imprigionato, anche se quel che emergerà è che il vero mistero è il motivo della sua liberazione. 


Film di non grande personalità, della bidimensionalità fumettistica Spike Lee prende solo una parte giustapponendola ad elementi psicologici e sentimentali realistici. Un ibrido. 
Paolo D'Agostini su La Repubblica

Realizzando il remake di Oldboy - un manga degli anni 90 diventato un film di culto (premiato a Cannes 2005) a firma del coreano Park Chan-wook – Spike Leesi è messo a rischio (…) il cineasta ha cercato di ripartire dal fumetto, ma avrebbe dovuto imboccare con maggior decisione, la strada di certo a lui più congeniale del noir all'antica americana o del melò alla Dumas. 
Alessandra Levantesi su La Stampa

Un catalogo di prodezze stilistiche che però non sfiora nemmeno il mistero e la forza selvaggia dell’originale. Il colpevole? I quattrini. Per rifare il già fatto servono pochi soldi e molte idee. Ma Hollywood non funziona così.
Fabio Ferzetti su Il Messaggero

Delirante, violentissimo pasticcio giallo, inutile rifacimento di un film coreano.(…) Che sofferenza per lo spettatore, che fa la sua domanda del protagonista: “perché sono qui?”
Massimo Bertarelli su Il Giornale 


Le differenze principali tra il film di Park Chan-wook e quello di Spike Lee sono di stile e di contenuto. Il regista americano abbandona gli elementi più visionari e astratti dell'opera del collega coreano, calcando sul pedale della tensione tipica del thriller. La regia si mette interamente al servizio della storia, dando spettacolo solo quando è necessario (da applauso la sequenza della lotta del protagonista contro gli scagnozzi di Samuel L. Jackson, realizzata su tre livelli).
Daniela Catelli su comingsoon.it

E' inevitabile, guardando il film, provare la sensazione di uno sguardo normalizzato, in cui la complessità di una vicenda di vendetta e corruzione morale, contrassegnata da un occhio lucido e pessimista sulla natura umana, viene portata sul terreno di un semplice action thriller, pur di buona fattura. 
Marco Minniti su movieplayer.it

Oldboy, pur nel suo essere una copia quasi conforme dell’opera originale, è comunque un prodotto d’intrattenimento di buon livello, a cui manca purtroppo la personalità del suo regista, sebbene Lee riesca comunque a fare un’interessante riflessione sulla colpa e sul castigo, temi a lui cari e sviluppati ben meglio nelle sue opere più personali.
Alessandro De Simone su cinematografo.it

Contenuti importanti e uno stile registico intrigante e di grande tenuta drammatica fanno di Oldboy un film teso, violento, struggente, implacabile, che si distanzia doverosamente da un precedente pieno di elementi visionari, abbandonati qui in favore di una messinscena da thriller-action ben resa dallo stile viscerale del geniale direttore della fotografia Sean Bobbitt
Elena Bartoni su voto10.it

Alla grevità della sceneggiatura, si accoppia quella della regia. Spike Lee, malgrado le angolazioni di ripresa da noir, i dolly e gli eleganti plongèe, commette l’errore di confondere la crudeltà con la violenza, cesellando torture alternative e assecondando la rude fisicità di Josh Brolin. Quello che manca sono i barocchismi sfrenati della regia di Park Chan-wook, soppiantati da una scialba impersonalità, e il valzer vorticoso di colpa, vendetta e redenzione, che nel remake perde ritmo e tensione impantanandosi in meccanismi da giallo investigativo, come nell’inutile sequenza della visita di Joe e Marie alla vecchia preside della scuola.
Nicola Picchi su cinemalia.it

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