Rassegna stampa "American Hustle", recensioni da stampa e web del film dal cast esagerato con al centro una storia di corruzione politica Usa degli anni '80.
AMERICAN HUSTLE
Drammatico, Thriller - Usa 2013
di David O Russell con Jennifer Lawrence, Bradley Cooper, Christian Bale, Robert De Niro
Ambientato nel seducente mondo di uno dei più sbalorditivi scandali che
hanno scosso gli Stati Uniti, American Hustle racconta la storia di un
brillante impostore, Irving Rosenfeld (Christian Bale), che, insieme
alla sua scaltra amante britannica Sydney Prosser (Amy Adams), viene
obbligato a lavorare per un agente dell’FBI fuori controllo, Richie
DiMaso (Bradley Cooper). DiMaso li catapulta in un mondo di faccendieri,
intermediari del potere, mafiosi… un mondo tanto pericoloso quanto
affascinante. L'imprevedibile moglie di Irving, Rosalyn (Jennifer Lawrence), potrebbe essere colei che farà cadere il castello di carte.
La regia, del David O’Russell di Il lato positivo e di The Fighter, è curata, brillante, anche sorprendente. Egli ha raccolto un bel cast, in buona parte composto dagli stessi giovani interpreti emergenti già presenti negli altri suoi film (Bale e Adams in The Fighter, Lawrence e Cooper nel Lato positivo), che esprimono una grande tensione emotiva (e mettono in campo sensualità e tensione erotica) per corrispondere a un disegno di regia che accomuna tutti i loro personaggi sotto la stessa stella. Quella - molto tipica della narrazione americana di sempre, dalla Grande Depressione alla New Hollywood, dal gangster movie classico alle sue rivisitazioni, passando per ogni sfumatura del Noir, dal più aggressivo al più crepuscolare - del giocarsi tutto alla ricerca di un posto nella vita che riscatti, non importa come: basta che si tratti di un colpo grosso e risolutivo, miserie e fragilità. Diciamo però che si lasciano apprezzare o anche ammirare più le singole componenti che il tutto di un risultato complessivo non rotondo come si sperava.
Paolo D'Agostini su La Repubblica
Ottima la tensione delle truffe che si nascondono una dentro l’altra, è
efficace il modo in cui il thriller sfocia nel grottesco, e soprattutto è
magnifico il modo in cui gli attori si mettono al servizio dei
personaggi a costo di mascherarsi, deturparsi e rendersi –
consapevolmente – ridicoli.
Alberto Crespi su L'Unità
Chi lamentasse scarsa qualità nell’offerta natalizia, da ieri può iniziare a gioire perché con American Hustle il cine-Capodanno 2014 esplode in fuochi d’artificio di gran classe.
Di fatto siamo di fronte a un film che con disinvoltura è in grado
tanto di appassionare un vasto pubblico trasversale quanto di soddisfare
i palati dei cinefili più raffinati, sfidati sul ritmo incessante di
una sceneggiatura pressoché perfetta diretta su un cast stellare in cui ciascuno dà il meglio di sé.
Anna Maria Pasetti su Il Fatto Quotidiano
Mister Bale è un grande attore, anche se non è particolarmente
simpatico e di solito interpreta personaggi freddi e indifferenti. Per
questo è un piacere vederlo così ammorbidito: sembra divertirsi e
recita in modo straordinario.
New York Times
Nonostante i costumi strabilianti e le scenografie perfette, sembra che manchi un po’ di sostanza. Mentre Il lato positivo era un film tutto cuore, American hustle sembra tutto capelli. Ma che capelli!
Non ci si aspetti un remake della Stangata: l'imprevedibilità di American Hustle va oltre i colpi di scena (che pur ci sono), e consiste in una libertà autoriale contagiosa.
Domenico Misciagna su comingsoon.it
La trama si segue a fatica, solo un genio della finanza può seguirla
passo per passo senza perdere il filo. Probabilmente ciò è dovuto anche
alla lunghezza del film, 2 ore quasi e mezza sembrano infinite. Ma
questi “difetti” non hanno certo frenato la bravura, l’immensa bravura,
del cast formato da Christian Bale, Jennifer Lawrence, Bradley Cooper,
Amy Adams e Jeremy Renner. Il film, nella Award Season merita di essere
preso in considerazione principalmente per le performance dei
protagonisti.
Melies92 su bestmovie.it
Comunque, l’apparenza non inganna: questo è un grande film,
deliziosamente ambiguo, decisamente godibile e coraggiosamente
opinabile. Tu chiamalo, se vuoi, il lato positivo della truffa. Attori
super (tutti), regia divertita e divertente, American Hustle rastrellerà premi dai Golden Globes agli Oscar, e li merita. Da vedere, eccome.
Federico Pontiggia su cinematografo.it
La perfetta struttura narrativa, che accompagna mirabilmente la vicenda
verso l'ultima (e decisiva) truffa, si somma a un'ottima ricostruzione
d'epoca, contrappuntata dalle canzoni di Elton John, Wings, Bee Gees, Donna Summer
e altri musicisti del periodo. Il tutto a concorrere a una ballata
americana che, nel suo impatto d'insieme, ha colpito certamente nel
segno.
Marco Minniti su movieplayer.it
"American Hustle" è tutto abilmente costruito intorno a loro e ai dialoghi frizzanti e senza sosta, spesso ambientati in interni cupi o poco illuminati, di cui sembra poter respirare l'aria viziata. Per il resto, David O. Russell, autore più astuto che intelligente, dirige il traffico con buon mestiere, ma senza guizzi.
Stefano Guerini Rocco su ondacinema.it
Marco Minniti su movieplayer.it
"American Hustle" è tutto abilmente costruito intorno a loro e ai dialoghi frizzanti e senza sosta, spesso ambientati in interni cupi o poco illuminati, di cui sembra poter respirare l'aria viziata. Per il resto, David O. Russell, autore più astuto che intelligente, dirige il traffico con buon mestiere, ma senza guizzi.
Stefano Guerini Rocco su ondacinema.it
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