Disconnect: recensioni da stampa e web sul film che parla dei pericoli della rete

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Rassegna stampa di "Disconnect", recensioni da stampa e web sul film che racconta di relazioni pericolose al pc.


DISCONNECT
Drammatico, Web, Social Network - Usa 2014
di Henry Alex Rubin con Jason Bateman, Hope Davis, Frank Grillo, Michael Nyqvist
Un avvocato infaticabile vive incollato al cellulare tanto da non riuscire a trovare tempo da dedicare alla moglie e ai due figli adolescenti. Una coppia in crisi usa internet come via di fuga da un matrimonio ormai finito. Un ex-poliziotto vedovo si scontra ogni giorno con il figlio che pratica bullismo in rete ai danni di un compagno di classe. Una ambiziosa giornalista crede di potere fare carriera usando la storia di un ragazzino che si esibisce su siti per soli adulti. Sono sconosciuti, vicini di casa, colleghi, e le loro storia si incrociano in questo avvincente film che racconta la vita di persone comuni alla ricerca disperata di un contatto umano.


Nella direzione di Rubin (regista di spot pubblicitari e di un documentario nominato all'Oscar, Murderball, quial debutto nel lungometraggio) le fila della sceneggiatura di Andrew Stern sono organizzate con sapienza in un arco narrativo che combina diversi generi - dramma familiare, suspenser, thriller - culminando in un teso epilogo a destini incrociati (dove è ridondante, però, l'uso del "rallenti", sottolineato dalla musica emotiva di Max Richter).
Roberto Nepoti su La Repubblica

Il regista Henry Alex Rubin manovra la materia con tono concitato ma non sommario, certo privilegiando il lato didascalico delle relazioni pericolose al pc, usando un cast di ottimi attori col sospetto davvero che si stia parlando in modo intelligente di cose che ci riguardano oggi e ancor più domani, facendo salto in alto dalla cronaca alla morale.
Maurizio Porro su Il Corriere della Sera

E’ una pellicola che parla ai genitori degli adolescenti delle società occidentali di adesso e dice: i vostri figli ci stanno ormai dentro fino al collo. Ed è un collo che può decidere di spezzarsi con il più classico dei suicidi.
Fabio Ferzetti su Il Messaggero

Strutturato come Crash e Babel su un intreccio di storie che si scoprono collegate, Disconnect è un po’ troppo programmatico nell’assunto, ma il disegno è limpido, la regia fluida e gli interpreti, da Hope Davis a Frank Grillo a Jason Bateman, assai efficaci.
Alessandra Levantesi su La Stampa

I punti tematici sono realizzati in modo chiaro, con una tensione ben sostenuta e non manca l’impatto drammatico. E 'solo che è tutto un po' ovvio ...
Davis Rooney su Hollywood Reporter 


C'è perfino troppo materiale di riflessione in una sceneggiatura ambiziosa e ricca, il cui unico difetto è una certa programmaticità di partenza. Bene fa dunque il regista ad affidarsi al suo ottimo cast (tutti bravissimi, ma colpisce Jason Bateman in un ruolo finalmente serio), in grado di improvvisare scambi e dialoghi che suonano autentici anche quando le situazioni sembrano un po' forzate. 
Daniela Catelli su comingsoon.it

Rubin conosce bene le regole e con Disconnect va sul sicuro: ottimi dialoghi, montaggio serrato al servizio di una costruzione fatta di tasselli funzionali l’uno all’altro, attori bravi e incisivi a rendere credibile una sceneggiatura che a voler trovare un difetto al film è a tratti prevedibile. Ma il quadro funziona, grazie soprattutto alla capacità del regista di armonizzare i vari elementi narrativi puntando molto sui volti e i corpi quanto mai veri degli interpreti.
Angela Prudenzi su cinematografo.it

Thriller incredibilmente attuale, Disconnect, costruito attraverso una narrazione che seppur frammentaria non perde il filo del discorso, sa stupire e trasporta lo spettatore tra azione, dramma e riflessione, concludendosi con un colpo di scena e una scelta registica letteralmente immobilizzante, perfetta risoluzione di una pellicola forte ed adrenalinica.
Alice Bianco su voto10.it

Girato nella periferia di New York, Disconnect è un emozionante mix d'azione, thriller e dramma che pur risultando molto frammentario a livello di narrazione non perde mai il filo del discorso ma anzi mantiene un ritmo serrato dall'inizio alla fine. Jason Bateman e Alexander Skarsgård guidano un cast di attori più o meno noti che mettono in piedi un meccanismo quasi perfetto senza perdere mai in credibilità e realismo e senza mai far perdere alla storia il suo equilibro corale.
Luciana Morelli su movieplayer.it

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